L'omicidio stradale è legge: pena da 5 anni di carcere

L'omicidio stradale è legge: pena da 5 anni di carcere Chi ferisce o uccide al volante non la farà franca: ecco le pene introdotte con l'omicidio stradale per guida pericolosa o sotto effetto di alcol

Chi ferisce o uccide al volante non la farà franca: ecco le pene introdotte con l'omicidio stradale per guida pericolosa o sotto effetto di alcol

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3 Marzo 2016 - 08:03

Dopo anni di attesa (vedi qui), l'omicidio stradale è legge. Il Senato ha approvato definitivamente il Disegno legge di iniziativa parlamentare che introduce questo reato, una via di mezzo fra  tra l'omicidio colposo (per imprudenza) e quello volontario. Prima di passare a esaminare le nuove norme, va detto che il via libera è arrivato grazie al voto di fiducia chiesto dal Governo per evitare l'esame dei tre emendamenti presentati dall'opposizione. La qual cosa ha scatenato le polemiche della minoranza, che non ha partecipato al voto in segno di protesta. La novità entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, nelle prossime ore.

DUE FASCE – Le situazioni che la legge distingue sono due, in base a quanto il guidatore ha bevuto. La pena va da 5 a 10 anni di carcere se la morte è provocata da una persona con oltre 0,8 grammi di alcol per litro di sangue, ma non oltre a 1,5 g/l (ebbrezza media) o per guida pericolosa: velocità uguale o superiore al doppio di quella consentita, con un minimo di 70 km/h, in centro urbano; oppure superiore di almeno 50 km/h sulle strade extraurbane; inversione di marcia in prossimità di dossi, intersezioni o curve; attraversamento di intersezioni con semaforo rosso; circolazione contromano; sorpasso in corrispondenza di strisce pedonali o linea continua. Invece, se la morte sia provocata da una persona alla guida con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l (ebbrezza grave) oppure da un conducente professionale in stato di ebbrezza media, allora la pena va da 8 a 12 anni di carcere. In tutti gli altri casi in cui una persona perda la vita per colpa, è previsto il carcere da 2 a 7 anni.

CON FERITE – Anche per le lesioni la legge prevede le stesse situazioni dell'omicidio, ma distingue tra lesioni gravi e gravissime. Il primo caso riguarda le lesioni provocate da una persona alla guida in stato di ebbrezza media o per guida pericolosa: da 18 mesi a 3 anni nel caso di lesioni gravi; da 2 a 4 anni se le lesioni sono gravissime. Se le lesioni sono provocate da una persona alla guida in  stato di ebbrezza grave oppure da un conducente professionale in stato di ebbrezza media, la pena va da 3 a 5 anni nel caso di lesioni gravi; e da 4 a 7 anni se le lesioni sono gravissime. Se le ferite sono dovute a colpa, la pena va da 3 mesi a un anno nel caso di lesioni gravi e da uno a 3 anni nel caso di lesioni gravissime.

PATENTE: RITIRO LUNGO – Niente ergastolo della patente (vedi qui), ossia ritiro a vita del documento. Per omicidio stradale in stato di ebbrezza media o grave, il ritiro della patente è di 15 anni. Scende a 10 anni nel caso di omicidio stradale provocato da guida pericolosa. In tutti gli altri casi, anche di lesioni con semplice colpa, il ritiro è di 5 anni. Caso a parte per i conducenti stranieri: scatta l'inibizione alla guida sul territorio italiano per un periodo di tempo analogo alla durata della revoca per il conducente in possesso di patente italiana. Inoltre, c'è l'arresto solo nel caso più grave, quello di morte provocata guidando in stato di ebbrezza grave oppure di ebbrezza media da parte di conducenti professionali. 

AGGRAVANTI – Ovviamente, possono esserci aggravanti di vario genere. Per fuga, la pena aumenta da un terzo a due terzi e non può essere inferiore a 5 anni (3 anni nel caso di sole lesioni), ma non superiore a 18. Il ritiro della patente sale da 5 a 12, da 10 a 20 e da 15 a 30 anni. Per morte di più persone o morte di una o più persone e lesioni a una o più persone, la pena aumenta fino al triplo ma non oltre i 18 anni (7 anni nel caso di sole lesioni a più persone). In parallelo, ci sono altre aggravanti: dalla guida senza patente al veicolo di proprietà dell'autore del fatto sprovvisto di assicurazione. Invece, come attenuante, c'è il concorso di colpa (con la vittima, o con il proprietario della strada), circostanza che comporta una diminuzione di pena fino alla metà. Insomma, una legge complicata che presta il fianco a critiche, e che potrebbe creare numerose controversie in tribunale: vedi qui.

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