Rca, no microchip: l'Ania conferma quanto SicurAUTO.it aveva anticipato
Addio al contrassegno cartaceo della Rc auto: l'Associazione delle Assicurazioni lo ribadisce
Come SicurAUTO.it aveva annunciato qui, non ci sarà nessun contrassegno Rca con microchip: una bufala immessa nel frullatore web da qualche quotidiano, e ripresa a man bassa da un'enormità di siti Internet. Adesso, l'Ania (Associazione delle Assicurazioni) ribadisce quanto comunque noi vi avevamo già spiegato: addio al tagliandino da esporre sul parabrezza. Da aprile 2015, non esisterà più, e tutti i conducenti di veicoli a motore su strada, compresi quindi quelli a due ruote, non dovranno più esibirlo, perché il controllo del pagamento del premio avverrà con la lettura delle targhe, attraverso l'archivio integrato della Motorizzazione civile. Questa, oltre ai dati dei veicoli, ha anche l'informazione sulle polizze di assicurazione.
NO A SOLUZIONI COSTOSE – A spiegare concretamente il processo di dematerializzazione del contrassegno cartaceo che ha appena preso avvio con l'entrata in vigore del decreto adottato dal ministero dello Sviluppo economico (di concerto con il ministero dei Trasporti), è il direttore centrale dell'Ania Vittorio Verdone: “A sostituire la Rc cartaceo – spiega – non ci sarà nessun microchip da applicare sul veicolo”, soluzione che il ministero ritiene al momento inutilmente costosa. L'obiettivo di ridurre le frodi, contrastando la contraffazione dei contrassegni cartacei e l'evasione dell'obbligo assicurativo indicato dal decreto, quindi, “potrà essere perseguito – precisa Verdone – utilizzando i sistemi di rilevazione automatica delle targhe già in uso per il controllo della velocità e dell'accesso alle Zone a traffico limitato, come telecamere Ztl, autovelox o Tutor”.
DALLA FOTO AL FURBETTO – La fotografia delle targhe verrà trasferita all'archivio integrato della Motorizzazione civile che, attraverso controlli incrociati telematici tra banche dati, individuerà eventuali evasori del pagamento dell'assicurazione, avviando automaticamente la procedura di sanzionamento. “Per la verità già oggi – precisa Verdone – sono possibili da parte degli agenti delle autorità competenti controlli incrociati telematici tra le banche dati delle targhe dei veicoli e quelle delle polizze assicurative. Ma per inserire i dati della targa devono necessariamente fermare il veicolo. Invece la grande novità di questo nuovo sistema sarà la possibilità di effettuare controlli di massa”. Il nuovo meccanismo telematico di accertamento sarà utile però anche agli assicurati, che secondo il provvedimento, potranno verificare l'esistenza e validità della propria copertura con accesso personale, sempre garantito, attraverso moduli web alimentati in tempo reale.
POLEMICA FORTISSIMA – Ma il ministero dello Sviluppo economico non si ferma qui, e propone altre novità per il settore Rc auto. In particolare, il Governo Letta rilancia la riparazione in forma specifica, ovvero della riparazione a spese della Compagnia assicuratrice, nelle carrozzerie da questa indicate. Le compagnie dicono che le carrozzerie convenzionate impediscono le frodi, ma intanto così ottengono di controllare (e abbassare) i costi di riparazione, impongono al danneggiato un artigiano che non conosce e con il quale non ha alcun rapporto economico. Il ministero intende anche eliminare la cessione del credito: oggi, il credito per il danno subìto dall'auto in seguito all'incidente può essere ceduto a un terzo (al carrozziere) dalla vittima del sinistro: è la cessione del credito Rc auto. Durissimo il comunicato di Davide Galli (numero uno di Federcarrozzieri): “A oggi, dal ministero sono solo usciti comunicati e bozze di provvedimenti che avrebbero l'effetto diretto di consentire all'assicuratore di determinare, ovviamente al ribasso, il valore della prestazione di un terzo, il carrozziere, imponendogli l'uso di materiali, di tempi e modalità lavorative. I carrozzieri non ci stanno all'adozione di provvedimenti che ove attuati metterebbero il mercato della riparazione, che ha già visto il proprio fatturato dimezzarsi negli ultimi sei anni, sotto il diretto controllo delle Compagnie di assicurazione”.