
La BEI decide di congelare tutte le forme di finanziamento alla Volkswagen fin quando non finiranno le indagini, mega sanzioni in arrivo?
Gli effetti nefasti del Dieselgate non sono affatto terminati e Volkswagen è costretta a incassare un nuovo duro colpo; la BEI, la Banca Europea degli Investimenti, ha deciso di sospendere qualsiasi forma di finanziamento al gruppo tedesco fin quando non verrà fatta completa luce sulla vicenda. Si tratta di una decisione che potrebbe portare in rosso i conti di Wolfsburg e, probabilmente, farle addebitare pesanti sanzioni economiche.
CAPITALI SOTTO INDAGINE E SITUAZIONE CONGELATA – Werner Hoyer, il Presidente della BEI, si è fatto portavoce dell'istituto finanziario, comunicando la decisione di agire nei confronti di Volkswagen: “per sicurezza tutti i prestiti sono al momento congelati”, aggiungendo poi che “una rivalutazione della situazione verrà effettuata tra non più di un anno”. Il nodo della questione è rappresentato dai fondi precedentemente erogati alla Casa tedesca e alla loro destinazione. Già in dicembre i media avevano comunicato l'apertura di un'istruttoria volta a verificare se tutto l'impianto del Dieselgate (inteso come progetto, dispositivi e software) sia stato finanziato, in tutto o in parte, con fondi pubblici e quelli erogati da BEI lo sono (Leggi tutti i nostri approfondimenti sul tema Dieselgate). Gli investigatori antifrode europei (che hanno fatto visita anche alla Renault per indagini sulle frodi delle emissioni, leggi qui) stanno al momento passando al setaccio una tranche di un finanziamento di 400 milioni di euro, già comunque rimborsato da Volkswagen. L'eventuale collegamento dei capitali pubblici alla truffa delle emissioni inquinanti potrebbe avere conseguenze davvero pesanti per la compagine di Wolfsburg e la sola ipotesi ha già fatto danni in Borsa.
CROLLA IL TITOLO IN BORSA E GLI USA RIGETTANO IL RICHIAMO – Il titolo Volkswagen nella giornata di ieri ha perso il 3,07% alla Borsa di Francoforte e probabilmente continuerà a perdere valore nei prossimi giorni con implicazioni economiche facilmente immaginabili. Se non bastasse, a tutto questo si è aggiunta nelle ultime ore la notizia che l'Agenzia di protezione ambientale della California ha respinto la proposta di richiamo formulata dal Gruppo tedesco, leggi qui. Da Wolfsburg avevano infatti proposto di riparare circa 500.000 auto installando un nuovo catalizzatore, il quale avrebbe permesso di far rientrare le emissioni nei parametri imposti dalle normative USA. La proposta è stata respinta perché ritenuta non in grado di risalire a tutte le vetture effettivamente “taroccate” e ai loro proprietari (leggi qui invece le modifiche ai motori truccati previste dal Richiamo Dieselgate in Europa che i clienti stanno ignorando). Per Volkswagen l'incubo sembra non essere affatto finito e la vicenda potrebbe concludersi con una batosta tale da mettere in seria crisi il Gruppo tedesco e gettare lunghe ombre sul suo futuro.