
Grazie alla Porsche Sport Driving School Italia, abbiamo imparato a guidare in tutta sicurezza su neve e ghiaccio [VIDEO]
Gli addetti a lavori lo sanno bene: guidare su neve e ghiaccio con tanti cavalli e grandi pneumatici è quanto di peggio si possa desiderare. L’effetto “galleggiamento” va ai massimi livelli, e così addio trazione e direzionalità. Se dovessimo partire da questi due presupposti, guidare con agilità una Porsche Carrera tra le curve strette del ghiacciodromo di Livigno resterebbe pura utopia. Ma grazie all’attuale tecnologia degli pneumatici invernali Michelin e alla partnership di lunga durata con Porsche (nata nel lontano 1961), gli ingegneri delle due Case hanno realizzato un prodotto dalle caratteristiche sorprendenti, in grado di rendere sicura e “sensibile” la guida della nuova Porsche Carrera 911 (991), dotata di ben 400CV e 440 Nm di coppia, persino su neve e ghiaccio. Per saggiare con mani (e piedi) questo speciale connubio siamo volati sino a Livigno, meravigliosa località sciistica italiana recentemente incoronata Best European Resort 2012, per seguire un corso di guida sicura tenuto dalla Porsche Sport Driving School Italia.LO SVILUPPO DEL PILOT ALPIN PA4 N0 – Dopo 25 prototipi realizzati, 50.000 km di prove eseguite in Europa, Nuova Zelanda e Scandinavia e 50 giorni vissuti gomito a gomito dai tecnici Michelin e Porsche, é nato il Michelin Pilot Alpin PA4 N0 (“N” è la marcatura Original Equipment di Porsche, per maggiori informazioni sulla marcatura di primo equipaggiamento leggete il nostro speciale). Questo speciale pneumatico invernale si differenzia dal Michelin Pilot Alpin PA4 “generico” per la scolpitura simmetrica e un maggior numero di spigoli, fondamentali per migliorare la trazione su neve e ghiaccio. Perché Porsche abbia chiesto una differente soluzione tecnica riguardo il battistrada non è chiaro al 100% (il PA4 nasce con scolpitura asimmetrica): da Michelin assicurano però che entrambi i prodotti sono paragonabili e che specifiche esigenze di Porsche hanno spinto l’azienda a sviluppare un prodotto particolare. Noi azzardiamo una nostra ipotesi: sul PA4 N0 il maggior numero di spigoli è stato compensato da un battistrada con meno lamelle, le quali, nonostante migliorino l’aderenza su fondo viscido, rendono il battistrada più flessibile, creando problemi di tenuta su strada asciutta ad alta velocità. Nonostante gli pneumatici invernali Michelin siano dotati della tecnologia Ridge-N-Flex, che rende autobloccanti e quindi più rigide le lamelle, miracoli non se ne possono fare, specialmente quando si parla di pneumatici per vetture ad alte performance come la Carrera 4S (pneumatici 295/30 R20 al posteriore e 245/35 R20 all’anteriore…). Per ovvie ragioni, quindi, la Casa tedesca avrà optato per un compromesso maggiormente orientato alla sportività più che alla guida su neve/ghiaccio.A SCUOLA CON I PILOTI – Avere gli pneumatici giusti però non basta, per poter reagire nel modo opportuno in caso di emergenza bisogna imparare a gestire la vettura nelle condizioni più estreme, sia se si possiede una Porsche che una Punto. Le dinamiche non variano di molto quando si guida su neve o ghiaccio, al massimo cambia il modo in cui aiutarsi con gas, freno e volante a seconda della trazione (anteriore/posteriore/4×4). Il corso svolto con passione e professionalità dagli istruttori della Porsche Sport Driving School Italia, l’unica scuola di guida di proprietà del marchio che rappresenta, ci ha permesso di imparare a gestire e correggere l’auto in tantissime condizioni, sempre in totale sicurezza. Dal sovrasterzo al sottosterzo, dallo slalom alla frenata di emergenza, gli esercizi del corso hanno messo a dura prova le nostre abilità di guida (vedi video). Tuttavia, dopo aver affinato la nostra tecnica, a fine giornata riusciamo a completare il percorso più difficile, a bordo della Carrera 4S, fermando il cronometro sul tempo migliore della giornata. Quello stesso cronometro che però su strada va assolutamente dimenticato: il rischio di creare un incidente, anche grave, è sempre in agguato. Grazie a corsi del genere si impara a capire quanto sia facile superare i limiti della fisica e quanto sia altrettanto difficile recuperare l’auto in condizioni di aderenza quasi zero, pur avendo tutti i controlli elettronici del mondo. Durante gli esercizi al massimo si colpisce un birillo, mentre su strada… Anche per questo, secondo noi, un corso di guida sicura dovrebbe essere obbligatorio per tutti gli automobilisti, specie se possessori di vetture ad alte prestazioni.IL TUO SOGNO E’ POSSIBILE – Tra un esercizio e l’altro abbiamo discusso con gli altri colleghi anche dell’iniziativa “Il tuo sogno è possibile” realizzata da Porsche insieme a Oliviero Toscani e Oscar Giannino. Una campagna mediatica che porta la passione per l’auto sportiva al centro dell’attenzione. Quell’auto sportiva che, con l’introduzione del superbollo, ha visto crollare le vendite e il parco circolante. Basti pensare che dal 2012 ogni mese mille, delle 75.000 Porsche presenti in Italia, migrano all’estero. E non parliamo solo del classico leasing tedesco, ma anche di vere e proprie vendite verso paesi come la Spagna e la Francia, dove l’assurdità del superbollo non esiste. Chiacchierando con i colleghi sono emersi inoltre due aspetti molto importanti connessi alle auto di lusso e sportive: l’evasione fiscale e la sicurezza stradale. Essere fermati solo per la cultura del sospetto (hai la Porsche = sei un evasore) è odioso, non c’è dubbio. Quindi al bando ogni forma di spettacolarizzazione dei controlli. Servono a poco e allontanano solo i cittadini onesti dalle istituzioni. Certo, forse parte dell’economia che muove(va) l’auto di lusso è frutto di quei 200 Miliardi di euro di sommerso che abbiamo in Italia, quindi è giusto essere severi con gli evasori (visto che poi alla fine paghiamo tutti noi), ma resta il fatto che soltanto il marchio Porsche muove 1 miliardo di euro all’anno nel nostro paese, quindi strozzare i consumi con l’effetto terrorismo ha solo un effetto devastante sull’economia. Infine, una riflessione doverosa per noi che ci occupiamo di sicurezza stradale: a cosa servono 400CV se in Italia abbiamo limiti di velocità che perfino una Panda TwinAir riesce ad infrangere con facilità? Lo abbiamo chiesto direttamente a Mauro Gentile, direttore dell’ufficio stampa Porsche, che ci ha risposto così: “Alte prestazioni ed elevata sicurezza sono strettamente correlati. Senza sviluppo e ricerca non ci sarebbe evoluzione. Le utilitarie hanno goduto e godono della tecnologia sviluppata per le competizioni o le auto premium, prima quindi per pochi e poi per tutti. Se non ci fossero state le ricerche non godremmo tutti dei risultati ottenuti. Il limite di velocità non significa sicurezza di per sè, ma fa parte delle regole valide per tutti. Preferisco avere un’auto che sappia accelerare e frenare ad alto livello quando necessario e che mi dia un piacere che posso provare con i limiti sulla strada o senza limiti quando vado in pista”. Siete d’accordo con lui?
Michele
15:02, 4 Febbraio 2013Secondo me Mauro Gentile ha ragione, meglio avere un'auto dalle buone prestazioni che un'utilitaria da strapazzo…E' anche vero che, quelle rare volte che ho incrociato una Porsche o una Ferrari, mi è capitato di vedere alla guida persone poco avvezze dalla buona guida, con posizione al volante scandalosa e andatura non sempre lineare. Io non trovo giusto mettere al bando queste auto con tanti cavalli, ma come dice giustamente Cangialosi io darei queste auto in mano solo a chi ha superato un corso specifico.In teoria potrebbe guidare una Porsche anche un 20enne senza esperienza o un 90enne con la patente rinnovata “a culo”. Questo non lo trovo giusto
Filippo
10:07, 5 Febbraio 2013Bello, utile e divertente.Vivo sugli appennini ma sono a Livigno praticamente tutti i fine settimana e come si perfeziona la guida sulla neve sulle strade del Foscagno non lo fai da nessun'altra parte.Un appunto nei confronti dei tester ed istruttori: come per gli skiman esistono svariati tipi di neve e quindi altrettanti tipi di preparazione dei materiali, per gli sciatori tecniche diverse di sci a seconda del tipo di neve che si va ad affrontare, penso che sia ora che si cominci a ragionare alla stesso modo per le auto, sia in tecniche di guida ma soprattutto per test pneumatici.La neve alpina dove le escursioni termiche raramente (a Livigno in particolare) superano gli 0° sarà per forza diversa dalla neve appenninica.La trasformazione e lo stesso tipo di neve “di partenza” gioca un ruolo fondamentale sulla tenuta dl pneumatico.Spesso e volentieri pneumatici ottimi su nevi fredde e farinose sono pessimi su nevi bagnate e pesanti e viceversa.In questo caso gomme larghe su auto leggere, sulla neve di Livigno riescono ad avere comportamenti ottimi. Su nevi bagnate “tipo fanghiglia” è un'accoppiata traumatica.Visto e considerato che per ora a nessuno è mai venuto in mente di fare test comparativi di questo tipo, penso che sarebbe interessante cominciare per avere pareri scientifici a riguardo.Un saluto sperando che il mio appello venga preso in considerazione.
Gianfranco
17:37, 5 Febbraio 2013Ho letto con interesse l'articolo, anche se non pensavo che si potessero guidare delle Porsche così rapidamente su neve e ghiaccio?!… Dalle immagini sembra che le auto siano con gomme chiodate, ma nell'articolo non se ne parla. Quindi questi pneumatici Michelin devono essere particolarmente evoluti se permettono tutto ciò…A che ci sono rispondo al direttore Mauro Gentile: siamo sicuri che tutti i vostri clienti abbiano la coscienza di stare attenti ai limiti e agli altri su strada? So bene che certi limiti in Italia sono ridicoli (per io non li rispetto sempre), ma io guido una Ford Focus con circa 100CV, se ne avessi 400CV credo proprio che sarei tentato di andare molto più forte…Perche non regalare un corso di guida a tutti i vostri clienti, sarebbe molto utile per la sicurezza, grazie!