Il progetto del mega gasdotto per l’idrogeno sostenibile dalla Finlandia alla Germania potrà essere realizzato con finanziamenti UE
La transizione energetica europea verso fonti rinnovabili è ormai una priorità strategica per l’Unione Europea, che punta a decarbonizzare i settori industriali e di trasporto entro il 2050. In questo contesto, l’idrogeno verde prodotto usando (molta) energia da fonti rinnovabili è stato eletto come vettore energetico sostenibile primario, al centro del mega progetto del gasdotto transfrontaliero che trasporterà idrogeno dalla Finlandia al cuore dell’Europa, in Germania. L’obiettivo è sostenere la transizione verso un’alternativa ai combustibili fossili. Quanto contribuirà ad accelerare il passaggio dai combustibili più inquinanti, non si può prevedere. Ma non è casuale che un grosso Costruttore tedesco abbia tirato fuori dall’archivio l’idea di vendere auto a idrogeno, dopo i tentativi falliti oltre 10 anni fa.
L’IDROGENO COME CHIAVE PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE IN EUROPA?
Secondo quanto annunciato dall’operatore finlandese Gasgrid, questa infrastruttura strategica coinvolge gli operatori del gas dei Paesi che ospiteranno il corridoio nord baltico per l’idrogeno green (NBHC): Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Germania. A conclusione di uno studio di fattibilità, Gasgrid, sostiene che la regione nordica e baltica ha un potenziale significativo di idrogeno rinnovabile di circa 27,1 milioni di tonnellate sfruttando energia eolica e solare combinate onshore (impianti collinari) e offshore (impianti generalmente realizzati in mare aperto) entro il 2040.
Produrre idrogeno green richiede grandi quantità di energia, per cui diventa vantaggioso e sostenibile solo utilizzando energia rinnovabile. In questo tuttavia, la Germania non è seconda a nessuno per potenza eolica installata in Europa (circa 69 mila MW), secondo il Wind Energy Barometer 2024, e 10 volte la potenza eolica installata in Finlandia (circa 6900 MW), Paese da cui arriverà l’idrogeno green. Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.
IL GASDOTTO PER L’IDROGENO SARA’ LUNGO 2500 KM
Quindi attraverso l’NBHC passerà una quantità di idrogeno rinnovabile fino a 2,7 milioni di tonnellate (Mt) all’anno tra i Paesi. Le previsioni ottimistiche dello studio di pre-fattibilità hanno indicato che “l’NBHC può essere uno dei primi gasdotti transfrontalieri operativi per l’idrogeno in Europa. Attualmente si prevede che il gasdotto NBHC abbia un diametro di 48 pollici (120 cm), con diverse stazioni di compressione (che dovranno anche compensare le perdite di carico in base alla distanza, ndr) e si estenda per circa 2.500 km”.
L’IDROGENO COME PIANO B PER UN’ELETTRIFICAZIONE CHE NON DECOLLA?
Dagli studi preliminari, il trasporto dell’idrogeno green potrebbe ridurre le emissioni di carbonio fino a 37 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno entro il 2050, come riporta Gasgrid. E a quanto pare la Commissione europea ripone fiducia in questa opera, visto che ad aprile 2024 gli ha attribuito lo status di progetto di interesse comune (PCI) come parte del Baltic Energy Market Interconnection Plan for Hydrogen e quindi può richiedere l’accesso a finanziamenti UE.
I benefici di questo progetto saranno tutti, o quasi, dei Paesi che ospiteranno il gasdotto e forse lo saranno più per la Polonia (ancora legata all’utilizzo di carbone per la produzione di energia elettrica e termica, anche se in diminuzione) e la Germania che mette nel suo mazzo una carta in più da giocare a Bruxelles. Va ricordato, infatti, che ha saputo condurre bene la sua partita con gli e-fuels esclusi dal ban ICE 20235.
L’elettrico puro a batterie non decolla e il ritorno di fiamma verso l’idrogeno dell’industria automobilistica tedesca è già stato ufficializzato. BMW ha annunciato che entro il 2028 presenterà la sua auto Fuel Cell a idrogeno, realizzata in collaborazione con Toyota. “L’idrogeno è il pezzo mancante del puzzle per la mobilità a emissioni zero, perché una sola tecnologia non sarà sufficiente per consentire una mobilità neutrale dal punto di vista climatico a livello mondiale.”, ha dichiarato Oliver Zipse, Presidente del Consiglio di Amministrazione di BMW AG.