ANFIA ai futuri europarlamentari: ridefinire gli obiettivi del 2035

ANFIA ai futuri europarlamentari: ridefinire gli obiettivi del 2035

Scopri il Manifesto ANFIA con le priorità e le richieste dell'industria automobilistica italiana per il prossimo mandato europeo

30 Maggio 2024 - 12:10

ANFIA, Associazione nazionale filiera industria automobilistica, in vista delle imminenti elezioni europee ha pubblicato e condiviso con i partiti un Manifesto con le priorità e le richieste delle imprese italiane dell’automotive per la prossima legislatura. Si tratta in pratica di una sorta di appello ai futuri europarlamentari del nostro Paese per sostenere il comparto nel prossimo mandato 2024-2029 che, per l’ANFIA, sarà fondamentale nel definire nuove strategie di politica industriale che consentano alle imprese automobilistiche di continuare a competere, con successo, a livello globale. Tra le richieste c’è anche la ridefinizione degli obiettivi del 2035 (e del 2040 per i mezzi pesanti), non tanto come termini ma consentendo a tutte le tecnologie (leggasi carburanti neutri) di poter contribuire alla causa.

ANFIA: PROSSIMI 5 ANNI CRUCIALI PER LA TENUTA COMPETITIVA DELL’INDUSTRIA AUTO ITALIANA

Secondo l’associazione che rappresenta la filiera automotive, gli ambiziosi obiettivi approvati nella scorsa legislatura e l’assenza di un piano strategico europeo di riconversione industriale stanno mettendo a rischio la storica capacità delle imprese automotive italiane, in particolare quelle della componentistica, di competere a livello globale, trovandosi a dover affrontare la transizione ecologica in un contesto di altissima competizione, in cui, però, le imprese asiatiche e americane possono contare su politiche industriali e commerciali di grande supporto e regole assai meno stringenti.

Di conseguenza, per poter attraversare con successo la più grande rivoluzione tecnologica della storia, volta alla decarbonizzazione dei processi produttivi, alla progressiva elettrificazione dei veicoli e alla diffusione di vettori energetici a bassa o nulla impronta carbonica, i prossimi 5 anni saranno cruciali per la tenuta competitiva di un settore che in Italia rappresenta il 5,6% del PIL, fattura oltre 100 miliardi di euro e che, tra i principali costruttori e componentisti, occupa oltre 230.000 addetti.

UN NUOVO APPROCCIO ALLA TRANSIZIONE BASATO SU AMBIZIONE, RAZIONALITÀ E COORDINAMENTO

Serve dunque, si legge nel Manifesto di ANFIA, un nuovo approccio alla transizione basato su ambizione, razionalità ed esecuzione coordinata. E per realizzarlo occorrono pragmatismo tecnologico e azioni concrete e misurabili. “L’80% delle regolamentazioni del settore automotive viene definito in Europa“, ha detto a questo proposito il presidente Roberto Vavassori, “È pertanto fondamentale che i nuovi eletti al Parlamento europeo siano consapevoli dell’importanza che i prossimi 5 anni avranno per la tenuta industriale e sociale dell’industria italiana della mobilità. Se vogliamo dare alle nostre imprese la possibilità di competere ancora a livello globale, serve un approccio pragmatico e razionale nella regolamentazione“.

anfia manifesto 2024

COSA CHIEDE L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE ITALIANA AI FUTURI EUROPARLAMENTARI

Per l’associazione le leve competitive per filiera automotive europea, sulle quali bisogna assolutamente puntare, sono:

  • Rilancio e supporto degli investimenti delle imprese automotive per dare loro la possibilità di essere competitive a livello globale;
  • Impegno della filiera verso l’economia circolare con produzioni carbon neutral al 2040;
  • Ricerca e innovazione su batterie, idrogeno, intelligenza artificiale, guida autonoma e connessa, Software Defined Vehicles;
  • Reskilling per gli attuali lavoratori del settore e formazione nuove competenze;
  • Diffusione omogenea in Europa delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici e per il rifornimento a idrogeno e diffusione dei carbon neutral fuels.

Di seguito, invece, le richieste ai futuri europarlamentari italiani:

  • Fase di ‘pausa regolamentare‘ che garantisca alle imprese una programmazione di medio e lungo termine;
  • Visto che nel prossimo mandato sono in programma le clausole di revisione relative alle regolamentazioni sui target di riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri al 2035 e pesanti al 2040, e senza perdere di vista l’obiettivo condiviso di un’ambiziosa decarbonizzazione, l’auspicio è che le istituzioni europee rivedano le metodologie di raggiungimento degli obiettivi in un’ottica neutrale e plurale, che consenta a tutte le tecnologie (quindi anche ai carburanti neutri) di poter contribuire alla causa;
  • Piano di politica industriale europea per l’automotive: definizione rapida di una strategia settoriale che definisca priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto per rendere l’Europa un posto ancora attrattivo per produrre veicoli e investire in Ricerca e Sviluppo;
  • Politiche commerciali con la Cina per bilanciamento dei dazi su import/export veicoli, parti e componenti;
  • Value chain europea delle batterie, nel senso di stimolare lo sviluppo per rendere l’Europa indipendente nell’approvvigionamento e trattamento delle materie prime.
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