
carVertical ci spiega com’è nata la piattaforma leader specializzata nel tracciamento dello storico auto usate e in che modo aiuta a proteggersi dalle truffe
Nella compravendita delle auto usate, la trasparenza è un diritto di chi acquista e un dovere di chi vende, ma il rischio di non sapere se l’auto in questione ha subito un incidente, un furto o – peggio ancora – ha il contachilometri manomesso, è molto alto anche sui modelli più recenti secondo un test dell’ADAC. È proprio questo il motivo che ha spinto il co-fondatore e CEO di carVertical Rokas Medonis, assieme ad altre persone, a creare uno strumento digitale per tracciare la storia passata delle auto e aiutare gli acquirenti di auto usate – privati e professionisti – a tutelarsi dal rischio di truffe.
Per capirne di più abbiamo intervistato Matas Buzelis, Head of Communications di carVertical, società leader specializzata nel ricostruire la cronologia delle auto usate, presente in 27 mercati a livello globale, nonché Platinum Sponsor del report Auto Connesse ed Elettriche: le opportunità di oggi e domani, che ci ha raccontato la mission dell’azienda, a quali database accede per tracciare lo storico di un’auto e in che modo si sta impegnando a rendere il mercato delle auto usate più sicuro e trasparente.
Puoi dirci di più su carVertical e sulla sua attività principale?
“L’attività principale di carVertical è il controllo della storia dei veicoli. L’azienda ha compiuto 6 anni a settembre 2023 ed è stata fondata in Lituania da 4 amici che hanno deciso di creare questa piattaforma dopo aver riscontrato difficoltà nell’acquisto di auto usate. carVertical non è un pioniere del settore, ma i suoi report sullo storico delle auto sono forse i più innovativi sul mercato, coprendo la maggior parte dell’Europa, oltre agli USA, Australia e Messico.
carVertical aggrega dati, quindi quando gli utenti inseriscono il numero VIN di un’auto nel sistema, questo interroga diversi database e controlla quali informazioni sono disponibili per quel particolare veicolo. Il servizio è molto comodo sia per gli acquirenti privati di auto che per i professionisti del settore automobilistico, poiché elimina l’asimmetria informativa tra acquirenti e venditori. Inoltre, carVertical non crea o modifica alcun dato, poiché ogni storico viene generato al momento dell’acquisto del servizio. L’azienda è in rapida crescita e conta più di 120 dipendenti che operano nelle due principali città lituane – Vilnius e Kaunas”.
Da dove prendete questi dati e con quante banche dati siete collegati?
“carVertical collabora con oltre 1.000 database di agenzie e istituzioni governative, piattaforme di commercio d’auto, database della polizia e fornitori di dati privati. Non esiste una singola fonte di dati che possa essere modificata o cancellata, garantendo così che ogni controllo dello storico sia basato solo su informazioni autentiche”.
In quali Paesi avete una storia più consolidata?
“I controlli sullo storico dei veicoli sono disponibili in tutti i mercati a livello globale. Tuttavia, i Paesi in cui carVertical ha iniziato a operare di recente potrebbero ancora avere un numero inferiore di fonti di dati, ma il team di solito riesce ad ampliarle il più rapidamente possibile”.
In che modo vedete le auto connesse come un’opportunità per la vostra attività e per una maggiore trasparenza nel mercato delle auto usate?
“Il più grande problema nel mercato delle auto usate è la mancanza di trasparenza nelle transazioni di auto tra diversi Paesi. Questo succede perché i Paesi dell’UE non scambiano informazioni sui dettagli delle transazioni. Nei mercati locali, invece, i criminali utilizzano la frode dell’odometro fino a 3 volte meno frequentemente rispetto ai veicoli importati (per conoscere meglio la situazione in Italia, abbiamo analizzato il valore residuo, la % di auto schilometrate e i danni nascosti nelle auto usate, su dati esclusivi elaborati da carVertical per SicurAUTO.it, ndr).
Ad esempio, se una persona ‘A’ acquista un’auto da una persona ‘B’ in Germania per un prezzo ‘X’ e poi quest’auto viene venduta in Italia a un’altra persona ‘C’, le istituzioni italiane non controllano se il venditore del veicolo è la persona ‘B’ e se il prezzo è molto più alto di ‘X’ (per fini fiscali). Possono chiedere la documentazione tedesca, ma non necessariamente la convalideranno. Se tutte le auto potessero essere connesse, forse ci sarebbero più dati disponibili e ciò sarebbe un’eccellente protezione dell’interesse pubblico. Tuttavia, con regolamenti molto severi sulla protezione dei dati (o molto trasversali come l’attuale Data Act che però non regolamenta in modo specifico i dati generati dai veicoli, ndr), potrebbe volerci del tempo affinché tutte le parti interessate possano beneficiarne”.
Quali sono le novità carVertical recenti e i vostri prossimi obiettivi?
“Quest’anno abbiamo lanciato una versione aggiornata dei report sullo storico. Questa novità non solo rende le informazioni più facili da comprendere, ma offre anche più ‘empatia’ e spiega alcuni punti di vista riguardanti il controllo dello storico. I report sullo storico dei veicoli di carVertical saranno sempre al centro delle nostre attività, rappresentano il nostro sogno di conoscere ogni singola auto nel mondo, trasferendo tutti i benefici correlati ai nostri clienti. Allo stesso tempo, siamo appassionati di motori fino al midollo. Le auto ci ispirano ad essere presenti in una gamma più ampia di attività legate all’intero ciclo di vita dei veicoli (in questo approfondimento parliamo di rigenerazione dei ricambi auto, ndr). Nuovi prodotti sono in corso di definizione, ma daremo più dettagli non appena saranno disponibili”.
Questo articolo fa parte del terzo aftermarket report di SicurAUTO.it Auto Connesse ed Elettriche: le opportunità di oggi e domani. Per leggerlo tutto clicca il banner sotto.