
Investimenti, delocalizzazione e riduzione del personale: una crisi a più facce quella dell’industria automobilistica in Germania
L’industria automobilistica tedesca, una delle colonne portanti dell’economia europea, la cartina al tornasole su cui si fondano previsioni e strategie sta affrontando una crisi che minaccia numerosi posti di lavoro. Secondo un recente sondaggio condotto da una nota società di consulenza, più della metà delle aziende del settore automobilistico prevede di ridurre il personale in Germania nei prossimi 5 anni. Ecco i dettagli dell’indagine, che ha coinvolto 91 dirigenti del settore, di cui 55 provenienti dalla Germania.
PRESSIONE SUI COSTI E CONCORRENZA INTERNAZIONALE IN EUROPA
Le ragioni principali dei questi tagli riportati dagli intervistati sono l‘elevata pressione sui costi e la crescente concorrenza internazionale, soprattutto da parte della Cina, ora sotto scacco per i dazi UE, ma pronta a restituire il “favore” a casa sua.
La ricerca mostra che il 59% delle aziende intervistate si aspetta una diminuzione del numero di dipendenti in Germania, con il 14% che prevede una riduzione significativa. Solo il 15% delle aziende prevede un aumento del personale, un dato che riflette un clima di incertezza e preoccupazione. Non molto distante, comunque è la media europea del campione con il 53% degli intervistati prevede di tagliare posti di lavoro.
ANCHE LA GERMANIA SOFFRE LO SPOSTAMENTO DELLA PRODUZIONE ALL’ESTERO
La tendenza a delocalizzare la produzione è sempre più marcata. Frank Göller, partner ed esperto automobilistico di Horváth, spiega ad Autohaus che “la produzione avviene sempre più nelle regioni in cui le auto vengono infine vendute“. Questo fenomeno non è nuovo, ma negli ultimi anni si è accentuato a causa dei colli di bottiglia nelle consegne, in particolare per i semiconduttori.
Di conseguenza, i posti di lavoro e gli investimenti si stanno spostando sempre di più fuori dall’UE, verso India, Cina o nell’Europa dell’Est. Anche altre regioni come l’Asia, il Nord e il Sud America stanno attraendo capitali di investimento che porta una crescita industriale spinta da incentivi (vedi il noto Inflation Reduction Act) o manodopera a basso costo.
INVESTIMENTI AUTOMOTIVE IN GERMANIA: BILANCIO CONTROVERSO
Nonostante le difficoltà, gran parte degli investimenti continuano a restare in la Germania. Göller sottolinea che “almeno un quarto degli investimenti complessivi delle aziende con sede in Germania continuano a fluire qui”. Tuttavia, questi investimenti sono principalmente indirizzati verso nuovi prodotti, tecnologie e la conversione degli stabilimenti esistenti per la mobilità elettrica.
Secondo quanto riportato dal magazine tedesco, l’automazione e la digitalizzazione dei sistemi di produzione stanno avanzando, ma non si traducono ancora in un aumento dell’occupazione. Anzi, molte fabbriche in Germania e in Europa sono già lontane dal funzionare a pieno regime, soprattutto quelle di Costruttori di veicoli. Da qui, le previsioni a cascata sulla catena di fornitura di programmi di risparmio e tagli di posti di lavoro. In questo articolo invece parliamo del caso Stellantis – Spectra, e dell’aumento dei prezzi.
“In Germania raramente vengono create nuove opere”, afferma Göller. “Quando vengono creati nuovi stabilimenti, di solito si trovano fuori dalla Germania. Ed è lì che avviene la creazione di posti di lavoro.”