La Corte UE si esprime in favore dell'IAM: il caso Carglass - ATU contro FCA è un grande traguardo per il mondo dell’autoriparazione
Il mondo della riparazione automotive IAM (Independet Aftermarket) ha portato a casa una vittoria di rilievo nell’attuale panorama automobilistico europeo dove la concorrenza tra OES (Original Equipment Services) e Operatori Indipendenti si stringe attorno all’accesso alle RMI (Repair and Maintenance Information) e ai dati generati dai veicoli connessi. Carglass e ATU hanno ottenuto parere favorevole nel contenzioso legale contro FCA Italy per le difficoltà ad accedere alle RMI e i relativi costi. Ecco il verdetto della Corte di giustizia europea commentato con grande entusiasmo da FIA Region I e ADPA, tra i principali attori impegnati nella salvaguardia di una concorrenza equa e leale tra IAM e OES.
CARGLASS E ATU PORTANO FCA IN TRIBUNALE
Il contenzioso legale avviato da Carglass e il network di riparazione tedesco ATU contro Fiat Chrysler Automobiles (FCA), ora parte di Stellantis, trova l’affermazione dei diritti dell’IAM ad accedere alle RMI. Un diritto sempre più limitato da centraline blindate, come nel caso FCA di cui abbiamo parlato in questo articolo. La crescente difficoltà riscontrata da Carglass e ATU nell’ottenere accesso ai dati tecnici essenziali per operazioni come la calibrazione dei sistemi ADAS dopo interventi di riparazione e l’aumento dei costi per ottenerli, ha spinto le due aziende a rivolgersi al Tribunale di Colonia, che a sua volta ha sottoposto il caso all’Ottava Sezione della Corte di Giustizia europea per un’interpretazione delle disposizioni in questione.
Secondo i ricorrenti, le condizioni poste da FCA attraverso il “Secure Gateway” sono eccessivamente restrittive e potenzialmente in violazione del regolamento (UE) 2018/858. La sentenza della Corte di Giustizia Europea nel caso C‑296/22 definisce “illecite le pratiche restrittive di alcuni costruttori di auto” con “barriere ingiustificate” come Secure Gateway e dovrebbe avere un effetto deterrente sulle future strategie degli OES, garantendo al contempo che le officine indipendenti abbiano accesso alle informazioni necessarie per effettuare operazioni di riparazione e manutenzione, ma che siano anche in grado di poterle elaborare ed utilizzare facilmente. La strada sembra ora spianata per una maggiore trasparenza e equità all’interno dell’industria automobilistica dell’Unione Europea.
FIA REGION I: “UNA SENTENZA STORICA”
Per la FIA Region I, questa sentenza invia un messaggio forte e chiaro: i produttori di auto non possono, sotto il pretesto della sicurezza informatica, imporre limiti e barriere agli operatori indipendenti. Una posizione che ci ha spiegato ampiamente anche nell’intervista esclusiva Laurianne Krid, Direttore Generale FIA Region I. “L’aftermarket automobilistico offre numerosi servizi di manutenzione e riparazione ai consumatori. Fornendo un accesso indiscriminato ai dati dei veicoli, i consumatori possono beneficiare di una gamma più ampia di servizi e offrire agli operatori indipendenti la possibilità di innovare su nuove soluzioni per i consumatori”, ha aggiunto Krid in relazione alla sentenza.
ADPA: “CONDIZIONI DI CONCORRENZA EQUE E PARITARIE”
Anche l’ADPA (Automotive Data Publisher Association) ha elogiato Belron-Carglass e ATU per la determinazione con cui hanno portato avanti un caso simile a quello che vede ADPA-GVA contro PSA. Per l’ADPA, le limitazioni all’accesso e le tariffe elevate imposte da alcuni Produttori di veicoli, come nel caso di FCA, sono ora chiaramente dichiarate illecite, rendendo questa sentenza una chiara indicazione per il futuro del mercato automobilistico europeo.
“Con questa sentenza, la Corte di giustizia europea garantisce l’accesso indiscriminato alle informazioni tecniche di bordo per gli operatori legittimi, e quindi una concorrenza più leale nel mercato post-vendita automobilistico. Ne trae beneficio il nostro intero ecosistema e, non solo, i consumatori finali, che continueranno ad avere una vera scelta su dove sottoporre il proprio veicolo con un’adeguata manutenzione e soluzioni competitive e innovative”: ha dichiarato Ralf Pelkmann, Presidente ADPA.
Pierre Thibaudat, Direttore Generale ADPA e Responsabile delle Relazioni Istituzionali FIGIEFA ha aggiunto: “La Corte di giustizia europea conferma che è sempre stata intenzione della legislazione europea preservare la concorrenza nel mercato post-vendita automobilistico. Costringere l’aftermarket indipendente a un contenzioso è una tattica deplorevole per cercare di ignorarlo, e dovrebbe fungere da campanello d’allarme per le autorità nazionali ed europee e i legislatori affinché proteggano in modo proattivo l’aftermarket indipendente”.