Colonnina di ricarica in officina: quanto costa installarla? Installare una colonnina di ricarica in officina può offrire nuove possibilità di guadagno: ecco quanto costa

Colonnina di ricarica in officina: quanto costa installarla?

Installare una colonnina di ricarica in officina può offrire nuove possibilità di guadagno: ecco quanto costa, come funziona e cosa fare

28 Maggio 2022 - 10:05

Chi pensa che le auto elettriche e ibride non andranno in officina o ci andranno molto meno si sbaglia, com’è emerso dal report Auto elettriche e connesse: impatto su aftermarket e consumatori che mette in evidenza come le elettriche e ibride vadano in officina praticamente ogni anno. Cambierà invece molto nella professione dell’autoriparatore, oggi meccatronico, che sarà tenuto a specializzarsi nel rischio elettrico con l’abilitazione PES PAV. Ma un vero professionista non dovrebbe fermarsi a questo, dovrebbe anche fornire il servizio di ricarica in officina, non solo per i propri clienti ma anche per le auto di passaggio. Ma quanto costa installare una colonnina di ricarica in un’officina, quali sono i passaggi e come funziona il sistema di pagamento? Lo abbiamo chiesto a Repower, azienda leader nella fornitura di servizi energetici in diversi Paesi europei.

PERCHÉ INSTALLARE UNA COLONNINA DI RICARICA IN UN’OFFICINA

Se vi state chiedendo perché dovreste installare una colonnina di ricarica nella vostra azienda, forse non avete ancora notato con attenzione il trend fortemente in crescita. Al 31 marzo 2022, secondo i dati che SicurAUTO.it ha ottenuto da Dataforce, il parco circolante elettrificato conta:

135.138 auto elettriche;

129.446 auto ibride plug-in;

“Il primo vantaggio per i pionieri di questa rivoluzione è quello di potersi rendere visibili non solo ai clienti storici, ma soprattutto ai nuovi e-driver. Oggi una wallbox aperta al pubblico è una bandiera sul territorio”, spiega Repower. Una qualsiasi officina può diventare il punto di riferimento per “elettro-automobilisti” di passaggio e nuovi potenziali clienti. Anche per gli stessi accompagnatori dei clienti abituali che possono ricaricare la batteria nell’attesa. Ogni utente potrà diventare un futuro cliente se l’officina saprà fidelizzarlo con servizi innovativi e adeguati all’e-mobility.

COSTO INSTALLAZIONE COLONNINA AUTO ELETTRICA IN OFFICINA

Per avere un’idea più chiara di quanto costa installare una colonnina di ricarica, abbiamo preso in considerazione la wallbox Giotto e la colonnina smart Palina di Repower.

Giotto e Palina, in base alla potenza disponibile, possono erogare:

22 kW trifase a 400 V e 32 A;

7,4 kW monofase a 230 V e 32 A;

3,7 kW monofase a 230 V e 16 A;

“Il costo del montaggio e della messa in servizio di Giotto è, iva esclusa, di 475 € mentre è di 300 € per Palina, inclusa la garanzia convenzionale della durata di 24 mesi. Le attività previste sono solo di messa in opera, non sono inclusi i costi per opere elettriche/civili”.

Il costo di acquisto o noleggio varia in base al dispositivo e alla potenza:

– costo noleggio wallbox Giotto per 36 mesi: 20 € al mese (monofase), 25 € al mese (trifase);

– costo acquisto wallbox Giotto: da 600 € (monofase) a 800 € (trifase);

– costo noleggio colonnina Palina per 36 mesi: 200 € al mese (solo trifase);

– costo acquisto colonnina Palina: 7.700 € (solo trifase);

A questa spesa si aggiungerà l’eventuale costo della stesura del cavo di alimentazione, che dipende dalla rete elettrica nel sito di installazione. Il fatto di avere in officina una colonnina di ricarica a disposizione di dipendenti e clienti, non comporta però alcun altro obbligo di formazione specifica, come l’abilitazione PES PAV, chiarisce Repower. Quindi diventa un vantaggio anche per i gommisti, che non sono obbligati a specializzarsi nelle auto elettrificate.

CHI GESTISCE LA CONTABILITA’ DELLE RICARICHE?

Una delle criticità comuni a tutte le officine di dimensioni medio-piccole, è l’ottimizzazione dei tempi. Spesso infatti anche le sole operazioni di accettazione e consegna possono sottrarre molto tempo all’attività di riparazione. Ecco perché Repower non fornisce solamente la colonnina di ricarica, ma un servizio completo di Gestione Ricariche. “Di tutto se ne occuperà Repower sollevando l’autofficina da ogni incombenza. L’autofficina può valutare se rivolgere il servizio solo ai propri clienti oppure, se c’è libertà di accesso allo strumento, permettere la ricarica a qualsiasi driver”. In tal caso cambia anche il tipo di autorizzazioni da richiedere e iter da seguire? “Se la wallbox è installata su area privata nella disponibilità dell’officina, non esistono iter autorizzativi particolari”, chiarisce Repower. Unici elementi di attenzione sono:

– se si installa un dispositivo alimentandolo oltre i 6 kW serve un progetto elettrico firmato da un tecnico abilitato;

– se l’area è soggetta a certificato prevenzione incendi (CPI) si devono attuare le disposizioni di cui alla circolare dei Vigili del Fuoco 2/2018: Linee guida per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici;

– eventuali regolamenti di condominio nei casi generali di accesso pubblico alla colonnina installata su area privata.

Inoltre, Repower spiega che nelle aree soggette a CPI deve essere fatto uno studio di valutazione del rischio da parte del consulente incaricato e quindi prevedere l’installazione di:

cartellonistica identificante il punto di ricarica;

– un estintore ogni 5 punti di ricarica con relativa segnaletica;

– per strumenti di ricarica con cavo integrato, verifica a vista prima di ogni utilizzo dell’integrità dello stesso (da indicare nella cartellonistica);

– se installato in luogo aperto al pubblico, il cavo deve essere verificato ogni settimana e la verifica deve essere annotata nel relativo registro verifiche.

“Infine, come per tutti gli impianti elettrici soggetti a CPI, deve essere previsto un dispositivo di sezionamento al di fuori dall’area di rischio. Questa prescrizione però non riguarda solo gli strumenti di ricarica, ma più in generale l’impianto elettrico dell’area soggetta a CPI”, spiega Repower.

RICAVI OFFICINA DALLA RICARICA DELLE AUTO ELETTRICHE

“In base alle diverse caratteristiche gestionali ci possono essere differenti scenari che costruiamo di volta in volta su soluzioni customizzate alle esigenze del cliente. Lo scenario più semplice e ricorrente si struttura in questo modo: viene settato un costo al kWh, il driver paga la ricarica e Repower restituisce all’officina un importo concordato.

TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DEL REPORT

Questo è solo uno degli oltre 40 approfondimenti che compongono il report “Auto elettriche e connesse: impatto su aftermarket e consumatori” realizzato da SicurAUTO.it con il supporto dei nostri sponsor LKQ RHIAG, Arval e Repower.

Il report pubblica originali infografiche con le differenze di manutenzione ordinaria tra 25 vetture elettriche, ibride e tradizionali, nonché dati e analisi inediti grazie alla collaborazione di società leader del settore automotive, tra cui: Europ Assistance, Unipol Sai, McKinsey, Deloitte, GiPA, Axa Partners Italia, Generali, Allianz, CARUSO e Cobat.

Lo studio si arricchisce di interviste esclusive che hanno visto gli esperti di ANFIA, ADIRA, AICA / EGEA, CLEPA, FIGIEFA, FIA, ACEA E AIRC / FEDERCARROZZIERI, rispondere alle nostre domande sui trend e le sfide più significative che l’industria automotive sta già affrontando e si ritroverà a fronteggiare nei prossimi anni con la crescente diffusione delle auto connesse ed elettrificate.

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