Componenti auto: export italiano cresce del +7% nel 2023

Componenti auto: export italiano cresce del +7% nel 2023

Molto bene il comparto dei componenti auto in Italia che nel 2023 ha visto aumentare l’export del +7%, con saldo positivo sulle importazioni

30 Luglio 2024 - 17:10

Buoni risultati per la componentistica automotive italiana che nel 2023 ha visto aumentare l’export del +7% rispetto all’anno prima, per un valore delle esportazioni di 25,3 miliardi di euro. Parallelamente si è registrato un incremento delle importazioni (+7,3%) pari a 19,7 miliardi, con un saldo positivo di 5,7 miliardi di euro a favore dell’export. L’export dei componenti auto ha avuto una crescita più significativa nella prima metà dell’anno scorso (+16,8% il primo trimestre e +7,3% il secondo), facendo poi registrare aumenti più contenuti nella seconda (variazione nulla il terzo trimestre e +3,9% il quarto).

COMPONENTISTICA AUTOMOTIVE: IL COMPARTO VALE IL 4% DI TUTTO L’EXPORT ITALIANO

Leggendo più dettagliatamente il dossier di ANFIA sull’import-export della componentistica automotive nel 2023, si scopre che il totale delle esportazioni del settore componenti ha rappresentato circa il 4% di tutto l’export italiano, mentre le importazioni hanno pesato per il 3,3%. Queste quote salgono tuttavia al 4,2% e al 3,9% se si esclude dal totale dei flussi commerciali il comparto energia.

La componentistica automotive conta oggi circa 2.200 imprese sul territorio, per un fatturato di 55,9 miliardi di euro e 167.000 addetti diretti, compresi gli operatori del ramo della subfornitura. Inoltre, mentre la bilancia commerciale dell’intero settore automotive italiano ha un saldo negativo, guardando alla sola componentistica il saldo è positivo da oltre 20 anni (6,2 miliardi di euro la media annua dal 2008 al 2023).

COMPONENTI AUTO: L’EXPORT 2023 SOPRATTUTTO IN GERMANIA, FRANCIA E SPAGNA

L’export dei componenti auto verso i Paesi dell’UE + il Regno Unito è valso 18,5 miliardi di euro (+10,7% sul 2022), rappresentando il 72,7% delle esportazioni, con un avanzo commerciale di 4,18 miliardi. Invece l’export verso i Paesi extra UE (escluso l’UK) è stato di 6,86 miliardi di euro (-1,9%), producendo un saldo positivo di 1,48 miliardi di Euro. La classifica dell’export per Paesi di destinazione ha visto al primo posto sempre la Germania con 5,2 miliardi di euro e una quota del 20,5% sul totale, seguita da Francia (11,5% di quota), Spagna (7,6%), Polonia (7%), USA (5,9%), UK (5,3%), Turchia (4,2%), Austria (3,6%), Brasile (3,1%) e Messico (2,9%).

ANFIA dati componentistica auto 2024

COMPONENTI AUTO: LE PARTI MECCANICHE RAPPRESENTANO IL 67,5% DELL’EXPORT

Suddividendo i componenti auto in macro-classi, il comparto delle parti meccaniche (incluso accessori, vetri) ha totalizzato, nel 2023, il 67,5% del valore dell’export con 11,2 miliardi di euro (+11,5% sul 2022) e un saldo attivo di 5,94 miliardi. Al secondo posto il comparto dei motori per un valore di 4,07 miliardi di euro (-3,8%), che ha pesato per il 15,9% sul totale esportato della componentistica, con un saldo attivo di 1,24 miliardi di euro. Anche l’export dei componenti elettrici e affini è risultato in aumento del +3,5% rispetto al periodo di riferimento, così come il comparto pneumatici e articoli in gomma per autoveicoli (+21,5%).

COMPONENTISTICA AUTOMOTIVE: DI NUOVO IN RIALZO NONOSTANTE IL COMPLESSO CONTESTO GEOPOLITICO

Anche nel 2023 le esportazioni della componentistica italiana si sono mantenute in rialzo, con performance migliori nella prima parte dell’anno“, ha dichiarato Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti ANFIA, commentando il report. “E questo nonostante il comparto si sia mosso in un contesto geopolitico internazionale complesso, mentre il quadro economico italiano si caratterizzava per un clima di incertezza condizionato dall’incremento dell’inflazione e dai rincari dei costi dell’energia e del gas. Eppure, sebbene ci fosse il timore di subire le conseguenze del rallentamento dell’economia tedesca, la propensione all’innovazione, alla qualità dei prodotti e dei processi produttivi e alla flessibilità hanno sostenuto la nostra filiera nel suo posizionamento sui mercati internazionali, portandoci a questo buon risultato“.

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