ETRMA chiede maggiori risorse all'UE per innovazione e ricerca: “attrarre investimenti è la chiave della competitività”
L’Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Gomma (ETRMA) ha recentemente lanciato un appello, unendosi a 109 altre associazioni europee, per sollecitare le istituzioni dell’Unione Europea (UE) a destinare maggiori risorse al prossimo programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione, il 10° PQ. L’iniziativa mira a rafforzare la competitività a lungo termine dell’Europa attraverso un aumento significativo degli investimenti privati in ricerca, sviluppo e innovazione (RD&I).
L’EUROPA E’ IN UNA FASE CRITICA DI COMPETIZIONE SU R&DI
Secondo i firmatari della missiva indirizzata all’UE, per garantire che l’Europa mantenga e rafforzi la sua posizione nel panorama tecnologico globale, il 10° PQ deve focalizzarsi su una ricerca e innovazione collaborativa a livello paneuropeo, promuovendo una forte partecipazione industriale. Questo approccio è essenziale per sostenere ulteriormente la competitività dell’UE, affermare la sua leadership in settori tecnologici chiave e aprire la strada a un futuro prospero e sostenibile. Dal 5 luglio 2024 si applicano i dazi provvisori per le auto prodotte in Cina, ma non c’è solo l’industria automobilistica in ballo.
L’UE si trova in una fase critica della competizione tecnologica globale, con un ritardo significativo rispetto ai concorrenti internazionali in termini di investimenti in RD&I (Ricerca, Sviluppo e Innovazione), soprattutto quelli privati. Questo deficit limiterebbe la capacità dell’Europa di sfruttare appieno il suo potenziale scientifico e tecnologico. “Per rimanere competitiva nel lungo termine, l’UE deve fare di più per attrarre e mantenere investimenti privati in RD&I”, scrive l’ETRMA.
IL PROGRAMMA EUROPEO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI E PRIVATI IN RD&I
Il programma quadro europeo svolge un ruolo fondamentale in questo contesto. Gli investimenti pubblici in RD&I, abilitati attraverso il programma quadro dell’UE, sono cruciali per sopperire le carenze del mercato e stimolare gli investimenti privati riducendo i rischi associati per l’industria. L’auspicio dei firmatari è che, concentrando risorse ed expertise, gli Stati Membri, i Paesi dell’Area Economica Europea, l’industria, gli Organismi di Ricerca Tecnologica (RTO) e le Università possano affrontare insieme sfide complesse, accelerando il ritmo dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione.
INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO AD ALMENO IL 3% DEL PIL
L’impatto positivo degli investimenti collettivi e coordinati in RD&I dell’UE è stato recentemente dimostrato dalla valutazione ex-post di Horizon 2020. Questa valutazione ha rilevato che il maggior grado di leva finanziaria per ogni euro investito è stato raggiunto nelle partnership europee. In particolare, i contributi dei partner privati, sia in contanti che in risorse, hanno più che raddoppiato o addirittura triplicato il volume degli investimenti dell’UE.
“Chiediamo alle istituzioni dell’UE di aumentare significativamente l’attuale budget per la RD&I in vista del 10° PQ. Tali investimenti collettivi in RD&I dell’UE devono essere rafforzati nel prossimo bilancio dell’UE (MFF). Gli investimenti nazionali in RD&I dovrebbero parallelamente essere garantiti e raggiungere almeno l’obiettivo del 3% del PIL, con l’obiettivo di incentivare ulteriori investimenti privati in RD&I. Impegnarsi per la leadership tecnologica dell’UE dovrebbe garantire che vengano effettuati investimenti adeguati e tempestivi”.