Fibra di carbonio pericolosa: proposta UE per vietarla nelle auto

Fibra di carbonio pericolosa: proposta UE per vietarla nelle auto

La proposta del Parlamento UE potrebbe segnare la fine di un’era per i materiali compositi leggeri nell’industria automobilistica

15 Aprile 2025 - 11:03

L’indirizzo normativo nell’Unione Europea è sempre più orientato alla sostenibilità e alla sicurezza ambientale, che nel settore automotive trova applicazione, tra le altre, con la Direttiva Veicoli Fuori Uso (End-of-Life Vehicles – ELV). Più responsabilità a partire dai produttori, fino ai demolitori, lungo tutta la catena di valore che si sviluppa per l’intero ciclo di vita dei veicoli. Una svolta importante della Direttiva ELV potrebbe arrivare con il ban della fibra di carbonio, che sarebbe equiparata ad altre sostanze pericolose. E’ l’oggetto di una bozza di emendamento al vaglio del Parlamento Europeo che riguarda le sostanze pericolose in fase di smaltimento.

FIBRA DI CARBONIO COME ALTRE SOSTANZE PERICOLOSE NELL’ELV

Il divieto o le restrizioni all’utilizzo della fibra di carbonio potrebbero rappresentare un problema non da poco per l’industria automobilistica, più di molti altri settori che ne fanno ampio impiego, ad esempio l’industria delle biciclette, l’industria aerospaziale, etc.

Da alleata dell’efficienza per il minore peso e la possibilità di ottimizzare i processi produttivi delle parti in stampi, la fibra di carbonio potrebbe essere classificata come materiale “pericoloso”, equiparandola a sostanze come piombo, mercurio, cadmio e cromo esavalente, sostanze già vietate o fortemente limitate del settore industriale.

CRITICITA’ DELLA FIBRA DI CARBONIO NELLO SMALTIMENTO DI VEICOLI

La proposta, se approvata, potrebbe portare a una progressiva limitazione — e, in prospettiva, al divieto totale — dell’impiego della fibra di carbonio nella produzione automobilistica. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare il riciclo dei veicoli a fine vita e ridurre l’impiego di materiali problematici sotto il profilo ambientale e sanitario. Tuttavia, le implicazioni di questa ipotesi sollevano interrogativi profondi sulla direzione che l’Europa intende intraprendere nel bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità.

La fibra di carbonio non si smaltirebbe facilmente: durante i processi di frantumazione, il materiale composito rilascerebbe particelle conduttive microscopiche che, oltre a rappresentare un rischio per la salute degli operatori, possono interferire con i macchinari di riciclo, causando cortocircuiti e malfunzionamenti.

MERCATO DELLA FIBRA DI CARBONIO: 24 MILIARDI DI $ NEL 2022

Un eventuale divieto della fibra di carbonio avrebbe ripercussioni considerevoli su scala globale considerando che la maggior parte dei Costruttori di autoveicoli ad alte prestazioni fa uso della fibra di carbonio. E’ stato Nikkei Asia a riportare i potenziali rischi per i produttori giapponesi.

Secondo un recente studio di mercato in 14 Paesi, la fibra di carbonio nell’industria automobilistica aveva un valore di 24,13 miliardi di dollari nel 2022, con una previsione e una previsione di raggiungere i 64,05 miliardi di dollari entro il 2032, con un tasso di crescita annuo (CAGR) dell’11,16% dal 2023 al 2032.

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