Diminuiscono i fondi per l'automotive: il Governo ha tagliato 330 milioni di euro, anche dalla dotazione degli incentivi auto 2024
Che la transizione ecologica del settore auto non fosse tra le priorità dell’attuale governo si era capito da tempo, ma non ci aspettavamo che decurtasse di ben 330 milioni di euro i fondi per l’automotive stanziati a suo tempo dal governo Draghi. Alle prese con una situazione finanziaria non proprio florida, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha deciso infatti di coprire le spese del Decreto Coesione, il provvedimento che contiene misure per il rilancio del sud Italia, usando parte delle risorse destinate con il D.L. n. 17/2022 a favorire la transizione verde, la ricerca e gli investimenti nella filiera del settore automotive nonché per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti.
IL DECRETO COESIONE TOGLIE FONDI ALL’AUTOMOTIVE
Nello specifico l’articolo 37 del Decreto Coesione (D.L. n. 60/2024) contenente le disposizioni di natura finanziaria del provvedimento, dispone l’utilizzo di 60 milioni di euro originariamente destinati al credito d’imposta per la concessione di contributi per l’acquisto nel 2024 di veicoli non inquinanti di categoria M1, N1 e N2, l’utilizzo di 20 milioni di euro originariamente destinati per l’acquisto nel 2024 di infrastrutture di ricarica a uso domestico, e l’utilizzo di 250 milioni di euro (per un totale, quindi, di 330 milioni) stanziati per il 2025 allo scopo di favorire la transizione verde, la ricerca e gli investimenti nella filiera del settore automotive finalizzati all’insediamento, alla riconversione e alla riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente e di sviluppo digitale.
FONDI AUTOMOTIVE: TOLTI 60 MILIONI DI EURO AGLI INCENTIVI AUTO 2024
In pratica ‘saltano’ 60 milioni di euro dai fondi per gli incentivi auto 2024 (con specifico riferimento ad autoveicoli e veicoli commerciali), 20 milioni di euro del Bonus colonnine e, soprattutto, 250 milioni dalla dotazione di 1 miliardo prevista per il 2025. A questo proposito giova ricordare che il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha più volte dichiarato che l’anno prossimo i fondi per l’automotive stanziati da Draghi saranno utilizzati in gran parte per supportare la filiera e assai meno per finanziare gli incentivi auto, contrariamente a quanto si è fatto dal 2022 al 2024, anche se per la decisione definitiva bisognerà valutare l’andamento del nuovo Ecobonus che partirà a breve. Se neppure i nuovi sconti, molto più corposi del passato, smuoveranno il mercato dell’elettrico, nel 2025 si sceglierà di privilegiare l’industria e meno i consumatori. Seppur con un fondo sforbiciato del 25% rispetto alla dotazione iniziale.
IN ATTESA DEL NUOVO ECOBONUS STATALE
Il Decreto Coesione passa adesso all’esame del Parlamento per la conversione in legge entro 60 giorni, eventualmente con modifiche, pena la sua decadenza. C’è quindi la possibilità che alcune misure vengano cambiate (chissà, magari taglieranno ulteriormente i fondi per l’automotive). Intanto il Dpcm con lo schema dei nuovi incentivi auto 2024, già firmato da tutti i ministeri competenti (anche da chi oggi si dichiara contrario), è giunto all’esame della Corte dei Conti ed è prossimo al via libera definitivo. Fonti del MIMIT hanno perfino azzardato una data: il 17 maggio, con avvio delle prenotazioni il 20 o il 21 maggio.