Hertz: capitolo chiuso con le EV, persi quasi 3 miliardi di $

Hertz: capitolo chiuso con le EV, persi quasi 3 miliardi di $

L'ambiziosa strategia di Hertz di puntare sulle auto elettriche si è scontrata con una realtà di mercato più complessa e l’urgenza di un cambio di rotta

18 Febbraio 2025 - 10:01

Hertz Global Holdings ha presentato il bilancio per il quarto trimestre e l’intero anno 2024, confermando perdite significative dovute, in larga parte, alla svalutazione della sua flotta di veicoli elettrici. La decisione di investire massicciamente in un parco auto a zero emissioni si è rivelata un esperimento fallimentare, con ripercussioni finanziarie che hanno portato a un risultato netto negativo di 2,9 miliardi di dollari nell’esercizio annuale. Questa parabola però potrebbe non valere per tutti gli operatori e le flotte.

UN PIANO AMBIZIOSO DIVENUTO INSOSTENIBILE

Nel 2023, Hertz aveva annunciato un drastico ridimensionamento della propria flotta elettrica, con la vendita di 30.000 veicoli elettrici per contenere le perdite. Ha fatto scalpore la svendita delle Tesla Model 3, che ha poi portato alle dimissioni dell’exCEO Hertz. Nonostante questa manovra, il quarto trimestre del 2024 ha registrato un deficit di 479 milioni di dollari, con un calo del fatturato a 2 miliardi di dollari rispetto al periodo precedente.

Uno dei fattori chiave di questa crisi è stata la rapida svalutazione delle auto elettriche, la cui ridotta richiesta sul mercato dell’usato ha costretto l’azienda a subire perdite ingenti al momento della dismissione. Inoltre, il costo delle riparazioni di questi veicoli si è rivelato più elevato del previsto, a causa della limitata disponibilità di pezzi di ricambio e della complessità delle operazioni di riparazione, sono state tra i motivi principali citati dall’azienda, che hanno portato Hertz a un ritorno ai veicoli ICE per la sua flotta.

AMMORTAMENTO AUTO HERTZ SOTTO I 300 $ ENTRO IL 2025

Hertz ha dovuto fronteggiare un aumento del 2% delle spese operative dirette sui veicoli rispetto all’anno precedente, principalmente a causa della crescita dei costi assicurativi e delle spese di leasing non monetarie riconosciute dopo la svalutazione degli asset nel terzo trimestre del 2024.

Per contenere l’emorragia finanziaria, la società ha avviato un piano di trasformazione operativa, con un focus sulla massimizzazione della Redditività per Unità (RPU). Attraverso una maggiore selezione della clientela e a una gestione più mirata della flotta, il calo annuo dell’RPU si è ridotto dal 7% del primo trimestre all’1% del quarto trimestre.

Nonostante questi sforzi, l’EBITDA aziendale rettificato ha registrato una perdita di 357 milioni di dollari nel quarto trimestre. L’azienda ha dichiarato che la fase di normalizzazione del Depreciation Per Unit (DPU)”, cioè l’ammortamento dei veicoli, che sarà completata entro la fine del 2025, con l’obiettivo di stabilizzarlo sotto la soglia dei 300 dollari per veicolo.

“Il nostro obiettivo nel 2024 era stabilizzare il business e implementare cambiamenti fondamentali per trasformare la nostra azienda”, ha affermato Gil West, CEO Hertz (a sinistra nella foto), commentato i risultati finanziari del 2024. “Con il nostro nuovo team dirigenziale e la struttura organizzativa in atto, siamo ben posizionati per eseguire la nostra strategia con rigore e ritmo.”

UN ERRORE STRATEGICO LEGATO ALLA NATURA DEL NOLEGGIO BREVE?

Oltre ai problemi economici e operativi, la difficoltà principale del progetto elettrico di Hertz risiede nella natura stessa del noleggio a breve termine e turistico, caratterizzato da un turnover rapido della flotta e dalla necessità di garantire veicoli sempre efficienti e pronti all’uso.

L’azienda potrebbe aver sovrastimato la domanda di veicoli elettrici da parte dei clienti del noleggio turistico, trovandosi con una flotta sovradimensionata rispetto alle reali esigenze del mercato. Questa discrepanza ha amplificato gli effetti negativi della svalutazione dei veicoli, un problema meno rilevante per le società di noleggio a lungo termine, che riescono a mantenere le auto in flotta più a lungo e a minimizzare le perdite in fase di remarketing.

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