Il rapporto ANFIA evidenzia un settore dell’Industria Automotive in trasformazione, impegnato a fronteggiare sfide strutturali e normative
La più recente edizione dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana e sui servizi per la mobilità, frutto della collaborazione tra la Camera di commercio di Torino e ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), ha portato alla luce le dinamiche e le sfide che il settore automobilistico affronta in Italia e, in particolare, in Piemonte, la prima regione in Italia per fatturato, come abbiamo raccontato nel 4° Aftermarket Report di SICURAUTO.it. Nonostante le difficoltà globali, l’industria automotive italiana continua a rappresentare un pilastro economico importante per il Paese, ma il ban dal 2035 all’orizzonte ha spinto molte aziende a pianificare un cambiamento strategico.
ECONOMIA E OCCUPAZIONE NELL’AUTOMOTIVE ITALIA NEL 2023
Il settore della componentistica automotive in Italia comprende 2.135 imprese, che nel 2023 hanno generato un fatturato complessivo di circa 58,8 miliardi di euro, impiegando 170.000 addetti. Nonostante una crescita del giro d’affari del +3,1% rispetto al 2022, il tasso di incremento – secondo i dati presentati – è risultato più contenuto rispetto al passato, evidenziando una manifestazione dell’incertezza economica globale del settore.
La crescita del fatturato ha riguardato in particolare gli operatori specializzati in:
- Engineering & Design (E&D), +14,3%;
- motorsport, +11,7%;
Sul fronte occupazionale, sebbene la situazione generale sia stabile, il settore E&D e il motorsport hanno mostrato un incremento significativo del numero di addetti (+21,3% e +10,1%), mentre i sistemisti e modulisti hanno visto una contrazione dell’8,5%. Non solo, la catena dei sub-fornitori ha registrato una flessione, con cali dell’11,3% per i subfornitori generici e del 5,4% per quelli delle lavorazioni specifiche.
Un sondaggio condotto su un campione di 438 imprese italiane tra marzo e maggio 2024, ha rivelato anche il sentiment attuale del settore, l’orientamento e quali prospettive hanno all’orizzonte le industrie dell’automotive in Italia. L’indagine ha posto particolare attenzione alla scadenza del 2035, anno in cui l’Unione Europea prevede lo stop alle vendite di nuove automobili con motore endotermico. Di fronte a questa trasformazione epocale:
- il 34% delle imprese italiane ha indicato l’intenzione di modificare il proprio modello di business, con il 21% che punta a mantenere la produzione di componentistica per motori a combustione interna per mercati extra UE e il 15% che si sta orientando verso l’elettrico e l’idrogeno;
- il 12% delle aziende ha dichiarato di valutare l’uscita dal settore per diversificare in altri ambiti industriali.
TREND TECNOLOGICI E INNOVAZIONE NELL’AUTOMOTIVE MADE IN ITALY
L’industria della componentistica italiana dimostra un’ampia capacità di adattamento e innovazione. L’84% delle imprese si dedica alla produzione di componenti destinati a veicoli di ogni tipo, indipendentemente dal sistema di alimentazione, mentre il 16,4% è già focalizzato sulla produzione per veicoli elettrici e sulle infrastrutture di ricarica. La partecipazione a progetti per nuovi powertrain ibridi ed elettrici, pur in calo rispetto agli anni precedenti, rimane comunque rilevante, rispettivamente al 26,7% e al 23,6%.
Il rapporto ANFIA evidenzia inoltre la crescente attenzione verso l’impiego di tecnologie per la riduzione delle emissioni e l’alleggerimento dei veicoli, area che ha coinvolto il 24,1% delle imprese. L’impegno per l’innovazione è confermato anche dalla propensione alla cooperazione in progetti di ricerca e sviluppo, con il 45% delle aziende che ha già avviato o prevede di avviare collaborazioni, soprattutto con realtà piemontesi, ma anche con partner lombardi ed emiliani.
FATTURATO DA CASE AUTO IN CALO, L’EXPORT ELEMENTO CHIAVE
Le relazioni con i colossi automobilistici, in particolare Stellantis e Iveco, rimangono un aspetto cruciale per molte imprese: nel 2023, il 69,4% delle aziende italiane ha avuto rapporti commerciali con queste due realtà, percentuale che sale al 78,5% in Piemonte. Tuttavia, la dipendenza da queste collaborazioni, misurata in termini di quota di fatturato superiore al 50%, è diminuita rispetto al 2021.
Le esportazioni rappresentano una componente chiave per l’economia del settore, con il 79,4% delle aziende che vende i propri prodotti all’estero, generando il 46,2% del fatturato complessivo. Tuttavia, anche in questo caso si rileva un lieve calo rispetto agli anni precedenti.
ATTENZIONE CRESCENTE ALLA SOSTENIBILITA’
L’Osservatorio ha anche messo in luce la crescente sensibilità delle imprese automotive verso la sostenibilità e la responsabilità sociale:
- il 78% delle aziende ha già adottato politiche ambientali;
- l’83% ha implementato iniziative in ambito sociale;
- il 72% si è concentrato sul miglioramento della governance;
Tra le misure più adottate figurano la gestione dei rifiuti non pericolosi e l’uso di energia rinnovabile, indicatori di una chiara direzione verso modelli di business più sostenibili.