Info tecniche e VIN: nuova sentenza UE, stop ai trucchi dagli OEM

Info tecniche e VIN: nuova sentenza UE, stop ai trucchi dagli OEM

La Corte Europea si pronuncia nuovamente a favore dell’Independent Aftermarket: le Case auto devo fornire VIN e info tecniche utilizzabili dalle officine

10 Novembre 2023 - 15:22

La Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha emesso una nuova sentenza a favore della concorrenza nel settore automobilistico. Il verdetto a favore dell’Independent Aftermarket, rappresentato in Germania dalla GVA (Associazione tedesca dell’aftermarket indipendente), assume un ruolo cruciale nel contesto del Regolamento (UE) 2018/858. La corte UE, infatti, impone ai Costruttori di veicoli l’obbligo giuridico di fornire agli operatori indipendenti le informazioni tecniche e anche il VIN necessari per la riparazione e la manutenzione dei veicoli, ma in un formato facilmente utilizzabile ai fini dell’attività di riparazione. Ecco i dettagli diffusi da ADIRA, l’Associazione Distributori Indipendenti Ricambi Autoveicoli.

IL VIN COME CHIAVE DELL’ACCESSO: LA RISPOSTA DELLA CGUE A UN DIBATTITO DURATO A LUNGO

La decisione della Corte europea nel caso C-319/22 GVA vs SCANIA rappresenta un passo significativo nell’applicazione delle norme europee sulla concorrenza e l’autoriparazione nel settore automobilistico. L’ambito di applicazione delle informazioni tecniche necessarie alla riparazione è stato oggetto di acceso dibattito, come dimostra la recente sentenza a favore di Carglass-ATU nella causa contro FCA. In particolare, la Corte ha stabilito che i produttori di veicoli sono obbligati a fornire agli operatori indipendenti i numeri di identificazione dei veicoli (VIN) e tutte le informazioni tecniche associate in un formato “interpretabile da un computer”.

L’IMPATTO SUL FLUSSO DI INFORMAZIONI TECNICHE: UN CAMBIAMENTO SIGNIFICATIVO

“La Corte ha espressamente riconosciuto che solo una ricerca attraverso il VIN porta all’identificazione esatta dei dati di un determinato veicolo. Ancora, in relazione a tutte le informazioni sulla riparazione e manutenzione, la Corte ha chiarito che i produttori di veicoli devono fornire tutte le informazioni tecniche associate a ogni VIN in un formato che consenta un’ulteriore elaborazione elettronica direttamente, cioè senza passaggi intermedi”, scrive ADIRA. Niente più scuse per i Costruttori di veicoli: le case auto non potranno più rispondere alle richieste degli operatori indipendenti inviando delle semplici schermate in formato PDF dei risultati della ricerca.

IL VIN COME CHIAVE PER L’IDENTIFICAZIONE: SCONFESSATA L’ARGOMENTAZIONE DELLA PROTEZIONE DEI DATI

La Corte ha altresì respinto l’argomentazione secondo cui il rifiuto di divulgazione del VIN era supportato da una generica esigenza di protezione dei dati. Riconoscendo che solo attraverso il VIN è possibile ottenere l’identificazione esatta dei dati di un veicolo. “E’ di tutta evidenza come la portata di quest’ultima sentenza non possa essere che accolta con assoluto favore da ADIRA e da parte di tutto l’associazionismo indipendente. Infatti, garantirà una volta di più una sana concorrenza nel mercato dell’aftermarket automobilistico, nell’interesse dei consumatori/automobilisti. Inoltre, l’obbligo ora confermato per i produttori di veicoli di fornire i VIN sta a significare più facilità, rapidità e certezza nell’individuazione di ricambi e informazioni.

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