Una nuova sentenza a Colonia conferma il diritto di accesso ai dati OBD per l’Independent Aftermarket
Una nuova sentenza in Germania dà ragione agli operatori dell’Independent Aftermarket (IAM) sull’accesso alle informazioni tecniche di riparazione (RMI) tramite presa di diagnosi OBD. Il Tribunale Regionale Superiore di Colonia ha respinto il ricorso di Stellantis Europe che aveva impugnato una precedente pronuncia, confermando il diritto di accesso libero e incondizionato ai dati tecnici dei veicoli tramite l’interfaccia di diagnostica di bordo (OBD).
IL MOTIVO DELLA CONTROVERSIA SULL’ACCESSO AI DATI OBD
La disputa tra Stellantis e le organizzazioni IAM che rappresentano l’Independent Aftermarket in Germania ruotava attorno alle restrizioni imposte da alcuni Costruttori automobilistici sull’accesso ai dati OBD. Queste limitazioni erano state giudicate illegittime già dalla Corte di giustizia europea ad aprile 2024 e ora cassate anche dal Tribunale di Colonia.
Secondo la sentenza, il libero accesso all’interfaccia OBD è essenziale per consentire alle officine indipendenti di effettuare diagnosi, manutenzione e riparazioni sui veicoli moderni. E’ definito un pilastro che garantisce una concorrenza equa e tutela anche i consumatori offrendo loro una maggiore scelta sulle riparazioni a costi potenzialmente inferiori.
ZDK: L’ACCESSO AI DATI PER L’IAM HA UN ALTO VALORE SOCIALE
“La mobilità a prezzi accessibili per i consumatori e i servizi di riparazione e manutenzione garantiti dalle nostre officine rappresentano un bene sociale di prim’ordine”, ha dichiarato Kurt-Christian Scheel, amministratore delegato di ZDK, l’Associazione centrale dell’industria automobilistica tedesca.
In un post su LinkedIn Scheel ha sottolineato come questa decisione rafforzi la posizione delle officine indipendenti, confermando il loro diritto di accedere ai dati di riparazione in modo completo e senza restrizioni. “La libera concorrenza è il presupposto fondamentale per l’esistenza di officine indipendenti. L’accesso equo ai dati è altresì essenziale per garantire ai consumatori una scelta libera e consapevole”, ha aggiunto Scheel.
CON IL SERMI NON CI SARANNO SCUSE AI BLOCCHI DELLE CASE AUTO
Questa sentenza manda un segnale chiaro all’industria automobilistica: le pratiche che limitano l’accesso ai dati, come i ricambi bloccati da QR Code, restrizioni di accesso alle informazioni per calibrare sensori o telecamere ADAS, etc. non saranno tollerate. Per le officine indipendenti, si tratta di una nuova vittoria importante che rafforza l’opportunità di ridurre la dipendenza degli operatori IAM dalle reti ufficiali (lo abbiamo chiesto direttamente alle officine IAM in Italia indagando sui costi di attrezzature e accesso alle RMI).
Le limitazioni imposte dai Costruttori auto adducendo motivazioni legate alla sicurezza informatica e di accesso, non saranno più credibili, grazie anche all’entrata in vigore del certificato SERMI per IO ed RSS, che sarà in Italia obbligatorio dal 1° febbraio 2025.