L’Automobile Club Austriaco (ÖAMTC) si unisce alla richiesta urgente di un accesso non discriminatorio ai dati dei veicoli per l’IAM
La rapida diffusione delle tecnologie di connettività auto sta rivoluzionando l’esperienza utente, con nuove funzioni tramite app in abbonamento. Tuttavia, questa innovazione porta con sé diverse criticità per gli operatori IAM (Independent Aftermarket), che si trovano spesso in difficoltà nell’accedere ai dati di bordo dei veicoli connessi, con strumenti diagnostici multimarca in dotazione alle officine meccatroniche indipendenti e ai Club Automobilistici di rilievo internazionale come l’Automobile Club Austriaco (ÖAMTC). Un problema che si sta allargando a macchia d’olio con i veicoli di nuova generazione connessi e con funzionalità di guida semi-autonoma, come ha dichiarato l’ÖAMTC attraverso la piattaforma Carmunication: circa il 25% di auto nuove non permettono l’accesso con strumentazione multimarca diversa da quella del Costruttore.
L’ACCESSO AI DATI: UN PROBLEMA IN CRESCITA
L’ÖAMTC, principale fornitore di assistenza stradale in Austria, ha osservato che la diagnosi elettronica dei veicoli è diventata sempre più difficoltosa con l’aumento della connettività e della complessità dei sistemi di bordo. Daniel Deimel, esperto di comunicazione dei veicoli e guida autonoma presso l’ÖAMTC, ha sottolineato che attualmente l’80% dei guasti sulle auto che richiedono assistenza può essere risolto sul posto, anziché trasportare il veicolo in officina.
In questo modo l’auto può riprendere in tempi più rapidi il viaggio, si riducono i costi ma soprattutto le emissioni dovute al trasporto del veicolo in officina. E’ questa infatti una missione di sostenibilità a cui convergono le aziende di soccorso stradale con un impegno concreto per l’ambiente. Tuttavia ciò non è possibile con le auto più recenti, poiché la possibilità di risolvere il guasto sul posto si riduce drasticamente, come spiega l’ÖAMTC.
CONNESSIONE ONLINE: ULTERIORE OSTACOLO NEI PARCHEGGI SOTTERRANEI
Le auto dei soci iscritti all’ÖAMTC sono di circa 40 marchi diversi, e quindi come per qualsiasi officina indipendente multimarca, diventa strategico e indispensabile l’uso di dispositivi diagnostici multimarca. Senonché, alcuni Costruttori non consentono l’accesso ai veicoli attraverso strumenti non ufficiali.
“Per questo motivo, circa il 25% dei veicoli di nuova generazione – dai marchi europei e giapponesi noti e affermati, ai marchi cinesi più recenti, attualmente non può essere diagnosticato e riparato perché non è accessibile”, spiega Deimel.
Sempre più Case auto consentono l’accesso alle centraline di bordo solo su richiesta dell’operatore a cui viene concesso l’accesso temporaneo, a fronte del pagamento di un gettone. Tuttavia, l’OAMTC afferma che un altro impedimento legato alle autorizzazioni di accesso è la necessità di una connessione ad internet.
“Anche i guasti più semplici che richiedono l’uso di apparecchiature diagnostiche non possono essere risolti senza una connessione dati online. Questo è un problema che si verifica non solo in alcune aree remote con reti di dati mobili poco sviluppate, ma anche nei centri urbani; in molti parcheggi sotterranei non è disponibile una connessione dati funzionante e stabile.”
L’APPELLO PER UN INTERVENTO NORMATIVO SULL’ACCESSO AI DATI
Anche l’OAMTC, tramite Carmunication, sostiene l’urgenza di affrontare queste criticità tramite azioni decisive a livello politico in Europa. “L’accesso ai dati dei veicoli deve essere garantito in modo non discriminatorio per tutti gli operatori IAM, comprese le officine indipendenti e i servizi di assistenza stradale. Numerose associazioni del settore chiedono da tempo una legislazione specifica che regolamenti l’accesso ai dati dei veicoli nell’ambito della legge europea sui dati”.
In tal senso, l’Austria ha dato un segnale importante di apertura, quando a luglio il Parlamento austriaco ha votato all’unanimità a favore di una campagna europea per la regolamentazione dei Vehicle-Data.