Piano auto UE: stop multe, fondi per leasing sociale e batterie

Piano auto UE: stop multe, fondi per leasing sociale e batterie

Analizziamo il Piano auto UE: un riassunto delle proposte della Commissione per il rilancio dell'industria automobilistica europea

5 Marzo 2025 - 16:30

Alla fine la Commissione UE ha svelato il Piano d’azione per rilanciare l’industria automobilistica in Europa, elaborato durante gli incontri del Dialogo strategico per l’automotive che comunque non chiude e continuerà anche nei prossimi mesi. Buona parte dei contenuti del piano erano già emersi nei giorni scorsi, a cominciare dalla flessibilità sulle multe per le emissioni di CO2 annunciata dalla presidente Von der Leyen, e altri sono stati resi noti oggi. Nelle prossime righe riassumeremo tutto, volendo però dare un giudizio sommario possiamo dire che il piano contiene alcune misure interessanti ma che su molti temi è rimasto colpevolmente generico, proponendo suggerimenti (spesso fumosi) più che soluzioni. Insomma, con questo Piano auto UE non siamo di fronte alla montagna che ha partorito il topolino, ma quasi.

MULTE PER LE EMISSIONI DI CO2

Confermata l’anticipazione fornita dalla stessa Ursula Von der Leyen in base a cui, entro fine mese, l’Esecutivo UE presenterà una modifica alle norme per calcolare su tre anni, invece di uno, la conformità agli standard di emissione del 2025, così da consentire ai costruttori di rispettare gli obiettivi senza dover incorrere nelle sanzioni previste. La modifica non sarà subito operativa ma dovrà affrontare il comune iter legislativo. A questo proposito la Commissione ha invitato le altre istituzioni (Parlamento e Consiglio UE) a raggiungere rapidamente un accordo su tale modifica, altrimenti si creerebbe incertezza per il settore.

INCENTIVI PER AUTO ELETTRICHE

Per quanto riguarda invece i paventati incentivi ‘paneuropei’ per sostenere l’acquisto di auto elettriche, per il momento la Commissione si limiterà a presentare nei prossimi mesi le opzioni a disposizione degli Stati membri per sostenere incentivi all’acquisto di e-cars a livello nazionale, studiando anche la possibilità di introdurre ‘incentivi a livello europeo’. Successivamente, nel 2026, arriverà una raccomandazione sugli incentivi fiscali e non fiscali per sostenere la domanda.

LEASING SOCIALE

Termini un po’ più chiari, per fortuna, in riferimento al cosiddetto leasing sociale (cioè a condizioni molto agevolate). Infatti la Commissione, con l’obiettivo di sostenere i redditi bassi, intende incoraggiare i governi nazionali ad adottare schemi di leasing sociale finanziati dai governi stessi per veicoli nuovi o di seconda mano a zero emissioni per le famiglie a basso reddito, sfruttando soprattutto le risorse del futuro Fondo sociale per il clima, un ‘tesoretto’ che tra il 2026 e il 2032 mobiliterà 86,7 miliardi per sostenere la transizione.

ELETTRIFICAZIONE DELLE FLOTTE AZIENDALI

Entro la fine del 2025 arriverà una proposta per elettrificare le flotte aziendali, che oggi rappresentano il 60% del parco auto dell’UE. In realtà la Commissione ha già presentato un’apposita ‘comunicazione’ non vincolante per le autorità nazionali, regionali e comunali in cui, tra le altre cose, si consiglia di sostenere il passaggio delle flotte tramite una riforma dei vari regimi fiscali che includa disposizioni più favorevoli per i veicoli a zero emissioni, in particolare in segmenti di mercato come i taxi, il car-sharing o i mezzi di servizio negli aeroporti. Bruxelles sta anche valutando misure apposite per il comparto dei veicoli commerciali pesanti, sempre con l’obiettivo di aumentare il peso dei veicoli a zero emissioni nelle flotte.

STOP A MOTORI TERMICI DAL 2035

La revisione del regolamento sugli standard CO2 di auto e furgoni, originariamente prevista nel 2026, sarà anticipata alla seconda metà del 2025 ma senza toccare l’obiettivo del 2035 per lo stop alla vendita di veicoli nuovi a combustione interna, che resta quindi confermato. La revisione valuterà solamente la possibilità di aprire la strada a nuove o altre tecnologie nella transizione dei carburanti post 2035. Ad esempio i carburanti sintetici o e-fuels (richiesti dalla Germania) svolgeranno senz’altro un ruolo importante, ma per raggiungere gli obiettivi saranno considerate anche altre tecnologie.

PRODUZIONE BATTERIE

La Commissione europea metterà a disposizione 1,8 miliardi di euro nei prossimi due anni (2025-2027) per sostenere la produzione di batterie nell’UE, mobilitando risorse dal Fondo europeo per l’innovazione, e con la promessa di esplorare anche strumenti di ‘sostegno diretto’ alle aziende che producono batterie made in Europe, combinandolo con gli aiuti di Stato al settore. Inoltre, per rafforzare la capacità di produzione di batterie, Bruxelles potrebbe considerare di introdurre ‘requisiti europei’, ovvero di produzione made in Europe, sul contenuto di celle e componenti delle batterie nei veicoli elettrici venduti nell’UE.

INFRASTRUTTURE DI RICARICA

Nel Piano d’azione per rilanciare l’industria automobilistica in Europa trovano spazio anche le infrastrutture di ricarica perché la Commissione vuole rendere disponibile una specifica assistenza tecnica ai vari governi e supportare l’implementazione delle azioni previste dal regolamento sull’infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR) e dalla direttiva sulle prestazioni energetiche nell’edilizia (Energy Performance of Buildings). Da ricordare che l’AFIR ha già messo a disposizione 570 milioni di euro per l’installazione di colonnine, ma nel corso del 2025 saranno adottate ulteriori proposte per rimuovere le barriere al finanziamento di progetti infrastrutturali. Sarà inoltre sostenuta la diffusione di tecnologie di ricarica intelligenti e bidirezionali.

VEICOLI CONNESSI E A GUIDA AUTONOMA

Infine la Commissione punta a promuovere la guida autonoma tramite l’armonizzazione delle normative nazionali, l’istituzione di ‘corridoi’ transfrontalieri per la sperimentazione dei veicoli su larga scala, modifiche alle norme di omologazione e l’istituzione di una sorta di ‘alleanza europea’ per i veicoli connessi e autonomi in grado di sostenere lo sviluppo di software, hardware, intelligenza artificiale e altri componenti critici, di piattaforme per i Software Defined Vehicle o di soluzioni di intelligenza artificiale. Inoltre, saranno introdotte specifiche norme sull’accesso ai dati o su questioni legate alla cyber sicurezza.

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