Scopri quali Case auto rischiano multe salatissime dal 2025 per gli elevati livelli di CO2. L'anno prossimi i limiti diventano molto più severi
Il 2025 rappresenta uno spauracchio per le case automobilistiche, forse perfino di più del fatidico 2035, quando potrebbero sparire dai listini le auto benzina, diesel ed endotermiche in generale. Non foss’altro perché è più vicino, anzi è praticamente arrivato. Dall’anno prossimo, infatti, si abbassa il limite medio di CO2 dei modelli venduti da ogni Casa automobilistica. E le Case auto che non rispettano i parametri rischiano multe salatissime (l’ACEA ha stimato un importo per complessivi 15 miliardi di euro), che andrebbero ulteriormente ad aggravare i loro già magri bilanci. Ovviamente la multa non sarebbe la stessa per tutte le Case ma varierebbe in base al grado di sforamento di ciascun produttore. Scopriamo dunque quali Case auto rischiano più multe dal 2025 per la questione della CO2.
IL REGOLAMENTO UE SUL LIMITE DI EMISSIONI DI CO2 PER LE CASE AUTO
Come è noto, il Regolamento UE 2019/631 ha stabilito, nell’ambito del Green Deal, che le vendite complessive delle case auto nell’Unione Europea non debbano superare annualmente il limite medio di 115,1 g/km di CO2 (ciclo WLTP, inizialmente era di 95 g/km ma con l’ormai abiurato ciclo NECD), pena l’applicazione di salatissime multe: 95 euro per ogni grammo eccedente il limite moltiplicati per ogni auto venduta, quindi un grammo per chi vende un milione di auto diventa una multa di 95 milioni, due grammi eccedenti costano 190 milioni e così via. I 115,1 g/km sono comunque un dato indicativo perché nel calcolo vanno considerati diversi fattori. Dal 2020 a oggi le case se la sono più o meno cavata, potendo sfruttare una serie di ‘scorciatoie’ tra cui l’acquisto di crediti dalle aziende più virtuose.
Nel 2025, però, la soglia si abbasserà del 15% (e poi di un altro 37,5% dal 2030) passando da 116 a soli 93,6 g/km di CO2. Rientrare nei limiti diventerà quindi molto più difficile e probabilmente non basteranno neppure le scorciatoie…
LA POSSIBILE STRATEGIA DELLE CASE AUTO PER IL 2025
Per abbassare la CO2 ed evitare le multe, infatti, le Case auto dovrebbero aumentare, e non di poco, la quota di auto elettriche e plug-in hybrid vendute. E dovrebbero farlo proprio in un momento storico contraddistinto da una generale contrazione delle vendite di auto ecologiche. L’alternativa sarebbe quella di vendere (e quindi di produrre) meno auto endotermiche, ma a prezzi che garantiscano un margine necessario per non affossare definitivamente i bilanci. Ciò si tradurrebbe in un probabilissimo rincaro dei prezzi delle auto benzina e diesel, e nello stesso tempo in una discese dei prezzi di BEV e PHEV. Non un grande affare per i consumatori, visto che la quota mercato delle vetture con motore tradizionale è ancora largamente predominante.
LE CASE AUTO CHE RISCHIANO PIÙ MULTE NEL 2025
Insomma, se le cose non cambieranno (in realtà ACEA, l’associazione che rappresenta i produttori auto europei tranne Stellantis, ha chiesto, per adesso invano, di rinviare l’applicazione delle nuove soglie di CO2), le Case auto dovranno darsi da fare per rientrare nei nuovi parametri. Ma chi rischia di più? Secondo i dati forniti dall’ICCT (International Council on Clean Transportation), il livello medio delle emissioni di CO2 delle auto immatricolate nel 2023 ha raggiunto i 107 g/km, quindi ben lontano dal nuovo target posto a 93,6 g/km. Bisognerebbe pertanto scendere di 13,4 g/km, che significa abbattere le emissioni del -12,5%. Per nulla facile. In realtà il quadro è ancora più complesso perché ci sarebbero ulteriori criteri da valutare, che fanno cambiare tra un marchio e l’altro (o tra un gruppo e l’altro) il target 2025 della media dei 93,6 g/km, anche se leggermente:
- Ford: 119 g/km (emissioni CO2 2023) / 94 g/km (target 2025) / -25 g/km (differenza)
- Volkswagen: 120 g/km / 95 g/km / -25 g/km
- Mercedes-Benz: 109 g/km / 91 g/km / -18 g/km
- Hyundai: 109 g/km / 94 g/km / -15 g/km
- Toyota-Mazda-Subaru-Suzuki: 109 g/km / 94 g/km / -15 g/km
- Renault-Nissan-Mitsubishi: 111 g/km / 96 g/km / -15 g/km
- Bmw: 104 g/km / 93 g/km / -11 g/km
- Kia: 104 g/km / 93 g/km / -11 g/km
- Stellantis: 105 g/km / 96 g/km / -9 g/km
- Volvo: 70 g/km / 90 g/km / +20 g/km
- Tesla-Honda-Jaguar Land Rover: 49 g/km / 90 g/km / +41 g/km.
Da questi numeri, basati su dati 2023 e stime 2025 di ICCT ed European Environment Agency, si intuisce benissimo che le Case messe peggio sono Ford, Volkswagen e Mercedes-Benz, mentre Stellantis è più vicina all’obiettivo (ed è per questo che Tavares è contrario al rinvio delle nuove soglie), mentre Volvo e il gruppo Tesla sarebbero già in regola con i nuovi limiti 2025. Utilizzando altre fonti come i dati del primo trimestre 2024 e delle stime sul 2025 di Dataforce la sostanza cambierebbe poco, con Ford, Volkswagen e Mercedes-Benz sempre quelle più in ritardo, ma peggiorerebbe la situazione di Bmw e soprattutto di Stellantis (-16 g/km all’obiettivo).
Per fare un esempio sull’ammontare delle multe, se Volkswagen non rispettasse nel 2025 la media di CO2 di gamma imposta dall’UE sarebbe costretta a pagare 2.375 euro di multa per ogni auto venduta in Europa. Considerando che VW ha venduto 2,7 milioni di vetture nel 2023, ripetendo le stesse vendite ciò si tradurrebbe in una mega multa complessiva di 6,41 miliardi di euro. Praticamente quasi impossibile da sostenere.
Chiudiamo ricordando che molte Case auto si riuniscono in ‘gruppi‘ o ‘pool‘ per mettere assieme le loro gamme di modelli nel calcolo della CO2 emessa, come nel caso di Toyota, Mazda, Subaru e Suzuki. In pratica i marchi che vendono meno auto green, e che pertanto hanno difficoltà nel ridurre la loro media di emissioni inquinanti, si rivolgono a produttori che invece hanno una vasta gamma di vetture ecologiche. Ovviamente questa ‘compravendita di crediti di CO2‘ non avviene gratis ma dietro il pagamento di corrispettivi che di solito non vengono svelati, ma che presumibilmente risultano onerosi.