Il riutilizzo dei ricambi auto usati è un elemento imprescindibile della riduzione delle emissioni di CO2: ecco come funziona e perché è vantaggioso
Le auto elettriche, plug-in e ibride, oltre a ridurre già le emissioni di CO2, hanno un ulteriore grande potenziale attraverso il recupero di componenti e ricambi a fine vita. Un indirizzo che già esiste per qualsiasi tipologia di auto (quindi anche le ICE) dal 2015 con la direttiva 2000/53/CE che impone ai costruttori di veicoli e di equipaggiamenti di tener conto della demolizione, del riutilizzo e del recupero dei veicoli quando progettano e producono i loro prodotti. Essi devono garantire che i nuovi veicoli siano: reimpiegabili e/o riciclabili per almeno l’85% del peso del veicolo; reimpiegabili e/o recuperabili per almeno il 95% del peso del veicolo. Per approfondire come avviene questo processo, abbiamo preso contatti con Atracco, la più grande azienda di demolizione veicoli del nord Europa che massimizza il valore residuo dei veicoli a fine vita. Ecco come lavorano.
TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DEL REPORT
Questo è solo uno degli oltre 40 approfondimenti che compongono il report “Auto elettriche e connesse: impatto su aftermarket e consumatori” realizzato da SicurAUTO.it con il supporto dei nostri sponsor LKQ RHIAG, Arval e Repower.
Il report pubblica originali infografiche con le differenze di manutenzione ordinaria tra 25 vetture elettriche, ibride e tradizionali, nonché dati e analisi inediti grazie alla collaborazione di società leader del settore automotive, tra cui: Europ Assistance, Unipol Sai, McKinsey, Deloitte, GiPA, Axa Partners Italia, Generali, Allianz, CARUSO e Cobat.
Lo studio si arricchisce di interviste esclusive che hanno visto gli esperti di ANFIA, ADIRA, AICA / EGEA, CLEPA, FIGIEFA, FIA, ACEA E AIRC / FEDERCARROZZIERI, rispondere alle nostre domande sui trend e le sfide più significative che l’industria automotive sta già affrontando e si ritroverà a fronteggiare nei prossimi anni con la crescente diffusione delle auto connesse ed elettrificate.
ATRACCO: IL RECUPERO DI RICAMBI AUTO USATI IN NORD EUROPA
La crisi dei chip e gli aumenti del costo delle materie prime, hanno dimostrato che la strategia del recupero di ricambi auto usati farà bene all’ambiente, ma anche a officine, assicurazioni e privati. Più auto saranno riparate con parti di ricambio recuperate, testate e garantite e minori saranno i costi di riparazione con evidenti minori emissioni di CO2. E’ il principio cardine dell’attività di Atracco, azienda che opera in Svezia e Norvegia, dove il recupero dei veicoli fa già parte di un processo integrato di economia circolare. Atracco ci spiega che è in corso anche un progetto con la Chalmers University sul calcolo esatto delle emissioni di CO2 risparmiate dal riutilizzo delle parti di automobili. Con oltre 400 dipendenti in 15 sedi, Atracco gestisce il fine vita di circa 22 mila auto ogni anno e collega, attraverso la piattaforma Recopart, compagnie assicurative, demolitori e officine con un innovativo sistema di e-commerce orientato al B2B e B2C. La vendita di componenti e ricambi auto Atracco rappresenta la fetta più importante del fatturato totale di 70 milioni di euro.
ATRACCO, DAL RECUPERO ALLA VENDITA DEI RICAMBI AUTO IN REAL TIME
“Le parti più vendute per il riutilizzo sono paraurti, fari, parafanghi, cofani e pneumatici”, ci spiega Thomas Gustafsson, Direttore Marketing di Atracco. Con il trend del circolante sempre più elettrificato, è prevedibile una maggiore quota anche di componenti EV, come inverter, motori elettrici e batterie HV. Prima di vedere come avviene il processo di recupero dei ricambi usati, vogliamo raccontarvi nel dettaglio come Atracco ha integrato la sostenibilità ambientale in un processo che punta alla carbon neutrality già nel 2023. Atracco fa parte del gruppo LKQ Europe e comprende le divisioni:
– Atracco, che si occupa di montaggio-smontaggio auto;
– Atracco Auto, che esegue riparazioni di danni alle auto;
– Recopart System, sviluppa e gestisce un sistema IT di supporto delle vendite B2B e B2C;
Il ruolo di Recopart è di riferimento per le Compagnie di assicurazione (nelle riparazioni di veicoli) e per le officine (nel trovare i pezzi di ricambio più velocemente). “Tutti gli utenti nel sistema di Recopart hanno pieno controllo e trasparenza sull’intero flusso, che può essere controllato in real time”, spiega Gustafsson. “Ciò offre al mercato una panoramica immediata della domanda e dell’offerta e fornisce aree di contatto rapido tra i vari soggetti. Il risultato è un flusso efficace di parti di automobili usate in cui il cliente ottiene i ricambi più velocemente e con un’elevata precisione”.
COME FUNZIONA ATRACCO: SMONTAGGIO, VENDITA E GARANZIA
In attesa di uno standard normativo che regolamenti il riutilizzo delle parti di ricambio in ambito automotive in Europa, Atracco ha messo a punto una propria procedura per il recupero di parti e ricambi auto che passa attraverso specifiche fasi standardizzate gestite da personale qualificato ed esperto. Questo work flow, basato sulla massima efficienza, punta anche a ridurre emissioni e costi. Gustafsson ci spiega come avviene la selezione dei ricambi auto recuperati e messi in vendita sul loro sistema:
– “Inizialmente facciamo un elenco delle parti che vogliamo in magazzino controllando quali sono i numeri OEM dei ricambi di cui abbiamo bisogno”;
– “A questo punto identifichiamo l’auto da smontare ed il meccanico testa e controlla le parti prima e dopo lo smontaggio”;
– “Nella fase successiva i ricambi vengono lavati e puliti nonché sottoposti a un secondo controllo”;
– “L’ultima fase prevede il controllo finale, la realizzazione delle foto del ricambio e l’adeguatezza della qualità e del numero OEM. A questo punto il tecnico inserisce nel database le parti riutilizzate e ne fissa il prezzo”.
Su tutte le parti recuperate la garanzia Atracco è di 1 anno o 10.000 km. “In caso di malfunzionamenti, la sostituiamo con un’altra parte testata” – sottolinea Gustafsson.