Ricambi di carrozzeria equivalenti: perché bistrattati da officine e clienti?

Ricambi di carrozzeria equivalenti: perché bistrattati da officine e clienti?

Perché si ha meno fiducia nei ricambi equivalenti di carrozzeria rispetto a quelli originali? È davvero un problema di qualità? Lo abbiamo chiesto a Prasco

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28 Ottobre 2024 - 09:29

I ricambi di carrozzeria equivalenti sono spesso percepiti come di qualità inferiore rispetto ai ricambi originali delle Case auto, preferiti ai primi, nonostante il prezzo più alto. Tuttavia, ciò non avviene con i ricambi “meccanici” equivalenti, a cui si ricorre per risparmiare sui costi di riparazione rispetto ai componenti OE (Original Equipment). I motivi possono essere molteplici: retaggio del passato, poca informazione, clienti che si lasciano consigliare (male?) dall’officina a cui si rivolgono, etc. Ma per sapere davvero cosa c’è dietro ai ricambi di carrozzeria equivalenti, dalla progettazione, alla produzione, fino ai test di qualità e ai problemi di brevetto, in questo approfondimento, che fa parte del 4° Aftermarket Report di SICURAUTO.it “Connettività, Elettrificazione, SERMI e Sostenibilità: quali soluzioni concrete per l’Aftermarket del futuro?”, abbiamo interpellato una delle principali aziende italiane produttrici di ricambi di carrozzeria per veicoli. Matteo Slavazza, Responsabile della Direzione Aziendale della Prasco SPA, ha risposto alle nostre domande qui sotto.

Dopo quanto tempo dal lancio sul mercato di una nuova auto, sono disponibili i ricambi equivalenti di carrozzeria e quali fattori, tecnici o di licenza, entrano in gioco?

“Mediamente non prima di 18/24 mesi, spesso per le vetture meno popolari si preferisce aspettare di avere i dati di vendita prima di fare investimenti. Occorre poi verificare che i ricambi in oggetto non abbiano dei brevetti. Nel caso ci siano dei ‘patent’, spesso si tratta di limitazioni inerenti solamente alcuni Paesi specifici. Prodotti che ad esempio non sono commercializzabili in Francia, si possono invece vendere in Italia o Spagna. Noi, direttamente come produttore e attraverso i nostri fornitori, verifichiamo l’esistenza di limitazioni alla vendita e non distribuiamo quello specifico prodotto soggetto a limitazione nel mercato in cui la legge non lo consente”.

In che modo questi tempi cambiano in base al tipo di ricambio (proiettori, paraurti, lamierati, etc.)? 

“Spesso i lamierati arrivano prima degli altri ricambi, perché esistono più fabbriche di lamiera che di plastica o di illuminazione, chi esce prima ha più modo di marginare”.

Perché si tende ad attribuire maggiore qualità ai ricambi originali di carrozzeria, rispetto agli equivalenti? Sappiamo che questa distinzione è meno diffusa nei ricambi meccanici, perché?

“La causa principale è a mio avviso la scarsa consapevolezza e il marketing “debole” del settore specifico, probabilmente condizionato da fatturati, rispetto alla meccanica, decisamente inferiori.

 Nel settore carrozzeria non esistono marchi importanti, a parte Prasco, come quelli che esistono sulla meccanica. Oltre a non esserci veri e propri fornitori OES – Original Equipment Services (ad eccezione della fanaleria). I ricambi di carrozzeria 20 anni fa avevano obiettivamente problemi di qualità, ma la velocità delle tecnologie ed importanti investimenti hanno permesso al settore di equilibrare queste differenze.

Oggi moltissimi prodotti, anche se non la totalità, possono dirsi effettivamente equivalenti all’originale. Le migliaia di certificazioni dei nostri prodotti ne sono la prova, oltre alla collaborazione con Assicurazioni che abbiamo in essere, ad esempio, sia in Spagna che in UK”.

Questa qualità è adeguatamente comunicata attraverso la catena di fornitura: dal distributore all’autoriparatore fino al cliente?

“No purtroppo, anche questo è uno dei motivi che ci ha spinto ad aprire filiali nel territorio. La maggior parte dei grossisti non sceglie il prodotto per la qualità, e sono disposti a cambiare fornitore per pochi euro di differenza nelle condizioni di acquisto. Questo ‘inquina’ il mercato con prodotti che non sempre sono all’altezza di equipararsi all’originale”.

Secondo voi potrebbero esserci altri motivi per cui un’officina abbia maggiore interesse/vantaggio tecnico o economico, nell’utilizzare o consigliare al cliente ricambi di carrozzeria originali anziché equivalenti?

Un’officina che ricarica il 35% su un articolo originale che costa 500 €, guadagna 175 €, se lo stesso ricarico lo calcola su un listino di 150 €, guadagna 52.50 €. L’altro motivo potrebbe essere il non dover cercare la corrispondenza OE – AM (Aftermarket, ndr), per cui l’OE offre una maggiore facilità di preventivazione”.

Può spiegarci il processo attraverso il quale l’azienda assicura che i ricambi di carrozzeria siano di qualità equivalente ai ricambi originali?

“Prasco è estremamente attenta alla qualità: se parliamo dei nostri prodotti, effettuiamo personalmente le prove di montaggio di tutti i pezzi che produciamo e tutti quelli dei principali fornitori per i quali ci occupiamo di certificarne i prodotti. Alcuni nostri competitor sono molto meno attenti a questo aspetto, e questo si ripercuote a volte sulla percezione generale del ricambio aftermarket di carrozzeria”.

Attualmente esiste uno standard per distinguere i ricambi equivalenti di alta e bassa qualità? E’ qualcosa che arriverà o ci state lavorando con il supporto delle Associazioni di categoria?

“La certificazione è sicuramente un processo attraverso il quale, un ente esterno, certifica la qualità del prodotto testato. Noi offriamo molti prodotti certificati, ma va tenuto in considerazione che certificare un prodotto ha costi elevati, e spesso riteniamo che possa non valerne la pena, specie su articoli molto battagliati per quanto riguarda il prezzo.

I certificati hanno poi una scadenza che va rinnovata a pagamento; per questo motivo se decidiamo di non rinnovare una certificazione, ma il prodotto rimane il medesimo, lo commercializziamo sotto il marchio Prasco Premium. Anche i prodotti standard non certificati che commercializziamo, sono comunque tutti selezionati da Prasco presso fornitori affidabili. Tutti i nostri acquisti avvengono presso produttori e non trading companies. Questo permette ai nostri clienti di avere una standard qualitativo molto elevato e soprattutto costante. Anche qui, lo stesso non accade con alcuni dei nostri competitor, che cambiano fornitore a seconda delle quotazioni che ricevono e non seguendo una logica di uniformità qualitativa”.

In che misura l’adozione di normative di sicurezza più stringenti nei crash test, ADAS (radar, telecamere e sensori) e materiali innovativi, ha impattato sul catalogo dei ricambi equivalenti?

“Non abbiamo riscontrato flessioni di volumi nonostante l’utilizzo sempre maggiore di sistemi ADAS, anzi alcuni di questi, come i sensori e telecamere sono finiti per entrare nell’offerta aftermarket. Al momento sembra che i sistemi anticollisione sicuramente riducono il numero degli incidenti, ma molti incidenti gravi che avrebbero in passato portato alla demolizione della vettura, grazie ai sistemi di assistenza alla guida a volte si trasformano in incidenti meno gravi, che quindi lasciano spazio alla riparazione e alla vendita di ricambi (in questo approfondimento vediamo come cambia la riparazione di carrozzeria quando ci sono gli ADAS, ndr)”.

Riguardo all’attività legislativa in corso a Bruxelles in materia di protezione dei disegni e modelli, qual è la vostra posizione come azienda?

“La nostra posizione è quella di chi vuole tutelare il consumatore finale, garantendo – laddove possibile – l’esistenza di un mercato libero che non avvantaggi le Case auto, che dal canto loro lavorano incessantemente per cercare di togliere il più possibile spazio all’aftermarket e trasformare il mercato del ricambio di carrozzeria in un oligopolio, mantenendo spesso i listini al pubblico estremamente alti.

Questa strategia da parte delle Case non potrà che continuare quanto più verrà limitata, anche attraverso scelte legislative, la capacità dell’aftermarket indipendente di offrire alla filiera e all’automobilista un’alternativa decisamente più economica di riparazione delle vetture”.

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