Stellantis agli operai di Cassino: “CIG o trasferitevi in Francia”

Stellantis agli operai di Cassino: “CIG o trasferitevi in Francia”

Cassa integrazione o trasferimento in Francia. Sarebbe questa l'alternativa offerta agli operai dello stabilimento Stellantis di Cassino

18 Giugno 2024 - 13:00

Mentre il CEO Tavares continua a dispensare ottimismo sul futuro degli stabilimenti italiani di Stellantis, a Cassino la situazione è talmente deficitaria che l’azienda avrebbe messo gli operai davanti a un aut aut: la cassa integrazione (CIG) oppure il trasferimento nel nord-est della Francia, presso lo stabilimento Peugeot di Sochaux. Con tutto il rispetto, non proprio il posto più bello del mondo per vivere, specie se paragonato alla città in cui sorge la splendida abbazia di San Benedetto. Ma a parte questo, la proposta testimonia la precarietà in cui versa lo storico impianto laziale, realizzato dalla Fiat nel 1972, dove in questo momento è attiva una sola linea di assemblaggio e si lavora su un solo turno dalle 6 alle 14 con la produzione crollata (-40%) rispetto allo stesso periodo del 2023.

LAVORATORI STELLANTIS DI CASSINO: L’OFFERTA PER TRASFERIRSI IN FRANCIA

In base ai rumors, al centro della proposta di trasferimento in Francia in alternativa alla CIG ci sarebbero i lavoratori di Cassino addetti al montaggio e alle carrozzerie, mentre ai dipendenti impegnati nel reparto presse e plastica sarebbe stata proposta la ricollocazione a Mirafiori o ad Atessa (peraltro altri due impianti che non se la passano benissimo). L’offerta di Stellantis per gli operai che accettano di trasferirsi a Sochaux contemplerebbe lo stipendio pieno e un aumento giornaliero pari a 130 euro per le spese di vitto e di alloggio necessarie alla gestione del trasferimento in terra di Francia.

PRESENTE E FUTURO DELLO STABILIMENTO STELLANTIS DI CASSINO

Ricordiamo che a Cassino si producono (a singhiozzo) Maserati Grecale, Alfa Romeo Giulia e Stelvio, inoltre sono in corso da mesi i lavori per sostituire le linee della piattaforma Giorgio con quelle basate sulla più moderna STLA Large, dalla quale nasceranno i nuovi modelli premium della casa automobilistica. Qui, infatti, dovrebbero essere assemblate le versioni elettriche di Stelvio e Giulia, rispettivamente dal 2025 e dal 2026. Futuro elettrico anche per Sochaux, dove proprio in questi giorni è terminata per sempre la produzione della Peugeot 3008 a motore termico e d’ora in poi si lavorerà solo su veicoli alla spina. “In Italia si produce col contagocce mentre in altri siti, come quello francese, c’è addirittura bisogno di supporto e rinforzo“, hanno tuonato i sindacati giudicando inaccettabile la proposta del gruppo. “Ma non è tutto: da un lato Stellantis chiede di aumentare i ritmi a Cassino per produrre 50 autovetture in più al giorno, dall’altro annuncia il fermo (dal 25 giugno al 5 luglio, ndr) e propone agli operai di trasferirsi all’estero come unica condizione per avere lo stipendio pieno“.

Stellantis operai di Cassino

TAVARES DEVE TAGLIARE 500 MILIONI DI COSTI

Alla luce di questi e di altri accadimenti, appare chiaro che il gruppo franco-italiano, al di là degli annunci che preconizzano un futuro roseo, si trovi nuovamente nel pieno di una forte riorganizzazione, con risorse e produzioni da spostare come su una scacchiera. Il tutto fa parte del piano per migliorare l’efficienza produttiva e, soprattutto, tagliare 500 milioni di euro di costi vivi nel prossimo semestre, come ha rivelato lo stesso Tavares all’Investor Day, al fine di ridare fiato al capitale e aumentare i ricavi per gli azionisti. Anche se ciò comporta chiusure, CIG e trasferimenti di migliaia di km per gli operai.

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