Fusione tra Stellantis e Renault: tutte le indiscrezioni sul progetto di creare un super gruppo automobilistico europeo
Dopo le prime indiscrezioni girate qualche settimana fa e subito bollate come ‘fantasia’, nelle ultime ore sono tornate a farsi insistenti le voci che riguarderebbero la fusione tra Stellantis e Renault per formare un super gruppo automobilistico europeo con 18 marchi. E anche Bmw potrebbe essere della partita…
FUSIONE STELLANTIS – RENAULT: ALLE VISTE UN SUMMIT DECISIVO?
Il progetto avrebbe alcuni importanti sponsor, a cominciare dallo Stato francese che è azionista sia di Stellantis che di Renault. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se si sta parlando del nulla o se qualcosa bolle davvero in pentola: ad esempio, il Sole 24 Ore ha rivelato l’esistenza di un summit in occasione del Salone dell’auto di Parigi, fissato il prossimo 15 ottobre, a cui interverranno proprio Carlos Tavares e Luca De Meo, i CEO dei due gruppi, e forse pure Oliver Zipse, numero uno del gruppo Bmw. Difficile capire cosa aspettarsi, magari solamente una ‘dichiarazione di sistema’ per avviare un dialogo e arrivare a mettere insieme risorse industriali e tecnologiche per affrontare la crisi dell’automobile. Oppure molto di più.
I RISCHI DELLE MEGA FUSIONI NEL MONDO DELL’AUTO
C’è anche da dire che le mega fusioni non sempre hanno portato grandi risultati (lo stesso Tavares, che pure guida un gruppo frutto di una grande fusione, tempo fa aveva paventato i rischi di un’eccessiva omogeneizzazione di marchi, modelli e progettazioni) proprio per le difficoltà di far coabitare troppi brand, molti dei quali tra loro concorrenti, col rischio che i meno redditizi vengano tagliati come rami secchi. Gestire un portafoglio di 18 marchi risulterebbe probabilmente impossibile anche per il neonato super gruppo, e quindi via di cesoie per i vari Abarth, Maserati, DS e chissà quant’altri, con le relative fabbriche. Inoltre quando tanti marchi si aggregano c’è il serio pericolo di una possibile riduzione del livello di innovazione a causa della minore concorrenza.
CRISI DELL’AUTO IN EUROPA: RENAULT FAVOREVOLE A UN MAGGIOR COORDINAMENTO TRA I COSTRUTTORI
Allo stesso tempo, però, il settore automobilistico europeo sta attraversando un periodo sempre più incerto, con la transizione energetica che è resa ancor più complessa da gestire a causa di numerosi fattori, tra cui il rallentamento delle vendite, l’impatto dei nuovi limiti alle emissioni, il peggioramento del quadro economico e l’intensificazione della concorrenza, soprattutto cinese. Proprio De Meo, in veste sia di amministratore delegato della Renault che di presidente di ACEA, l’associazione dei costruttori auto europei (di cui, attenzione, non fa parte Stellantis), per migliorare le capacità competitive dell’industria continentale ha più volte indicato la necessità di aumentare il coordinamento e la collaborazione tra i costruttori, creando, perché no, una sorta di grande consorzio paneuropeo (sulla falsariga di quanto avvenuto in campo aeronautico con l’Airbus) per abbattere i costi e rendere sostenibile la produzione, in chiave anti cinese, di auto elettriche più compatte e leggere.