Tavares: “ecco il piano per rilanciare Mirafiori”

Tavares: “ecco il piano per rilanciare Mirafiori”

L'AD di Stellantis, Carlos Tavares, a ruota libera sull'Italia: "ecco il piano per rilanciare Mirafiori, ma servono i nuovi incentivi". No a un secondo produttore d'auto

19 Marzo 2024 - 18:00

Mentre incombe lo sciopero unitario per la salvaguardia di Mirafiori, su cui si addensano da tempo nubi minacciose, l’AD di Stellantis, Carlos Tavares, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha spiegato quali sono i progetti del gruppo in Italia, a medio e a lungo termine, tranquillizzando in qualche modo sul futuro dello storico stabilimento torinese, per il quale esiste già un piano per il rilancio, ma chiedendo nel contempo un maggior supporto delle istituzioni. Il riferimento è soprattutto al rilascio dei nuovi incentivi auto, annunciati da tempo ma in forte ritardo, fondamentali per sostenere la crescita del mercato dell’elettrico e, di conseguenza, aumentare la produzione di veicoli in Italia. E a proposito di produzione, il manager portoghese ha ammonito il Governo sull’arrivo di un secondo produttore nel nostro Paese, avvertendo che “indebolire Stellantis in Italia non aiuterebbe l’Italia“.

TAVARES HA GIÀ INVESTITO 5 MILIARDI IN ITALIA

Nell’intervista al Sole 24 Ore, Carlos Tavares ha esordito sottolineando gli investimenti fatti dal gruppo Stellantis in Italia, quasi per smentire un supposto disinteresse, perché “l’Italia è uno dei tre pilastri di Stellantis nel mondo, insieme e Francia e Stati Uniti. E resterà tale“.  Qualche numero? “Tra il 2019 e il 2022 Stellantis ha investito 5 miliardi in Italia“, ha ricordato Tavares, “di cui 2 a Torino. Sono stati avviati 240 milioni per Mirafiori con il Battery Tecnology Center, Circular Economy, eDCT e grEEn Campus. E 2,4 miliardi di investimenti a Termoli, per una delle tre gigafactory di batterie europee realizzate in consorzio con Mercedes-Benz e Total in ACC. Più gli investimenti per mettere in produzione i nuovi modelli elettrici sulle due piattaforme di ultima generazione, STLA large e STLA medium negli impianti di Cassino e Melfi. Altri investimenti riguarderanno i veicoli commerciali, in particolare la nuova famiglia Ducato, ad Atessa“.

IL PIANO 2030 PER IL MIRAFIORI AUTOMOTIVE PARK

Il progetto più ambizioso riguarda tuttavia il piano 2030 per il Mirafiori Automotive Park che Tavares ha presentato per la prima volta. “Credo che sarà uno dei maggiori Automotive park di Stellantis nel mondo. Continueremo ad avere un’attività molto intensa di design. Tutti i più bei modelli di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth nascono a Mirafiori, per non dire di Maserati e continueremo così. Sarà molto forte anche la parte di ingegneria e attività tecnologica, che stiamo rinforzando. E poi la ricerca sulla chimica delle batterie, il cuore stesso dei veicoli elettrici. Abbiamo anche un centro mondiale di ingegneria del software con mille ingegneri e il centro per la guida assistita e autonoma. Abbiamo parlato in altre occasioni dell’hub per l’economia circolare. Ma Mirafiori, oltre che hub per la mobilità sostenibile, sarà sempre un centro di produzione, dalle 500 elettriche alle Maserati elettriche per il rilancio di questo brand fantastico, all’assemblaggio dei cambi doppia frizione elettrificati per tutto il gruppo destinati a modelli ibridi e ibridi plug-in, già dalla seconda metà del 2024“.

Tavares rilancio Mirafiori

TAVARES: “POSSIAMO RADDOPPIARE LA PRODUZIONE DELLA 500 ELETTRICA MA SERVONO GLI INCENTIVI”

Tavares ha poi spiegato che Stellantis in Italia è già al 63% della sua capacità produttiva ma sarebbe comunque pronta a raddoppiare la produzione della 500 elettrica a Torino. Ma il problema è che in Italia si vendono poche auto elettriche e bisogna invertire la rotta: “Noi stiamo investendo pesantemente nella mobilità pulita, in Italia, ma all’inizio di questo processo la produzione è più costosa. I sussidi necessari per l’acquisto da parte dei consumatori italiani di automobili elettriche che produciamo in Italia sono stati annunciati molte volte, ma non sono stati ancora implementati. In questo modo noi perdiamo l’occasione di produrre più veicoli elettrici in Italia. Il Governo italiano dovrebbe aiutare i consumatori italiani perché le auto elettriche costano di più di quelle a combustione interna e il mercato italiano, per la sua specificità, va aiutato più di altri“.

L’AD di Stellantis ha tenuto poi a specificare che le decisioni del gruppo in materia di vetture elettriche sono una conseguenza delle scelte del Parlamento Europeo (il bando delle termiche dal 2035): “Dobbiamo gestire una transizione che non abbiamo deciso noi, e la stiamo mettendo in atto. Ma dobbiamo farlo in fretta perché se non ci adatteremo rapidamente al tipo di concorrenza esistente nel mercato dei veicoli elettrici, resa estremamente dura dall’arrivo dei prodotti cinesi in Europa ma determinata dalle scelte dell’Unione Europea, metteremo in difficoltà il nostro gruppo. E questo non sarebbe nell’interesse dell’Italia“.

SECONDO PRODUTTORE DI AUTO: “NON AIUTEREBBE L’ITALIA”

L’intervista si è poi chiusa con Tavares che ha parlato degli altri stabilimenti italiani, ricordando i grandi investimenti fatti, e con un avvertimento al Governo sull’approdo di un secondo produttore d’auto nel nostro Paese, a maggior ragione se cinese: “L’Italia è l’unico Paese nel mondo in cui abbiamo investito in due piattaforme native Bev, STLA medium e STLA large, destinate ai siti di Cassino e Melfi, che porteranno l’autonomia delle elettriche a 700/800 km, così da diminuire l’ansia degli automobilisti per la ricarica. Inoltre l’Italia è il Paese in cui avremo una delle nostre tre gigafactory per celle di batterie, tra l’altro l’unico stabilimento di batterie in Italia“. E sull’obiettivo di produrre un milione di veicoli all’anno: “Crediamo di poterlo raggiungere, intanto nel 2023 abbiamo già aumentato la produzione del 10%, questo è un fatto. Un produttore cinese in Italia? Il mercato sarebbe più frammentato, non aumenterebbe in dimensione né in produzione. La battaglia vera sarebbe sui costi. Un produttore cinese assemblerebbe automobili utilizzando fornitori cinesi. Noi non abbiamo paura della sfida cinese, ma indebolire Stellantis in Italia non aiuterebbe l’Italia stessa“. Governo avvisato…

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