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Nuove valutazioni sul rischio di danni cerebrali entrano nei protocolli di crash test e definiscono come cambieranno gli airbag nei veicoli
Fin dall’esordio, l’airbag in auto è stato temuto a torto o a ragione, più che apprezzato per la sua funzione: impedire collisioni della testa degli occupanti contro parti dell’abitacolo. Negli anni il funzionamento degli airbag è migliorato sempre di più, fino a disporre di un’unità di controllo, che è capace di stabilire quanto si deve gonfiare l’airbag in base all’entità dell’impatto. Gli airbag attuali quindi sono molto più efficienti rispetto a quelli introdotti per la prima volta su larga scala nel 1980. Ma l’innovazione non si ferma e infatti l’Insurance Institute for Highway Safety (IIHS) ha annunciato che i futuri crash test guarderanno anche al rischio di lesioni cerebrali dovute a movimenti rotazionali della testa in seguito al contatto con l’airbag. Nei prossimi paragrafi approfondiremo questa nuova frontiera che aiuterà anche ad avere più fiducia negli airbag.
RISCHIO DI LESIONI CEREBRALI NELLE VALUTAZIONI DELLA SICUREZZA
Fino a qualche tempo fa, le valutazioni della sicurezza dei veicoli si sono concentrate principalmente sugli impatti lineari, utilizzando metriche consolidate come l’Head Injury Criterion (HIC) per misurare il rischio di fratture al cranio. Tuttavia, l’IIHS si rifà a studi recenti per dimostrare che nei crash test alcune lesioni cerebrali non derivano da un impatto lineare, ma da un movimento rapido e violento della testa, simile a quello osservato in uno scontro di boxe. Questo fenomeno può causare commozioni cerebrali e lesioni diffuse alle cellule nervose, che spesso non risultano immediatamente visibili.
Per colmare questa lacuna, l’IIHS ha deciso di integrare nei propri test il Diffuse Axonal Multi-Axis General Evaluation (DAMAGE), un indice sviluppato dall’Università della Virginia e già adottato dal protocollo Euro NCAP dal 2022. Questo parametro, combinato con il tradizionale HIC, permette una valutazione più completa dei rischi di lesione cerebrale negli occupanti.
LESIONI CEREBRALI EMERSE IN 60 CRASH TEST
Gli airbag, come detto apertura, sono progettati per proteggere la testa dei passeggeri riducendo l’impatto con superfici rigide, ma in alcuni casi il loro funzionamento può contribuire a movimenti rotazionali pericolosi, soprattutto quanto l’occupante non si trova in una posizione ideale o semplicemente per le imprevedibili dinamiche con cui possono verificarsi gli incidenti reali. I test condotti dall’IIHS hanno evidenziato che, dopo l’impatto con l’airbag, la testa può deviare lateralmente con velocità elevata, aumentando il rischio di lesioni cerebrali.
L’adozione del protocollo DAMAGE ha già permesso di analizzare oltre 800 crash test frontali e laterali, rivelando che nella maggior parte dei casi i veicoli offrono una protezione adeguata agli occupanti. Tuttavia, circa 60 test hanno rivelato movimenti della testa potenzialmente dannosi che non erano identificabili con le metriche tradizionali.
COME CAMBIERANNO GLI AIRBAG FRONTALI NELLE AUTO
Sebbene l’IIHS non abbia ancora incluso i punteggi DAMAGE nelle valutazioni ufficiali dei veicoli, a partire da quest’anno questi dati saranno registrati nei report tecnici e contribuiranno a definire le future classifiche dei veicoli più sicuri. I Costruttori auto dovranno lavorare meglio al design degli interni e all’integrazione dei dispositivi di sicurezza passiva.
“Ad esempio, un’idea per ridurre le rotazioni della testa è un airbag frontale più profondo che sia più morbido al centro. Ciò creerebbe un effetto ‘guanto da ricevitore’ che culla la testa invece di farla deviare dalla superficie dell’airbag e sbattere di lato”, è l’input dell’IIHS rivolto ai Costruttori.