
Uno studio afferma che nonostante le auto siano più sicure le donne rischiano più degli uomini in un incidente: il fattore età pesa molto
Uno studio mette a fuoco quanto un incidente stradale possa essere più pericoloso per le donne. Un ricerca dell’Università della Virginia finanziata da Autoliv evidenzia come le auto siano sempre più sicure ma i rischi per le donne restino elevati. Gli studiosi hanno messo a punto un manichino che replica al meglio la fisionomia femminile per capire quali siano i fattori di pericolo. Dalle informazioni raccolte emerge che, nonostante la cintura di sicurezza allacciata, rimangono frequenti i traumi agli arti inferiori. Specifiche criticità riguardano le donne di età superiore ai 66 anni le quali possono facilmente avere problemi anche alla gabbia toracica e al petto. Va detto che le auto moderne riducono il rischio di traumi cranici e di lesioni alla colonna vertebrale. Vediamo perché le donne subiscono maggiori conseguenze in caso di incidente stradale.
INCIDENTI FRONTALI
Sappiamo che le automobili di ultima generazione sono più sicure rispetto al passato. Nello specifico sono più resistenti alle collisioni frontali che restano la tipologia più comune di incidente. I ricercatori del Center for Applied Biomechanics della University of Virginia hanno dimostrato che, malgrado le maggiori misure di sicurezza, le donne sono esposte a rischi maggiori degli uomini. Nonostante l’uso delle cinture di sicurezza, le donne risultano più soggette a lesioni in caso di incidenti stradali. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Traffic Injury Prevention. Il Center for Applied Biomechanics, in collaborazione con Autoliv, ha svolto degli specifici crash test usando un apposito manichino progettato per rappresentare al meglio la fisionomia femminile. I prossimi test aiuteranno a valutare quanto il prototipo di manichino sia realistico nel rappresentare un vero occupante di sesso femminile.
IL PROBLEMA SICUREZZA
Jason Forman, della squadra di ricerca ha precisato: “Finché non comprendiamo i fattori biomeccanici fondamentali che contribuiscono ad aumentare il rischio per le donne non potremo colmare il divario con gli uomini”. Secondo lo studio negli Usa l’Amministrazione nazionale per la sicurezza del traffico stradale non dispone delle risorse necessarie per affrontare questo tema. La squadra di ricerca ha utilizzato i dati relativi agli incidenti documentati dalla polizia e avvenuti negli Usa tra il 1998 e il 2015. Si tratta di quasi 23.000 incidenti frontali con oltre 31.000 vittime. Il numero di donne e uomini tra le vittime e i feriti è simile, ma sono state escluse dal campione le donne in gravidanza oltre il loro primo trimestre e i minori di 13 anni. Rispetto agli uomini e nonostante la cintura allacciata, le donne hanno il 73% di possibilità in più di subire lesioni gravi negli scontri frontali.
LE LESIONI
I ricercatori hanno anche considerato fattori come l’età dell’occupante, la gravità della collisione, la statura e l’indice di massa corporea nonché il modello e l’anno del veicolo. Va detto che il rischio tra le donne è rimasto comunque elevato. In caso di incidente gli arti inferiori delle donne sono maggiormente esposti a traumi e fratture. Nelle donne oltre i 66 anni sono comuni danni alla gabbia toracica e al petto. Le auto di ultima generazione riducono il numero delle fratture al cranio, alla colonna vertebrale e all’addome. C’è stata anche una diminuzione delle ferite ai fianchi, alle cosce e alle ginocchia. Insomma la sicurezza per donne in auto aumenta e si intravede un cambiamento positivo. Resta comunque da fare per tagliare il rischio di fratture costali e allo sterno ma anche alle mani, alle braccia e ai polsi.