
Proprio la Ctu può rivelarsi decisiva nella ricostruzione fedele della dinamica di un incidente stradale per la successiva attribuzione delle responsabilità
Il percorso che porta all’attivazione della Ctu prende le mosse da un incidente stradale. Nel caso in cui una delle parti in causa contesti la ricostruzione della dinamica dell’incidente, eseguita ad esempio dalle forze dell’ordine, può avviare una causa civile. Per opporsi ai risultati può così avvalersi di una consulenza tecnica di un esperto. Come vedremo in questo approfondimento, spetta al giudice nominare il Consulente tecnico d’ufficio (Ctu), le cui risultanze del lavoro possono rivelarsi decisi nel fare pendere l’ago della bilancia della ragione da una parte o dall’altra. Diventa quindi interessante esaminare i dettagli della questione e più precisamente qual è il ruolo della Ctu all’interno di un processo avviato in seguito a un incidente stradale. Ma anche come si svolge la Consulenza tecnica d’ufficio. Esaminiamo tutti i dettagli, ricordando anche se i risultati della consulenza devono essere sempre accettati o meno dal giudice.
CTU: QUAL È IL SUO RUOLO ALL’INTERNO DEL PROCESSO
Quando si parla di Ctu nominato dal giudice è bene chiarire come si tratti di una figura terza. In buona sostanza, nonostante la delicatezza del compito in quanto dalle sue risultanze dipendono le entità del risarcimento ed eventuali conseguenze penali, il consulente tecnico resta un semplice ausiliario del giudice. In pratica produce e consegna le informazioni tecniche che servono ai fini della causa in corso. Detto in termini ancora più diretti, questa figura non prende il posto del giudice, ma gli fa solo da supporto. Spetta infatti al togato la decisione finale, in tutti i casi. Codice di procedura civile alla mano, “quando è necessario, il giudice può farsi assistere, per il compimento di singoli atti o per tutto il processo, da uno o più consulenti di particolare competenza tecnica. La scelta dei consulenti tecnici deve essere normalmente fatta tra le persone iscritte in albi speciali formati a norma delle disposizioni di attuazione”.
COME SI SVOLGE LA CTU DOPO UN INCIDENTE STRADALE
Step centrale per avviare la Ctu è l’accoglimento della richiesta da parte del giudice. Solo a quel punto si apre un procedimento in contraddittorio tra le parti in causa. L’aspetto procedurale che è importante da sottolineare è la possibilità a tutte le parti coinvolte di partecipare alle operazioni di perizia. Affinché questa opzione sia esercitabile è indispensabile che il Ctu comunichi non solo la data dell’esame. Ma anche gli orari e il luogo di svolgimento delle operazioni. Ma soprattutto, il coinvolgimento di tutte le parti in causa significa dare la possibilità di nominare propri consulenti di parte. E soprattutto di depositare le proprie controdeduzioni sull’operato e sulle conclusioni del Ctu nominato dal giudice. Il Consulente tecnico d’ufficio esamina così il luogo dell’incidente stradale. Ma anche i danni e le posizioni delle auto coinvolte nel sinistro. Senza dimenticare le cartelle cliniche e i referti delle persone, tra conducenti e passeggeri, che hanno subito conseguenze in seguito all’incidente. Insomma, tutti gli elementi utili per arrivare a una conclusione che sia quanto più aderente alla realtà dei fatti.
IL GIUDICE DEVE SEMPRE DISPORRE LA CTU?
Dal punto di vista procedurale, il giudice non è obbligato a disporre la Ctu. Può cioè dire no alla consulenza tecnica d’ufficio che viene richiesta dalle parti. Tuttavia non può limitarsi a un rifiuto categorico. Conserva infatti l’obbligo di motivare la sua decisione di rigetto. Sulla questione è successivamente intervenuta la Corte di Cassazione con una importante precisazione. A detta dei giudici, insieme al rifiuto, il togato deve fornire la “dimostrazione di poter risolvere, sulla base di corretti criteri, tutti i problemi tecnici connessi alla valutazione degli elementi rilevanti ai fini della decisione senza potere, per converso, disattendere l’istanza stessa ritenendo non provati i fatti che questa avrebbe verosimilmente accertato”.
LA CTU DEVE ESSERE SEMPRE ACCETTATA?
Spetta quindi al giudice decidere quale valore assegnato alla Ctu nell’ambito di un processo. Le parti in causa conservano però la facoltà di contestarla. Ancora più specificatamente, possono opporsi sia in riferimento alle conclusioni del consulente e sia alla procedura seguita. Errori di contenuto ed errori di forma possono infatti portare alla messa in discussione ovvero alla confutazione dei risultati proposti dall’esperto tecnico.