Cosa fare in caso di aquaplaning e quali pneumatici sono più sicuri nella guida su bagnato: consigli ed errori da evitare
Il caso più frequente di fondo a scarsa aderenza si ha in caso di pioggia. Gli automobilisti spesso sottovalutano il fenomeno dell’aquaplaning senza prendere le dovute precauzioni. Innanzitutto, per garantire una perfetta espulsione dell’acqua presente sul manto stradale, bisogna accertarsi che le gomme siano alla pressione giusta in modo che il battistrada abbia il corretto contatto a terra ed espella l’acqua in maniera ottimale. Ma non solo, tutte le gomme hanno un limite che è nella velocità di rotazione a cui l’acqua non può essere evacuata del tutto, se in grandi quantità (circa 70 km/h per gomme in ottimo stato, ma dipende anche dallo strato di acqua). E’ qui che si innesca il fenomeno dell’aquaplaning. Ecco come guidare su fondo bagnato.
Aggiornamento del 24 maggio 2021 con miglioramento della leggibilità e informazioni più utili e attuali
AQUAPLANING: COME SI VERIFICA
Questo fenomeno appunto detto anche del “galleggiamento” fa sì che la vettura perda direzionalità galleggiando sopra l’acqua e può accadere anche in rettilineo. Per questo bisogna usare la massima prudenza e cercare di non superare i limiti fisici della vettura e quelli di velocità. Poiché si parla di sicurezza di guida, bisogna sfatare alcuni luoghi comuni. Per esempio, molti credono che montando degli pneumatici maggiorati si abbia una maggiore tenuta su fondo a bassa aderenza. Ciò non è assolutamente vero, poiché aumentando l’impronta al suolo dello pneumatico, aumenta anche l’acqua da espellere per non galleggiare. Quindi anche la possibilità che non venga espulsa. C’è anche da dire che abitualmente pneumatici di larghezza superiore sono associati a disegni nel battistrada più efficienti, che migliorano l’evacuazione dell’acqua e quindi uno pneumatico maggiorato eguaglia (o alcune volte supera) i livelli di aderenza di uno standard di primo equipaggiamento nel bagnato.
COSA FARE IN CASO DI GUIDA SU BAGNATO E AQUAPLANING
Nel caso in cui tutte queste precauzioni per evitare la perdita del controllo del mezzo risultino non sufficienti, bisogna mantenere salda la posizione del volante con le mani alle 9.15 per un migliore controllo. Così da evitare una sbandata all’”atterraggio” dell’auto appena passata la pozzanghera. Inoltre dovete ricordare di non frenare ma mantenere il gas costante (sappiamo che è anti-istintivo, ma ci vuole sangue freddo). Al massimo potete alleggerire la pressione sul pedale dell’acceleratore, ma sempre in maniera molto dolce e progressiva.
GUIDA SU BAGNATO E ABS
L’ABS o sistema antibloccaggio ruote è ormai di serie su tutte le auto nuove. Per chi non lo sapesse, funziona così: quando il sistema rileva una o più ruote bloccate in frenata, produce una pressione intermittente sulla ruota che gira più velocemente delle altre. In questo modo massimizza la frenata impedendo alle ruote di perdere aderenza sul fondo scivoloso. L’intervento dell’ABS è segnalato al guidatore dalle pulsazioni del pedale del freno. In questi istanti è importante continuare a premere con forza il pedale. Con questo semplice ed ingegnoso meccanismo l’auto non perde mai direzionalità perché le ruote non si bloccano del tutto, ma solo per piccole frazioni di secondo.
TCS E ADERENZA GOMME SU BAGNATO
Altro importantissimo sistema è il TCS ovvero il controllo della trazione. Questo sistema gestito da una centralina elettronica, come l’ABS, è affidato alla rilevazione di sensori posti sempre sulle ruote che percepiscono lo slittamento delle stesse. Appena si verifica lo slittamento di una ruota, il sistema provvede a “spostare” la coppia motrice sull’altra ruota, riducendola nel lato più “scivoloso” Altro sistema variante del TCS, è il BTCS dove la centralina, al posto di ridurre l’alimentazione di carburante, agisce sui freni e rallenta la ruota che slitta, ottenendo lo stesso risultato del taglio di potenza.