Ricorso multa giudice di pace: 6 casi in cui perdi sempre Scopriamo quali sono i termini per la notifica dei verbali delle multe. Se non vengono rispettati si può fare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace

Ricorso multa giudice di pace: 6 casi in cui perdi sempre

Prima di presentare ricorso multa giudice di pace occorre valutare bene la propria posizione per evitare disastrose e costose sconfitte

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28 Agosto 2020 - 07:08

C’è il ricorso multa giudice di pace tra le possibilità a disposizione dell’automobilista per contestare una sanzione ricevuta. L’altra è il prefetto, a cui è possibile appellarsi gratuitamente. Ma attenzione: nel caso di ricorso al giudice di pace senza motivo o senza rispettare la procedura di legge, la sconfitta è assicurata. E uscire perdenti significa rinunciare alla tassa versata per fare ricorso. Non si tratta di cifre di poco conto perché ammontano a 43 euro per i verbali fino a 1.100 euro e a 125 euro per quelle fra 1.101 e 5.002 euro. Per poi salire a 237 euro se in ballo c’è anche la sospensione della patente. La parola finale spetta al giudice di pace, ma in almeno 6 casi è inutile provarci perché il ricorrente perde sempre.

SE LA SANZIONE È STATA PAGATA È INUTILE IL RICORSO MULTA GIUDICE DI PACE

Il primo caso per cui è inutile il ricorso multa giudice di pace è tra i più frequenti. Se la multa è stata pagata prima della discussione della causa non serve sforzarsi di fare valere le proprie ragioni. Non solo, ma anche l’importo richiesto per proporre ricorso diventa irrecuperabile. Di conseguenza è meglio prestare attenzione prima di precipitarsi a fare ricorso. La stessa norma si applica nel caso di pagamento dell’importo scontato del 30%. La facilitazione è ammessa nel caso di versamento entro 5 giorni dalla notifica.

CAUSA PERSA PER MANCATO RISPETTO DEI TEMPI RICORSO CONTRO LA MULTA

Un vizio ricorrente degli automobilisti italiani è aspettare l’ultimo giorno per pagare la sanzione o per presentare ricorso contro la multa. Certo, è bene valutare con attenzione la propria posizione per capire se ci sono validi motivi per protestare. Tuttavia si corre il rischio di sbagliare i calcoli. I 30 giorni per presentare ricorso al giudice di pace si calcolano escludendo dal conteggio quello nel quale è stata ricevuta la notifica. Ne basta un solo in più per trovarsi fuori tempo massimo. La conseguenza è la solita: multa da pagare e tassa inutilmente versata.

RICORSO MULTA GIUDICE DI PACE, ATTENZIONE AL LUOGO

Nella procedura di presentazione del ricorso multa giudice di pace occorre seguire un protocollo ben preciso. L’automobilista non può scegliere un giudice a piacimento ma solo quello competente nel luogo dov’è avvenuta la presunta infrazione. E poco importa che la contestazione si riferisca a un episodio avvenuto a centinaia di chilometri di distanza. Non conta la residenza del guidatore ed eventuali errori nella procedura del ricorso non sono sanati. Tra i compiti del giudice di pace non rientra l’inoltro della pratica al magistrato competente. C’è però un modo per non sbagliare. Sul sito del Ministero della Giustizia sono presenti gli indirizzi degli uffici dei giudici di pace in Italia.

SÌ AL RICORSO MULTA, NO AL SOLO RICORSO DECURTAZIONE PUNTI PATENTE

La regola generale per proporre ricorso al giudice di pace prevede l’opposizione alla multa. E per multa s’intende tutta la “punizione” ovvero la sanzione in euro e l’eventuale decurtazione dei punti della patente. Ecco quindi che opporsi solo contro il taglio dei punti significa sconfitta sicura. Se ormai avete perso dei punti dalla patente e volete reintegrarli, seguite la nostra guida passo-passo sul come fare.

RICORSO MULTA POSSIBILE SOLO CON LA NOTIFICA

Abbiamo analizzato il caso dell’automobilista che si riduce all’ultimo giorno per presentare ricorso al giudice di pace. Esiste anche la situazione opposta, altrettanto disastrosa in termini giudiziari. Per fare ricorso serve la notifica del verbale. Non basta il preavviso sul parabrezza dell’auto da parte dei vigili urbani. Succede ad esempio per il divieto di sosta, quando il vigile o l’ausiliare lasciano l’avviso sul parabrezza, ricordatevi quindi che non è questo il documento da impugnare. Attendete la notifica del verbale (via posta o PEC) e poi fate ricorso.

Multe pagamento ridotto

SMARTPHONE IN MANO, RICORSO MULTA GIUDICE DI PACE INUTILE

Anche il tipo contestazione alla base della multa ha la sua importanza. Alcuni casi impediscono di presentare ricorso al giudice di pace. O meglio, espongono il trasgressore a sconfitta praticamente certa poiché non c’è l’obbligo della contestazione immediata, come spieghiamo qui. Chi guida con lo smartphone in mano è punito con una multa di 165 euro e il taglio di 5 punti dalla patente. Si badi bene, non serve effettuare o rispondere a una chiamata. Anche spedire un messaggio con WhatsApp o consultare la mappa online rientrano nella stessa tipologia. In poche parole, il cellulare in auto non va utilizzato.

RICORSO MULTA GIUDICE DI PACE, IL RISCHIO DI PAGARE DI PIÙ

L’automobilista deve tenere conto dell’esistenza del rischio di pagare di più. Se il giudice di pace considera che l’opposizione sia stata un azzardo può rendere più gravosa la sanzione. L’alternativa al giudice di pace è il prefetto al quale è possibile rivolgersi entro 60 giorni dalla notifica. In questo caso non si versa alcuna tassa, ma in caso di sconfitta si paga il doppio dell’importo iniziale.

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