Rivalsa assicurazione auto: quando la compagnia non può applicarla

Rivalsa assicurazione auto: quando la compagnia non può applicarla

Polizze Rc auto con tutela massima: la Cassazione chiarisce quando l’assicurazione non ha il diritto di far scattare la rivalsa

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13 Settembre 2019 - 05:09

Rivalsa assicurazione auto: ecco una delle clausole fondamentali delle polizze che coprono le vetture. Specie la rivalsa assicurativa per guida in stato alterato da alcol o droghe o sostanze psicotrope (inclusi i medicinali molto pesanti). Infatti, se un conducente causa un sinistro, la compagnia paga i danni all’altro guidatore, ma poi ha il diritto di rivalsa Rc auto: ha il diritto cioè di farsi rimborsare quanto ha indennizzato. Il cliente restituirà alla compagnia tutto il risarcimento, o una parte di questo. Ballano anche milioni di euro se ci sono lesioni gravi o morti. Ora però la Cassazione fa chiarezza su alcuni aspetti della rivalsa dell’assicurazione Rca: la sentenza è la 18324/2019, della terza sezione civile.

RC AUTO: COS’È IL MASSIMALE

Prima di approfondire la questione rivalsa, è necessario sapere che cos’è il massimale Rc auto: un importo massimo risarcito dalla compagnia se l’assicurato causa un incidente. Il massimale minimo di legge è di 7,29 milioni di euro. Più in dettaglio, è di 6,07 milioni per le lesioni fisiche: non conta il numero di persone coinvolte. E di 1,22 milioni per i danni alle auto e alle altre cose: non conta il numero di cose coinvolte. Se il cliente causa un sinistro con danni superiori al massimale, la compagnia risarcisce il dovuto entro il tetto indicato: il resto è a carico dell’automobilista. Volendo, e se la compagnia lo prevede, il cliente paga una Rca più cara e ottiene un massimale più alto: una copertura più alta e più costosa.

 

RC AUTO: COS’È LA RINUNCIA ALLA RIVALSA

Del diritto alla rivalsa abbiamo detto in apertura. E anche questa clausola scompare, se la compagnia lo consente. Di solito, la rivalsa scatta per guida in stato alterato da alcol o droghe o sostanze psicotrope, guida senza patente o con patente di categoria inferiore al necessario, guida con un numero eccessivo di passeggeri rispetto a quanto previsto dalla carta di circolazione. Rivalsa anche per la Rca esperta non rispettata: la polizza prevede che solo i guidatori con oltre 23 anni o più di 5 anni di età possano stare al volante; ma, se l’incidente lo causa un neopatentato, scatta la rivalsa. Non ultimo, rivalsa per sinistro provocato da un’auto senza revisione obbligatoria. Volendo, pagando un sovrapprezzo e se la compagnia lo prevede, la rivalsa si può attenuare o eliminare.

RCA: IL PROBLEMA DEL MARKETING

Veniamo al caso. Una donna, tramite una compagnia, compra una Rca spacciata dall’impresa come una Rca “super” (come viene definita dai giudici). Viene presentata come una polizza che offre una notevole copertura. C’è molto marketing in tutto questo, specie quando si parla di rivalsa. La compagnia fa riferimento a una eliminazione della rivalsa: il contratto però parla di cancellazione di molte rivalse, però non tutte. La rivalsa per guida in stato alterato da alcol o droghe o sostanze psicotrope resta. La signora causa un incidente sotto l’effetto di alcol. E scatta la rivalsa assicurativa: 312.000 euro. Ma la donna si oppone: pensava di avere la totale eliminazione della rivalsa, e punta il dito contro le promesse un po’ vaghe della compagnia. Si arriva allora in Cassazione per volontà della compagnia: gli ermellini danno ragione all’automobilista. Così come già avevano fatto i giudici di appello.

RCA “SUPER”, ZERO RIVALSA PER ALCOL

Il motivo della decisione della Cassazione? Il modo in cui la compagnia aveva presentato la Rca non era del tutto chiaro e trasparente: sarebbe stato opportuno evidenziare meglio che la rivalsa da stato alterato (o per colpe gravi) restava comunque, nonostante la Rca “super”. Sentiamo i magistrati: la presenza della rivalsa determina uno squilibrio di diritti e doveri a favore dell’impresa. Un problema di un certo peso nel settore Rc auto, con polizze molto complicate, contratti pieni di cavilli scritti in piccolo, e operazioni di marketing che certo non migliorano la trasparenza.

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