Sospensione patente: come fare ricorso. Tempi, modi e permesso provvisorio Nel 2021 la Polizia Stradale ha rilevato più di un’infrazione per ogni persona controllata: ecco il bilancio di multe

Sospensione patente: come fare ricorso. Tempi, modi e permesso provvisorio

Ci sono tempi e modi da rispettare per fare ricorso contro il provvedimento di sospensione patente. E c’è anche l’opzione del permesso provvisorio

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6 Settembre 2021 - 03:09

Caratteristica di fondo del provvedimento di sospensione patente è la sua temporaneità. In buona sostanza l’automobilista che viene raggiunto da questa sanzione torna prima o poi di nuovo in possesso della licenza di guida. Il periodo di inibizione varia sulla base dell’infrazione commessa. Tuttavia ci sono due aspetti normativi di cui tenere conto. Il conducente con la patente sospesa conserva il diritto di fare ricorso. Lo può fare se ritiene di non aver commesso la trasgressione di cui viene accusato e per cui è stato punito. Oppure perché ravvisa irregolarità formali nella sanzione ricevuta. Il ricorso è però subordinato al rispetto dei tempi e dei modi per presentarlo. Il secondo aspetto normativo da non perdere di vista è l’esistenza del permesso provvisorio. Come lascia intendere il nome, si tratta di un’opportunità concessa all’automobilista con la patente sospesa di mettersi al volante di un veicolo. Anche in questo caso è interessante conoscere tutti i dettagli che esaminiamo in questo approfondimento.

COME FARE RICORSO CONTRO LA SOSPENSIONE PATENTE

L’automobilista ha due modi per fare ricorso contro la sospensione patente. Sono tra di loro alternativi ma presentano importanti differenze. La prima strada percorribile è quella di opporsi al prefetto ovvero al rappresentante territoriale dello Stato. La seconda è quella di cercare di ottenere ragione in sede di confronto con il giudice di pace. La scelta non va fatta con superficialità. Nel primo caso il conducente può presentare il ricorso a mano al comando dell’organo che ha accertato l’infrazione che ha condotto alla sospensione patente. Oppure via raccomandata con ricevuta di ritorno all’ufficio del prefetto o allo stesso comando. Se il prefetto non accoglie la tesi dell’automobilista, quest’ultimo può rivolgersi al giudice di pace, comunque raggiungibile anche in prima istanza. Anche in questa circostanza la possibilità è duplice: a mano o con raccomandata. Con due importanti differenze. Per prima cosa il ricorrente deve pagare un contributo unificato in base al valore della causa. Dopodiché in caso di respingimento, il giudice di pace applica una multa uguale o superiore rispetto a quella iniziale. L’automobilista può poi impugnare la decisione solo in tribunale.

Patenti di guida quali sono

SOSPENSIONE PATENTE, QUANDO FARE RICORSO

Quando si parla di sospensione patente c’è poi un’altra variabile da non perdere mai di vista. Si tratta dei tempi in cui presentare ricorso. Qualunque sia il motivo che ha spinto l’organo accertatore a prendere questa decisione, non variano le tempistiche:

– 30 giorni dalla data di ricezione dell’atto nel caso di ricorso al giudice di pace;

– 60 giorni dalla notifica del verbale nel caso di ricorso al prefetto.

Oltre questa soglia di tempo, il ricorso contro la sospensione patente non è considerato ammissibile. Stessa cosa nel caso in cui l’automobilista abbia già pagato la multa. Il versamento dell’importo richiesto – sia esso ridotto del 30% in quanto pagato nei 5 giorni successivi alla notifica oppure completo – è considerato accettazione della sanzione. In pratica è una sorta di riconoscimento di colpa. L’articolo del Codice della Strada 218 è quello che disciplina la sanzione accessoria della sospensione della patente, più volte aggiornato dal legislatore nel corso degli anni.

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PERMESSO PROVVISORIO CON SOSPENSIONE PATENTE: COS’È E COME FUNZIONA

Solo in circostanze particolari il conducente può chiedere e ottenere il permesso provvisorio alla guida nonostante la sospensione della patente. Il caso eccezionale è rappresentato dall’automobilista lavoratore. È il prefetto l’organo autorizzato a concedere il permesso provvisorio. Può farlo per un massimo di 3 ore al giorno di guida ed esclusivamente per ragioni lavorative. Il via libera non è automatico, ma è legato da alcune condizioni. Innanzitutto alla base della sospensione patente non deve esserci un incidente stradale. Sono ad esempio ammessi i casi di mancata precedenza o circolazione contromano così come di guida senza patente o documenti validi. O anche di passaggio con semaforo rosso. In alcun caso il prefetto rilascia invece il permesso provvisorio con sospensione patente se di mezzo c’è un sinistro. La seconda condizione richiesta è l’impossibilità di raggiungere il luogo di lavoro con i mezzi pubblici. In pratica, l’auto deve rappresentare la sola opzione di spostamento per il lavoratore. Attenzione però al “costo” da sostenere. Nel caso di ottenimento del permesso provvisorio, l’automobilista vede allungarsi il periodo di inibizione alla guida per un numero di giorni doppio rispetto alle ore ottenute.

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