Il ddl sulla PA non cancella il Pra: lo sottrae all'Aci, che finirebbe nell'Agenzia del ministero per la gestione di tutti i dati
Potrebbe arrivare il documento unico. Sta tutto scritto infatti nel ddl che semplifica la pubblica amministrazione, il cui ministero è capitanato da Marianna Madia. Parliamo, per la precisione, dell'accorpamento fra il certificato di proprietà e la carta di circolazione dell'auto: così, la gestione del Pubblico registro automobilistico (appannaggio dell'Automobile Club d'Italia) sarà trasferita al ministero dei trasporti (alla Motorizzazione).
UNA SOLA BANCA DATI – A volerlo, per la precisione, è un emendamento al ddl Madia, a firma del relatore Ernesto Carbone, in base al quale Pra e Motorizzazione vengono unificati in una banca dati unica: qui, confluiranno le informazioni sulla proprietà dei veicoli (il certificato) e le loro caratteristiche tecniche (il libretto). In teoria, l'obiettivo è tagliare spese e duplicazioni inutili: secondo l'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, consentirà risparmi per 60 milioni di euro. Ma c'è qualche dubbio: dopo mesi di tira-e-molla, dopo bozze di decreti e disegni legge, adesso potrebbe esserci un “trucco”, ossia la mancata cancellazione di un organo doppione del ministero. Si è parlato di abolizione, accorpamento, tante promesse diverse. Alla fine, il governo ricolloca l'Aci nelle sue funzioni: pare si tratti solo di un trasferimento. È come spostare una spesa da un posto all'altro. Quindi, è da vedere se ci sarà un verà taglio ai costi della pubblica amministrazione.
ECO ANCORA FORTE – Ma perché il governo è così titubante sulla questione archivio unico? Da una parte, ci sono forti pressioni all'interno dell'esecutivo affinché tutto rimanga così com'è. Dall'altra, l'eco delle parole pronunciate, Nel marzo 2014, dall'allora commissario straordinario alla spending review, Carlo Cottarelli, non s'è ancora spenta. Stando alla stampa.it, c'è un capitolo dedicato all'ACI e alla Motorizzazione civile nelle 33 schede che Cottarelli ha predisposto e portato all'attenzione di Matteo Renzi. Il problema, evidenzia il quotidiano, è che “l'Aci ha 106 comitati provinciali, con presidenti e organismi vari, per un totale di 800 poltrone ben remunerate. Ha circa 3.000 dipendenti. E ha una fonte di guadagni eccezionali: la gestione del Pra, il pubblico registro automobilistico, che gli rende circa 200 milioni di euro all'anno, più 50 circa per il servizio di riscossione del bollo auto. È una tassa occulta che pagano gli automobilisti e che rappresenta quasi il 90% delle entrate dell'Aci”. E, gestendo il Pra, è un doppione della Motorizzazione. Di qui l'idea: perché non fondere i due enti? “Tanto più – dice la stampa.it – che il personale dell'Aci pesa per 35 milioni di euro circa all'anno. Il resto sparisce in un gorgo di società controllate di primo e di secondo livello, su cui ha un bel gridare la Corte dei conti”.
UN ALTRO FLOP SAREBBE INTOLLERABILE – Comunque si veda la cosa, se il ddl Madia, nella parte relativa al documento unico, dovesse essere ancora un flop, il governo Renzi avrebbe un ennesimo record di cui fregiarsi. Dopo gl'infiniti annunci caduti nel nulla, dopo le promesse di rimodulare il bollo auto (in cambio, è arrivato il bollo per le auto storiche), dopo le frottole sulla spending review politica (i costi dei nostri rappresentanti non ha eguali in Europa), ci sarebbe il quarto buco nell'acqua sull'archivio unico. Ricordiamo gli annunci del presidente Renzi sull'accorpamento Pra-Motorizzazione; poi il tentativo, di fusione del decreto spending review del 18 aprile 2014; quindi l'annuncio di Renzi e del ministro per la Semplificazione Marianna Madia, il 30 aprile 2014, di accorpare Pra e Motorizzazione. Con tanto di consultazione web (rivoluzione@governo.it) i cui risultati hanno visto proprio tale tema al 5° posto nella classifica delle proposte di riforma più condivise. Infine, il 13 giugno 2014, l'accantonamento della proposta della predetta riforma, nel corso del Consiglio dei ministri, perché sarebbe stata successivamente trattata dal decreto Sblocca Italia a cura del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. Ecco invece rispuntare, improvvisamente, nella riforma delle pubbliche amministrazioni una proposta particolare: niente accorpamento delle due strutture/archivi/funzioni di Aci/Pra e Motorizzazione. Sì invece al documento unico dei veicoli. Circa un anno fa. E adesso, come andrà a finire?