L'allarme di ACEA: "con lo standard Euro 7 il costo medio delle auto nuove salirà di 2.000 euro". L'associazione delle case costruttrici chiede norme più coerenti alle istituzioni UE
Più attenzione per l’intero comparto e un invito ad accelerare le azioni per garantire all’industria automobilistica continentale una maggiore competitività durante la transizione green: è questo l’appello lanciato da ACEA nel corso di un’audizione al Parlamento UE di Bruxelles in vista del vertice del Consiglio Europeo. L’associazione europea dei produttori di automobili, per voce del suo presiedente Luca De Meo (anche AD del Gruppo Renault), chiede inoltre norme più coerenti e realizzabili per non affossare la competitività delle imprese e penalizzare, di conseguenza, gli utenti. L’esempio più lampante è quello della legge sul nuovo standard Euro 7: a fronte di minimi benefici ambientali c’è il rischio che il costo medio delle auto possa salire di ben 2.000 euro.
ACEA: L’EUROPA È INDIETRO NELLA CORSA TECNOLOGICA
Dopo aver ricordato il ruolo strategico dell’industria automobilistica europea a livello mondiale fin dal secondo dopoguerra, De Meo ha spiegato che ora la situazione sta cambiando radicalmente: “L’Europa e la sua industria di automobili sono a una svolta fondamentale. Oggi stiamo affrontando una sfida molto asimmetrica: non siamo più in testa alla corsa tecnologica e allo stesso tempo gli incentivi all’acquisto di auto elettriche in Europa stanno calando mentre notiamo un massiccio sostegno ai nostri concorrenti in Cina e negli Stati Uniti. Tutto questo avviene in un contesto dove la competitività dei costruttori europei si sta erodendo”.
TRANSIZIONE VERDE: NORME UE POCO COERENTI PENALIZZANO L’INDUSTRIA DELL’AUTO
Nel mirino delle case automobilistiche c’è soprattutto l’enorme volume di nuove regole da seguire nell’ottica della transizione verde, a partire dalla riduzione delle emissioni di CO2 dallo scarico fino all’integrazione della sostenibilità nei processi produttivi: “La legittimità di queste iniziative non è in discussione”, ha precisato Sigrid De Vries, direttore generale di ACEA, “come confermato dagli investimenti fatti dall’industria automobilistica per raggiungere gli obiettivi. Però le istituzioni europee possono e devono fare di meglio affinché la legislazione sia coerente, realizzabile e competitiva in un contesto globale”.
🆕 Auto industry calls on EU leaders to act on eroding industry competitiveness
💬 ACEA President @LucaDe_Meo: "Fleet renewal is the most powerful tool to curb both CO2 & pollutant emissions, we should be looking for ways to accelerate it"
PRESS RELEASE: https://t.co/f0t6Bzugps pic.twitter.com/sBrHBlFAJQ
— ACEA (@ACEA_auto) March 21, 2023
EURO 7: FARÀ SALIRE IL COSTO DELLE AUTO A FRONTE DI UN MINIMO IMPATTO AMBIENTALE
Secondo i produttori di auto europei un esempio di legislazione non coerente, non realizzabile e poco competitiva è quella dell’Euro 7. “Il nuovo regolamento aggiungerà complessità e incertezza alle decisioni chiave e agli investimenti del veicolo europeo produttori”, ha detto De Vries, “senza portare i benefici ambientali che afferma di offrire. Lo standard Euro 6 in vigore oggi, insieme alla diffusione dei veicoli elettrici, ha già il potenziale per ottenere una riduzione dell’80% delle emissioni di NOx entro il 2035 rispetto al 2020”. Mentre l’adeguamento alle norme Euro 7, secondo ciò che dichiara ACEA, porterebbe al massimo 4 punti aggiuntivi per le auto e 2 punti aggiuntivi per i camion: un impatto molto marginale che avrebbe però un costo assai elevato.
L’associazione stima infatti che lo standard Euro 7 comporterebbe un aumento medio di 2.000 euro del prezzo di un’auto nuova. Significa che molti consumatori sarebbero costretti a prolungare la vita delle loro vecchie auto, con effetti controproducenti sull’ambiente e sul clima.
ACEA: CON AZIONI PIÙ GIUSTE SI PUÒ MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL’ARIA E MANTENERE LA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE
Al contrario, ha ricordato giustamente De Meo, il rinnovo del parco circolante è lo strumento più potente per ridurre le emissioni inquinanti, e si dovrebbe lavorare per accelerarlo: “Dobbiamo anche considerare ulteriori opportunità, utilizzando gli strumenti giusti e agendo dove ha senso. Per la qualità dell’aria, ci si dovrebbe concentrare sulle grandi aree urbane, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità. Il nostro messaggio ai responsabili politici dell’UE è che si può migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto sul clima mantenendo allo stesso tempo la competitività del comparto. L’industria automobilistica europea è pronta a lavorare insieme alle istituzioni per trovare le strade migliori per raggiungere questi obiettivi”.