SicurAUTO.it svela in anteprima il motore che equipaggia la nuova gamma Jaguar Land Rover XE, XF ed F-PACE
La prima presenza di un motore diesel di 2 litri su una Jaguar risale al 2003 quando alla X Type trazione integrale motorizzata con il V6 2.5 e 3.0 benzina, viene affiancata la versione diesel trazione anteriore equipaggiata con il 2.0 litri 4 cilindri (X404), sviluppato dal Duratorq TDCi di origine Ford-PSA. E' un motore affidabile e di buone prestazioni che nel 2005 viene portato a 2.2 litri (155 CV). Nel corso degli anni la potenza sale dai 130 CV iniziali del 2.0 litri ai 200 delle ultime versioni 2.2 montate sulla Jaguar XF. A seguito della fusione tra Jaguar e Land Rover, il motore 2.2 diesel (150-190 CV) viene inoltre adottato anche su Freelander, Discovery Sport ed Evoque. Scopriamo in anteprima quali soluzioni tecnologiche ha apportato JLR sul propulsore accreditato di consumi ed emissioni più bassi.
I MOTORI INGENIUM – Ma il gruppo inglese ormai protagonista di primo piano nel segmento premium e suv sui principali mercati mondiali, ha sentito l'esigenza di realizzare in totale autonomia una nuova generazione di propulsori di 2 litri sia diesel che benzina. E' nata quindi la famiglia dei nuovi motori Ingenium le cui versioni a gasolio equipaggiano le berline Jaguar XE – leggi la prova su strada approfondita – e XF, il nuovo suv F-PACE e per ciò che riguarda la gamma Land Rover, è presente su Discovery Sport ed Evoque. I motori Ingenium a benzina, che verranno introdotti successivamente, hanno le stesse misure di alesaggio e corsa. Il nuovo motore 2.0 D Ingenium nasce ovviamente Euro 6 e assicura un incremento di rendimento del 17,5% rispetto al precedente 4 cilindri 2.0 D. Ciò significa consumi ed emissioni minori. Si tratta di un 4 cilindri in linea di 1999 cc declinato in due livelli di potenza: 163 CV(120kW) e 380 Nm di coppia max. oppure 180 CV(132 kW) e 430 Nm di coppia. Il rapporto di compressione è di 15,5:1, relativamente basso per un diesel. Monoblocco e testata sono in lega leggera di alluminio, alesaggio e corsa 83 x 92,4 mm (rapporto C/D= 1,11), dunque un propulsore a corsa lunga come ormai consuetudine sui motori di ultima generazione sia diesel che benzina. Le canne dei cilindri sono riportate in ghisa. All'interno del monoblocco, ai due lati dell'albero motore sono alloggiati due contralberi antivibrazioni azionati tramite ingranaggi dall'albero motore. Tale raffinata soluzione ha lo scopo di equilibrare le forze d'inerzia del secondo ordine che in 4 cilindri in linea privo di contralberi, non risultano eliminate. La distribuzione, insolitamente ricavata nella parte posteriore del motore, è del tipo bialbero a camme in testa comandata da catena corta singola. Le valvole sono 4 per cilindro verticali, azionate da bilancieri a rullo a basso attrito. Sull'albero a camme di scarico è presente il variatore di fase VCT che consente una variazione di fase di 50° ed incrementa la velocità di riscaldamento del catalizzatore. La catena di distribuzione è sdoppiata in due parti onde evitare una eccessiva lunghezza ed agevolare gli smontaggi (vedi immagini in gallery). La prima catena collega l'albero motore con la pompa d'iniezione ad alta pressione, la seconda prende il moto dalla pompa HP e lo trasmette agli alberi a camme. Una terza catena corta, montata nella parte anteriore del motore, comanda la pompa dell'olio alloggiata nella coppa. La corretta tensione delle catene di distribuzione è regolata da tenditori idraulici che agiscono su pattini a ridotto attrito. Il sistema di alimentazione ad alta pressione con pompa mono-pistone è del tipo common rail Bosch Gen2 a iniezione diretta a 1800 bar. Gli iniettori, se sostituiti, richiedono l'inserimento del codice di taratura (stampigliato sul corpo dell'iniettore).
SISTEMA DI ASPIRAZIONE – Il turbocompressore (leggi il caso delle turbine nuove senza garanzia di cui ci siamo occupati qui) è del tipo a geometria variabile lubrificato e raffreddato ad olio, l'intercooler è del tipo aria-acqua. Il collettore di aspirazione è dotato di farfalla elettronica con sensore di posizione ad effetto Hall.
CONTROLLO DELLE EMISSIONI – Il sistema di controllo delle emissioni rispetta, come detto, la normativa Euro 6 (leggi cosa cambia tra le normative Euro 6 ed Euro 5) e comprende:
- Doppia valvola EGR ad alta e bassa pressione
- Filtro antiparticolato
- Sistema SCR (Selective Catalyst Reduction)
- Recupero vapori olio dal basamento
Le valvole EGR provvedono al ricircolo di parte dei gas di scarico allo scopo di ridurre gli NOx (ossidi di azoto) nei gas di scarico. L'EGR ad alta pressione preleva i gas dal collettore di scarico e li convoglia nel collettore di aspirazione. La valvola è dotata di sensore di posizione a effetto Hall. L'EGR a bassa pressione preleva i gas dal tubo di scarico a valle del filtro antiparticolato e li convoglia verso il turbocompressore. Il catalizzatore e il DPF sono riuniti in un corpo unico posto all'uscita della turbina per ottenere un rapido riscaldamento.
Il sistema SCR utilizza un liquido denominato DEF (Diesel Exhaust Fluid), noto anche come AdBlue® (32,5% urea, 67,5% acqua deionizzata), che viene iniettato nello scarico a monte del catalizzatore SCR (leggi come funziona il filtro antiparticolato). Il DEF si mischia con i gas di scarico per formare ammoniaca. La reazione chimica dell'ammoniaca (NH3) con gli ossidi di azoto (NOx) produce due sostanze innocue, vapore acqueo e azoto. I componenti del sistema SCR sono molto sensibili ad eventuali impurità chimiche nel fluido. Il DEF è incolore, non tossico, sicuro da maneggiare. Congela a -11°C, è corrosivo per alcuni metalli, macchia i materiali e ha un odore sgradevole. L'iniettore del DEF eroga una quantità dosata di fluido nel tubo di scarico, ed è attivato da un segnale (circa 4 Hz) dall'ECM (Engine Control Modul). E' dotato di alette per il raffreddamento; se la temperatura supera i 160°C viene raffreddato iniettando una maggiore quantità di DEF. La temperatura dell'iniettore viene definita dall'ECM, in base alla temperatura dei gas di scarico misurata e alla resistenza della bobina dell'iniettore. L'iniettore è costituito da tre fori di nebulizzazione, fornendo tre coni di spruzzo ad angolo variabile. Questo design offre una distribuzione controllata di DEF atomizzato. L'iniettore viene attivato se il motore è in moto, se la temperatura dell'SCR è superiore a 100°C e la velocità del veicolo è superiore a 8 km/h. Per la versione 180 CV sono previsti 17 litri di DEF che diventano 9 per quella da 163 CV. Il consumo medio del fluido DEF è di circa 1 litro ogni 1600 km. La normativa europea prescrive che il motore non possa avviarsi nel caso di esaurimento del DEF, quindi sul display messaggi della strumentazione appare in anticipo un segnale di basso livello di DEF. Nell'impossibilità di raggiungere un centro autorizzato Jaguar-Land Rover, è possibile rabboccare il serbatoio con 2 flaconi di DEF contenenti ciascuno 1,89 litri. I consumi dichiarati del motore 2.0 D Ingenium sono molto bassi: per la Jaguar XE la Casa dichiara un consumo urbano di 4,4 L/100 km (5,1 L/100 KM per la versione con cambio automatico), e 3,4 L/100 km (3,7) nel ciclo extraurbano. Le emissioni di CO2 variano da 99 g/km a 111 g/km rispettivamente per la versione a cambio manuale o automatico. SicurAUTO.it nella prova su strada approfondita della Jaguar XE ha ottenuto un consumo medio urbano di 12 Km/L ( 8,3 L/100 km) e 14 Km/L (7 L/100 km) nei percorsi extraurbani. Per la Range Rover Evoque i consumi dichiarati sono 5,5 L/100 km per il ciclo urbano e 4,3 L/100 km in quello extraurbano ( emissioni di CO2 pari a 125 g/km).
Bruno
19:08, 22 Febbraio 2016Egregio Sig. Giovi,francamente non ci sembra che le motorizzazioni disponibili per la Jaguar XE siano numericamente limitate. Bisogna anche considerare le versioni 2.0 turbo benzina da 200 e 240 CV e 3.0 V6 340 CV.il 2.0 diesel Ingenium è proposto nelle due versioni 163 e 180 CV.Inoltre non comprendiamo perchè Lei considera “proibitivo” il V6 diesel 300 CV previsto per la F-Pace (in alternativa al 2.0 D180 CV e al benzina V6 340 CV) , dal momento che motori di cilindrata analoga sono presenti sui Suv della diretta concorrenza. Noi siamo consapevoli che le auto del segmento premium non si acquistano solo in funzione delle prestazioni promesse sulla carta.Grazie per il commento. Cordiali salutiBruno Pellegrini
jonathan
11:20, 28 Febbraio 2016sono propenso a comprare il discovery sport con il 2000 da 150 cv.il fatto che sia un nuovo motore blocca la mia scelta;la mia auto(opel zafira) ha all'attivo 10 anni e non mi ha mai dato problemi!cosa devo aspettarmi da questo motore? il cambio automatico?avete qualche consiglio da darmi per aiutare la mia scelta,mi accompagnerà per 10 anni almeno anche questo veicolo?
Bruno
15:35, 29 Febbraio 2016Gent.mo Jonathan,Ovviamente, sul motore Ingenium 2.0 D, essendo nuovo, non abbiamo ancora elementi per valutarne l'affidabilità a lungo termine. Il cambio automatico ZF è già disponibile come optional a pagamento. Grazie per il commento.Cordiali salutiBruno Pellegrini
Antonio
22:02, 11 Maggio 2016Ho comprato da poco una Jaguar xf 2.0 D , cambio automatico, e sono rimasto veramente sconcertato dai consumi del nuovo motore super innovativo…purtroppo in senso negativo… I i 20 km a litro nel centro urbano in realtà sono 12 km/l .. E su strada extraurbana,a 90 km/h non mi ha fatto più di16 km/l..cosa posso fare x avere i consumi dichiarati dalla casa madre ?sul libretto di circolazione c'è scritto 3.8 extraurbano, 4.30 combinato e 5.2 urbano..secondo voi posso contestare i consumi alla casa madre?
DIEGO
10:01, 4 Agosto 2016SONO PROPRIETARIO DI UNA DISCOVERI SPORT 2000 150 CV I CONSUMI DICHIARATI DALLA CASA E SOLO UTOPIA
Gabriele
09:26, 7 Dicembre 2016Buongiorno,
ho acquistato la mia Evoque MY16 150 cv 2.0 D Ingenium (ritirata a febbraio 2016) pensando di eseguire il primo tagliando a Km. 32.000 come indicato dalla casa madre (dato riscontrabile dalla documentazione ufficiale). Purtroppo già a meno di 10.000 km percorsi il computer di bordo mi ha segnalato di eseguire la manutenzione. Ho quindi dovuto provvedere al primo tagliando a mie spese (cambio olio e filtro olio per un importo di ? 407,00).
L'assistenza Land Rover e la casa madre, più volte interpellata tramite il Servizio Clienti, asseriscono che gli interventi dei tagliandi dipendono dalla tipologia di utilizzo, ritenendo del tutto normale una percorrenza così limitata.
Attualmente il mio computer di bordo scala dal programma manutenzione circa 4 volte il kilometraggio effettuato (percorro 1.000 km e ne scala circa 4.000 km), questo significa che a 8.000 km dal primo tagliando sarò costretto ad eseguire il secondo. Il problema è reso ancora più grave per il fatto che il livello olio motore sale oltre il livello massimo e l'olio motore si contamina con il gasolio, perdendo le sue capacità di lubrificazione. Di fatto devo sostenere dei costi di manutenzione ordinaria 4 volte superiori a quando dichiarato dal costruttore, oltre a fermi auto non previsti (utilizzo la vettura per lavoro).
Ad oggi non vi è nessuna soluzione e vengo rimbalzato tra la concessionaria e la casa madre Land Rover. Provengo da una vettura tedesca con la quale ho percorso circa 180.000 km con intervalli di manutenzione reali di 30.000 km senza il minimo problema.
Il problema è noto e diffuso sulle vetture con motore Ingenium ed ampiamente trattato sul forum Evoque Forum Italia alla discussione “Segnalazione intervento di manutenzione ordinaria a soli 21000 km…”.