La commissione affari costituzionali ha approvato un emendamento al ddl delega di riforma della PA. Se ne discute alla camera
Una guerra combattuta a colpi di spinte da parte dei gruppi di potere: ecco il tema della telenovela sull'archivio unico. L'obiettivo è dire addio al doppione Pubblico registro automobilistico (gestito dall'Automobile club d'Italia) più Motorizzazione, per tagliare sulle spese e in generale per razionalizzare la nostra elefantiaca burocrazia: adesso, la commissione affari costituzionali ha approvato un emendamento al disegno legge delega di riforma della pubblica amministrazione, e se ne discuterà alla camera. Ma per capire meglio la materia, qui riassumiamo la telenovela a beneficio di chi abbia perso le puntate precedenti.
LE TAPPE RECENTI – Nel dicembre 2013 (disegno legge di stabilità 2014, governo Letta), si dice che sono adottate misure di razionalizzazione e di revisione della spesa, di ridimensionamento delle strutture, di riduzione delle spese per beni e servizi, nonché di ottimizzazione dell'uso degli immobili tali da assicurare, anche nel bilancio di previsione, una riduzione della spesa delle pubbliche amministrazioni. Insomma, la spending review. Così, sono adottate misure volte all'unificazione, in un unico archivio telematico nazionale, dei dati concernenti la proprietà e le caratteristiche tecniche dei veicoli. Basta col doppione Pra (Aci)-Motorizzazione. Ma non se ne fa nulla. Poi ecco la bozza del decreto spending review del governo Renzi. Niente, rinvio a data da destinarsi: è questo il mesto epilogo della riforma automobilistica che doveva, nelle intenzioni e nei proclami dei nostri politici, essere attuata nel breve. Nel settembre 2014, viene resa nota l'indagine conoscitiva per l'istruttoria legislativa nell'ambito dell'esame in sede referente del disegno di legge in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Emerge che gli uffici provinciali del Pra rilasciano il certificato di proprietà su cui si annotano gli stessi dati già presenti nella carta di circolazione oltre all'esistenza di eventuali gravami, al costo di 27 euro per gran parte delle formalità (tariffa pubblica oggetto, nel marzo 2013, di un inaspettato aumento del 30% circa, visto che non erano aumentati i costi del servizio come dimostratosi con la pubblicazione dei dati di bilancio Aci). Soldi, dice l'Unasca (unione autoscuole), che confluiscono esclusivamente nelle casse dell'Aci, le cui difficoltà sono state ripetutamente rilevate dalla corte dei conti (irregolarità, disavanzi consistenti, iniziative finanziarie ad alto rischio, generiche azioni di salvataggio e di ripianamento a favore di società di capitali partecipate con perdite persistenti). Anche in base a questi dati, il governo Renzi inserisce nel disegno legge stabilità 2015 l'abolizione del Pra. Tuttavia, arriviamo al terzo flop in pochi mesi.
ALTRO TENTATIVO – Pochi giorni fa, il viceministro dei trasporti Riccardo Nencini è tornato a discutere della questione: “L'unificazione dei due registri sotto la responsabilità del ministero dei trasporti è la strada maestra che spero la camera voglia imboccare”. Infatti in parlamento è in discussione il provvedimento sulla semplificazione della pubblica amministrazione. “Se vogliamo far risparmiare denaro ai cittadini e dare maggiore efficienza al servizio – ha detto il viceministro – non ci sono alternative”. Da parte sua l'Unasca ribadisce la propria posizione: “Abbiamo assistito all'accorpamento in Motorizzazione delle funzioni amministrative sull'autotrasporto merci conto terzi tenute dalle province, ma occorre fornire risorse umane alla Motorizzazione che da oltre 15 anni ha visto il proprio personale ridursi del 50%. E soprattutto chiediamo che la nascita dell'archivio unico dei veicoli diventi realtà superando così le attuali competenze Motorizzazione/Pra e le inutili e costose duplicazioni documentali e di costi la cui gestione non potrà che essere dello Stato, con la netta distinzione tra servizio pubblico e quello privato nell'esercizio degli Sportelli telematici dell'automobilista (Sta)”.
SI ARRIVA ALLE SCORSE ORE… – Infine, la più recente puntata della telenovela, accennata all'inizio: tra gli ultimi emendamenti riformati del ddl Marianna Madia (ministro per la pubblica amministrazione), il disegno di legge delega di riforma della PA, c'è anche quello che prevede la possibilità del “trasferimento delle funzioni svolte dagli uffici del Pra al ministero dei trasporti”, oggi gestito dall'Aci. Se il ddl diverrà realtà, nascerà un'agenzia ad hoc, e arriverà il documento unico per gli automobilisti, contenente i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi. Per, dice l'emendamento, ridurre i costi connessi alla gestione dei dati relativi alla proprietà e alla circolazione dei veicoli e realizzare significativi risparmi per l'utenza. Con l'unificazione dei documenti è prevista una riduzione dei costi per la produzione dei certificati, con un risparmio anche per chi dovrà affrontare un passaggio di proprietà. Soddisfatto Nencini: “Il servizio svolto fino ad oggi dall'Aci sarà di competenza diretta del ministero dei trasporti. Una norma giusta, che consentirà ai cittadini un risparmio notevole e che eliminerà inutili doppioni inesistenti in Europa”. La parola alla camera: o sarà la volta buona o si assisterà al quarto (triste) flop.