Arriva il 5G Tim. Torino diventa la prima smart city d'Italia

Arriva il 5G Tim. Torino diventa la prima smart city d'Italia La nuova rete è più veloce

La nuova rete è più veloce, stabile ed efficiente. Sarà usata anche dalle auto, che comunicheranno tra loro e con dispositivi fissi

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27 Ottobre 2018 - 08:10

Tim ha acceso la prima antenna della nuova rete di trasmissione dati 5G. Lo ha fatto a Torino, facendo compiere al capoluogo piemontese un grosso passo in avanti verso il futuro. Proprio Torino, infatti, grazie all'introduzione dello standard 5G, diventa la prima smart city del nostro Paese. La rete 5G, sviluppata da Tim in collaborazione con Ericsson, ha un grosso significato nel panorama attuale perché permette una trasmissione di dati dieci volte più veloce dell'attuale 4G. Nata per rispondere alle specifiche esigenze dell'industria oltre che dei consumatori, la rete 5G è più veloce e affidabile. Snocciolando qualche dato, ha una velocità di trasmissione dati fino a 20 Gb al secondo, ha una latenza compresa tra i 2 e i 5 millisecondi e una capacità di un milione di dispositivi connessi ogni chilometro quadrato. Cosa significano questi numeri? Semplice: che con la rete 5G si può realizzare un'infrastruttura telematica in grado di mettere in comunicazione numerosissimi “oggetti” e di gestire il flusso di informazioni attraverso una “Smart city Control Room” capace di elaborare i dati raccolti e di diffonderli nell'ambiente circostante ottimizzando l'intero sistema urbano.

LA RETE VELOCE E L'AUTOMOBILE E qui si arriva alla questione che ci preme di più: quella automobilistica. Tim, in occasione della presentazione della rete 5G, ha allestito nella centralissima piazza Castello di Torino un'area delimitata all'interno della quale si muoveva una BMW i3 senza conducente. L'auto, che ha trasportato i vertici aziendali come pure alcune cariche politiche, era guidata in remoto da un driver che, su una postazione simile a quella utilizzata per i videogames di corse automobilistiche, vedeva sullo schermo le immagini riprese da una telecamera frontale sulla vettura e agiva su un volante e su dei pedali in modo da condurre l'auto reale a distanza. Questo esperimento voleva mostrare l'affidabilità e le velocità di trasmissione dei dati (praticamente in tempo reale) della nuova rete 5G. Hanno stupito con effetti speciali, insomma, anche se poi, la reale applicazione della nuova rete 5G all'automotive sarà diversa. Almeno all'inizio, e stiamo parlando di gennaio 2019, momento in cui il servizio sarà accessibile a tutti i clienti della compagnia telefonica.

L'AUTO COME OGGETTO CONNESSO La realizzazione di una rete di trasmissione dati 5G, restando in campo automobilistico, permetterà alle auto in grado di connettersi con l'ambiente circostante per mezzo di tecnologie V2X e di ricevere informazioni utili per ottimizzare i percorsi (ad esempio in base alle condizioni di traffico) e di migliorare la sicurezza grazie alla ricezione di avvisi di situazioni di pericolo provenienti da altre auto (guarda qui i test della prima Jeep Renegade autonoma a Livorno) o da postazioni fisse poste lungo le strade. È chiaro che in uno scenario come questo, che si prevede sarà diffuso in modo significativo entro pochi anni, una trasmissione più stabile e più veloce è fondamentale. Ma soprattutto – e qui entra in gioco l'altra caratteristica intrinseca al nuovo standard – sarà imprescindibile fare affidamento su una rete in grado di supportare senza fatica la presenza di migliaia, se non decine e centinaia di migliaia di soggetti connessi.

LE ALTRE APPLICAZIONILa rete 5G ha debuttato a Torino perché a Torino si è riusciti a creare un sistema di soggetti coinvolti, dalla Olivetti al Politecnico passando per Comau, Italdesign e Intel, tanto per citare i nomi più noti, che hanno permesso di avviare il progetto in tempi brevissimi (inizialmente si pensava fosse pronto nel 2020). L'obiettivo dichiarato è di trasformare l'Italia intera in una smart nation, in grado di utilizzare le qualità del 5G per numerossissimi ambiti di applicazione. Si parla di ottimizzazione dei processi industriali, di gestione efficienza dell'energia per l'illuminazione cittadina, di intensificazione di raccolta dati attraverso numerose centraline di vario genere e chi più ne ha più ne metta. Insomma, a quanto pare, siamo all'alba di una nuova era. Non resta che essere vigili per non perdere il treno e ritrovarsi senza accorgersene nel passato.

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