Accise diesel allineata alla benzina? Rischio stangata da 3 miliardi

Accise diesel allineata alla benzina? Rischio stangata da 3 miliardi

Il Governo sta considerando di allineare le accise sul diesel a quelle sulla benzina? Scopri il possibile impatto sui costi per gli automobilisti

2 Ottobre 2024 - 11:45

L’accisa sul diesel sarà allineata a quella sulla benzina, subendo quindi un robusto aumento che peserà per oltre 3 miliardi di euro sulle spalle degli automobilisti? Non è ancora sicuro ma il rischio c’è. Tutta ‘colpa’ del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 (già Documento programmatico per la finanza pubblica) con il quale il Governo punta a razionalizzare le 625 spese fiscali intervenendo in determinati ambiti di tassazione, tra cui l’allineamento delle aliquote delle accise per gasolio e benzina. Allineamento verso il basso o verso l’alto? Il Piano non lo specifica, ma di solito, in situazioni del genere, le cose prendono sempre la stessa direzione…

ACCISA DIESEL ALLINEATA ALLA BENZINA: LE CONSEGUENZE

Ricordiamo infatti che attualmente l’accisa sulla benzina è più alta rispetto a quella sul diesel. Più precisamente, l’accisa sulla benzina è pari a 0,728 euro al litro, quella sul gasolio a 0,617 euro/litro. Si giunge quindi alla facile conclusione che se l’allineamento sarà verso l’alto, l’accisa sul diesel salirà; mentre se sarà verso il basso, sarà l’accisa sulla benzina a scendere. Nel primo caso si avrà un inevitabile aumento del costo del diesel alla pompa, nel secondo un calo del prezzo della benzina.

QUANTO AUMENTEREBBE IL PREZZO DEL DIESEL?

Per l’associazione dei consumatori Assoutenti è ovviamente è più probabile la prima ipotesi: “Su ogni litro di gasolio acquistato dagli automobilisti italiani“, conferma l’associazione, “il 56,1%, pari a 0,91 euro al litro ai prezzi attuali, se ne va in tasse a titolo di Iva e accise. Situazione anche peggiore per la benzina, dove la tassazione pesa per il 59,8%, pari a 1,04 euro per ogni litro di verde. Solo nel 2023 gli italiani hanno pagato un totale di 38 miliardi di euro a causa della tassazione (Iva e accise) che grava sui carburanti venduti in Italia. Oggi l’accisa sulla benzina è pari a 0,728 euro/litro, quella sul gasolio a 0,617 euro/litro: un eventuale allineamento delle accise sul gasolio al livello di quelle in vigore sulla benzina, farebbe aumentare il prezzo ai distributori ed equivarrebbe a un maggior esborso pari a 5,5 euro a pieno, determinando una stangata totale sugli automobilisti da 3,1 miliardi di euro all’anno, qualora i consumi di diesel si mantenessero ai livelli del 2023“.

Distributore benzina

ASSOUTENTI: MEGLIO LE ACCISE MOBILI

Per Assoutenti la soluzione, al netto delle speculazioni sui prezzi ai distributori che si registrano in alcuni periodi dell’anno, deve invece cercarsi in un intervento del Governo sul fronte della tassazione sui carburanti, applicando accise mobili in grado di compensare gli aumenti dei prezzi industriali attraverso una proporzionale riduzione del peso fiscale. Allo stesso tempo va specificato che quelle del ‘Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029’ sono proposte non ancora definitive e che, ancora qualora vengano approvate, non è detto che trovino immediata applicazione. Specie da parte di un Esecutivo che aveva fatto del taglio, anzi della cancellazione, delle accise una delle sue bandiere in campagna elettorale. Senza peraltro spiegare dove prendere i circa 25 milioni di euro di mancati introiti.

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