Auto cinesi: italiani favorevoli se costano meno di 30 mila €

Auto cinesi: italiani favorevoli se costano meno di 30 mila €

Auto cinesi: qual è il trend di interesse in Italia? Un sondaggio svela che 7 automobilisti su 10 le acquisterebbero senza problemi, ma al giusto prezzo

15 Ottobre 2024 - 17:30

Mentre in Europa si sta facendo di tutto per ostacolarle aumentando i dazi di ingresso, anche se non tutti sono d’accordo, i consumatori italiani guardano sempre con maggiore interesse alle auto cinesi, tanto che 7 su 10 si dichiarano pronti ad acquistarne una purché il prezzo non superi 30 mila euro. Che a ben vedere non è neppure una cifra così bassa. A dimostrazione che le auto made in China non piacciono solo perché super-economiche (altro mito da sfatare, almeno in parte: certi marchi non sono per nulla a buon mercato) ma perché affidabili e tecnologicamente avanzate. Mettendo quindi in conto di spendere cifre adeguate alla qualità del prodotto acquistato.

PERCHÉ GLI ITALIANI COMPREREBBERO AUTO CINESI

L’interesse degli italiani verso le auto prodotte in Cina è emerso dall’indagine “Cosa pensano gli italiani delle auto cinesi?” condotta da Areté (azienda leader nella consulenza strategica) nel mese di settembre, per verificare sul campo l’appeal delle vetture che arrivano dal gigante asiatico. Ebbene il 68% degli intervistati si è dichiarato pronto ad acquistarne una, a patto di spendere meno di 30 mila euro. I più favorevoli sono gli automobilisti di età compresa tra i 31 e i 44 anni, motivando la scelta con i costi più contenuti, l’avanzata tecnologia e la crescente affidabilità.

Più precisamente, il 35% comprerebbe un’auto cinese per motivi legati al prezzo più conveniente rispetto alla concorrenza occidentale, il 24% lo farebbe per la tecnologia avanzata di cui sono dotate e il 22% per l’affidabilità che si sono guadagnate sul campo. Il fattore prezzo resta comunque il più importante, anche se, come abbiamo detto, non è mica tanto vero che le auto cinesi siano davvero così economiche: l’89% di quanti si dicono propensi ad acquistare una vettura dalla Cina lo farebbe infatti solo a prezzi più bassi di 30 mila euro.

AUTO CINESI: GAP REPUTAZIONALE COLMATO (PARZIALMENTE) IN POCHI ANNI

Questi dati evidenziano comunque come i costruttori cinesi, nel giro di relativamente pochi anni, stiano colmando il gap di reputazione che fino a qualche tempo fa li vedeva penalizzati rispetto ai competitor europei, americani e giapponesi. Resta ancora uno zoccolo duro di consumatori che non è ancora pronto ad acquistare un’auto cinese, principalmente in quanto teme la bassa qualità dei materiali (risposta data dal 30% del campione contrario all’acquisto di queste auto) o quella del post-vendita (25%) o, più in generale, le ritiene poco affidabili (23%). Per quanto riguarda invece le alimentazioni, tra coloro che si dicono pronti a comprare cinese, uno su quattro sceglierebbe l’elettrico (24%) in quanto considera questi brand all’avanguardia su questa specifica tecnologia, il 27% preferirebbe l’endotermico e la restante parte del campione prediligerebbe l’ibrido.

Bandiera Cina in auto

QUANTO STANNO VENDENDO VERAMENTE LE AUTO CINESI IN ITALIA

Ma se dalle intenzioni passassimo ai fatti, cosa emergerebbe? In altri termini, quanti italiani hanno davvero comprato auto cinesi dall’inizio dell’anno? Perché è molto facile rispondere a un sondaggio, tanto è gratis. Un’altra cosa è mettere mano al portafoglio e portarsi una vettura cinese a casa pagando migliaia o decine di migliaia di euro.

Ebbene, l’analisi Unrae su dati ufficiali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riporta che nel 2024 (periodo gennaio – settembre) MG ha immatricolato 29.837 autovetture, in crescita del +41,72% sul 2023, raggiungendo una quota mercato del 2,48%. Attualmente è il 17° marchio più venduto in Italia e sta facendo meglio di case storiche come Nissan, Suzuki, Skoda, Alfa Romeo, Volvo e altri ancora. Occhio però perché MG, prodotto cinese al 100%, può però contare sulla reputazione di un brand di origine britannica.

Per il resto c’è ancora il ‘deserto’ ma molti marchi cinesi sono arrivati da poco in Italia e manca completamente il raffronto con gli anni passati. Comunque BYD tra gennaio e settembre 2024 ha venduto 1.065 unità (0,09% di quota mercato) e Omoda 955 (0,08%). Numeri ancora molto bassi ma decisamente poco indicativi. Curiosi poi di vedere come si comporterà nei prossimi mesi Leapmotor, che potrà contare sulla distribuzione capillare di Stellantis.

Un caso a parte sono i brand europei ma di proprietà cinese, come Volvo, Polestar e Lynk & Co (naturalmente Volvo, che è un marchio storico, viene universalmente percepito come una casa svedese anche se appartiene a Geely), e le case automobilistiche italiane come DR, Evo, Sportequipe ed EMC che assemblano e distribuiscono in Italia auto costruite in Cina.

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