
Class Action di Altroconsumo contro Volkswagen per lo scandalo Dieselgate: c'è l'accordo, gli aderenti otterranno indennizzi fino a 1.100 euro
Altroconsumo ha annunciato di aver trovato un accordo con Volkswagen sulla class action per lo scandalo Dieselgate. Per i circa 63.000 aderenti, il Gruppo VW metterà a disposizione oltre 50 milioni di euro con indennizzi fino a 1.100 euro per ogni singolo proprietario, mettendo fine alla lunga vicenda giudiziaria. Come ricorderete, lo scorso mese di novembre la Corte di appello di Venezia aveva parzialmente accolto le richieste della casa automobilistica tedesca, riducendo la cifra del risarcimento dai 180 milioni di euro stabiliti nel giudizio di primo grado a ‘soli’ 19 milioni (circa 300 euro a testa). Ma pur di evitare il ricorso in Cassazione, che avrebbe potuto capovolgere nuovamente il verdetto, Volkswagen ha deciso di alzare l’offerta proponendo un risarcimento più congruo che Altroconsumo ha accettato.
Aggiornamento del 15 maggio 2024 a seguito dell’accordo definitivo tra Altroconsumo e Volkswagen sulla cifra da corrispondere ai 63.000 consumatori aderenti alla class action.
CLASS ACTION DIESELGATE VOLKSWAGEN: I TERMINI DELL’ACCORDO
Altroconsumo e Volkswagen hanno dunque raggiunto un accordo a favore dei 63.000 consumatori che tra il 2009 e il 2015 avevano acquistato uno dei veicoli coinvolti nel cosiddetto Dieselgate (veicoli Volkswagen, Audi, Skoda e Seat equipaggiati con motore Diesel EA 189), che hanno aderito e sono stati ammessi alla class action promossa da Altroconsumo.
Rispetto agli aderenti ammessi alla class action che hanno acquistato un veicolo interessato, il Gruppo automobilistico tedesco si è impegnato a riconoscere, a coloro che accetteranno l’offerta transattiva, il pagamento dei seguenti importi:
- 1.100 euro per ciascun veicolo acquistato nuovo da un singolo aderente ammesso (unico proprietario) e non rivenduto prima del 26/9/2015 (data in cui il pubblico è venuto a conoscenza della vicenda);
- 550 euro per ciascun veicolo acquistato usato da un singolo aderente ammesso (unico proprietario) oppure rivenduto prima del 26/9/2015.
Nel caso di comproprietari di uno stesso veicolo, l’importo complessivo viene maggiorato di 300 euro per ciascun comproprietario ammesso oltre il primo.
Nelle prossime settimane, saranno definite nel dettaglio le modalità tecniche e operative con cui gli aventi diritto potranno aderire all’accordo e dare avvio alle procedure di pagamento secondo le diverse casistiche previste. A tale scopo, a partire dal mese di dicembre 2024, sarà appositamente predisposta da Altroconsumo una piattaforma online per la corretta e sicura gestione delle complesse operazioni. Sempre nelle prossime settimane, saranno forniti i dettagli e tutte le informazioni utili al corretto espletamento delle pratiche necessarie, comprese la data di avvio e la finestra temporale delle operazioni di pagamento.
n virtù di questo accordo, Altroconsumo e il Gruppo Volkswagen hanno convenuto di non presentare ricorso in Cassazione relativamente alla sentenza della Corte di Appello di Venezia.
DIESELGATE VOLKSWAGEN: I PRIMI DUE GRADI DI GIUDIZIO
Ricordiamo che in primo grado, l’azione legale condotta da oltre 63 mila proprietari uniti in una class action patrocinata da Altroconsumo, aveva portato alla condanna del colosso tedesco e fissato il risarcimento in 3.300 euro (3.000 di danno patrimoniale + 300 di danno morale) per coloro che avevano acquistato il veicolo nuovo e non lo avevano rivenduto tra il 15/8/2009 e il 26/9/2015; oppure in 1.650 euro (importo dimezzato) qualora l’aderente avesse acquistato un veicolo usato ovvero rivenduto il proprio nel periodo compreso tra il 15/8/2009 e il 26/9/2015.
Contrariamente al giudice di primo grado, la Corte d’appello di Venezia aveva invece stabilito che Volkswagen non era tenuta a rimborsare il ‘danno patrimoniale’, visto che, secondo la sentenza, questo sarebbe già stato risarcito attraverso la campagna di richiamo messa in campo dalla casa tedesca, inoltre l’omologazione Euro 5 non era mai stata revocata e non si era registrata una perdita di valore dei veicoli sul mercato dell’usato. Confermato invece il ‘danno morale’ e ciò significa che tutti gli aderenti ammessi alla class action spettava comunque un risarcimento di 300 euro, a prescindere dal fatto che il veicolo fosse stato acquistato nuovo, usato o in comproprietà.
Ovviamente, visto che l’entità dell’indennizzo era diventata notevolmente più bassa, il totale dovuto da Volkswagen agli automobilisti italiani era sceso da circa 180 milioni a meno di 19 milioni di euro. Adesso però c’è stato l’accordo finale raggiunto a poco più di 50 milioni di euro.
Per dovere di cronaca va detto che in Italia non tutti gli automobilisti coinvolti nel Dieselgate hanno aderito alla class action di Altroconsumo, avendo deciso di procedere con cause individuali che hanno finora dato buoni risultati, per lo meno in primo grado.
DIESELGATE: UNA SENTENZA DELLA CORTE UE FAVOREVOLE A VOLKSWAGEN
La sentenza d’appello di Venezia era stata la seconda buona notizia per Volkswagen nel giro di poco tempo: a settembre 2023, infatti, la Corte UE, applicando il principio del ‘ne bis in idem’ (‘non due volte per la medesima cosa’), aveva affermato che la società automobilistica non doveva pagare la sanzione da 5 milioni di euro irrogatale dall’Antitrust italiano, avendo già pagato più di 1 miliardo di euro in Germania per illeciti amministrativi collegati alla installazione di un software che alterava la misura delle emissioni delle auto commercializzate dal 2009.