DR multata con 6 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette. Il provvedimento dell'Antitrust cita anche un'indagine di SICURAUTO.it sulla questione dei ricambi
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM o Antitrust) ha concluso l’istruttoria avviata lo scorso mese di ottobre su DR Automobiles e sulla sua controllata DR Service & Parts, comminando a entrambe una multa complessiva di 6 milioni di euro per “ingannevole rappresentazione e pubblicizzazione dell’Italia come luogo di produzione delle vetture a marchio DR ed EVO” e per il “non adeguato approvvigionamento dei pezzi di ricambio e nella mancata assistenza post-vendita“. Adesso le due società, entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, dovranno comunicare le iniziative intraprese per far cessare queste condotte illecite.
MULTA DI 6 MILIONI A DR: RAPPRESENTAZIONE NON VERITIERA DEL LUOGO DI PRODUZIONE
Ovviamente tutti sanno che DR Automobiles, casa automobilistica italiana fondata nel 2006 da Massimo Di Risio a Macchia d’Isernia, in Molise, non produce le proprie vetture da zero ma assembla e distribuisce con i suoi brand DR, EVO, Sportequipe e ICKX automobili di fabbricazione cinese (Chery, Jac e da poco anche BAIC) adattandole al mercato europeo. E infatti non è questo il problema rilevato dall’Antitrust, quanto l’aver posto in essere una pratica commerciale scorretta nella promozione dei propri autoveicoli, consistente nella rappresentazione non veritiera, anche attraverso le informazioni contenute nei siti internet aziendali, in campagne pubblicitarie online e sui mass media iniziate almeno nel dicembre 2021, del luogo di produzione degli autoveicoli a marchio DR ed EVO. In parole povere, l’accusa è di aver rappresentato e pubblicizzato i propri veicoli come prodotti in Italia, anche se in realtà fabbricati in Cina.
Al termine dell’istruttoria l’Autorità garante ha effettivamente constatato che nelle campagne di promozione delle vetture a marchio DR ed EVO degli ultimi tre anni, l’Italia è stata spesso citata come luogo di produzione delle stesse vetture. “DR Automobiles“, si legge nel provvedimento dell’Antitrust, “ha utilizzato, almeno a partire da dicembre 2021, sui siti internet aziendali drautomobiles.com e drautomobilesgroupe.com frequenti ed espliciti richiami all’italianità delle autovetture commercializzate, sia attraverso l’utilizzo del tricolore come parte dei marchi DR ed EVO, sia attraverso informazioni non corrispondenti al vero“. Gli esempi riportati dall’Antitrust di richiami all’Italia come luogo di produzione delle auto DR ed EVO sono numerosissimi e sono tutti contenuti nel già citato provvedimento. Un esempio nella seguente immagine.
Alle modalità di promozione basate sull’italianità e sull’uso del tricolore, si aggiunge l’utilizzo di claim quali “una storia italiana”, ripresi anche tramite la pagina delle ricerche di Google. Inoltre, sottolinea sempre l’AGCM, riferimenti espliciti all’origine italiana delle autovetture DR ed EVO sono stati rilevati nei messaggi promozionali veicolati a mezzo stampa, attraverso tabelloni pubblicitari stradali nonché attraverso la rete di concessionari.
DR: NELLO STABILIMENTO ITALIANO NON SI PRODUCONO VEICOLI, SOLO INTERVENTI MARGINALI
È inoltre importante sottolineare che la documentazione fotografica raccolta dall’Antitrust con la collaborazione della Guardia di Finanza nel corso dell’accertamento ispettivo presso il sito DR di Macchia d’Isernia, ha attestato in maniera inequivocabile che i veicoli provenienti dalla Cina vengono consegnati alla DR Automobiles già ‘completi’, e che gli ‘interventi di rifinitura e completamento’ eseguiti dalla DR Motor Company (società collegata a DR Automobiles) nello stabilimento molisano incidono per una quota del tutto marginale e attengono alla mera rifinitura e re-branding di veicoli, già di per sé, ‘finiti’. L’attività più rilevante che viene effettuata presso il sito molisano è risultata essere dall’accertamento ispettivo quella relativa al montaggio dell’impianto GPL sulle auto a benzina.
L’ispezione ha consentito inoltre di verificare che Macchia di Isernia non sono presenti strutture e impianti per la fabbricazione delle autovetture, diversamente da quanto rappresentato in alcuni video promozionali del dicembre 2021 e 2022 e da quanto fatto intendere ancora nello spot promozionale del marzo 2024 relativo all’autovettura DR5 Unica.
DR: LA QUESTIONE DEI PEZZI DI RICAMBIO E DELL’ASSISTENZA POST VENDITA
In riferimento invece all’altra criticità riscontrata dall’Antitrust concernente il non adeguato approvvigionamento dei pezzi di ricambio e la mancata assistenza post-vendita, denunciati anche da SICURAUTO.it in un’indagine dello scorso novembre che lo stesso provvedimento dell’Antitrust cita al punto 79 (leggi qui), la documentazione acquisita agli atti e le informazioni reperite nell’ambito dell’attività ispettiva hanno permesso di acquisire elementi rilevanti in ordine allo svolgimento dell’assistenza post-vendita, alla formazione tecnica della rete dei concessionari e/o officine e all’effettivo approvvigionamento e disponibilità di pezzi di ricambio da parte delle società DR Automobiles e DR Service & Parts.
L’attività ispettiva dell’Autorità garante sembrerebbe aver dimostrato, attraverso diversi esempi che sono tutti contenuti nel provvedimento, l’insostenibile mancanza e/o il gravissimo ritardo nella consegna dei pezzi di ricambio richiesti per far fronte alle esigenze dei consumatori, in garanzia e non, la scarsa assistenza post vendita e la carenza di formazione tecnica. La grave problematica della mancanza dei pezzi di ricambio (anche ‘basilari’) e dei gravi ritardi (anche di oltre un anno) nella loro fornitura, ha riguardato sia le autovetture a marchio DR che quelle a marchio EVO.
Tra le tante testimonianze citate nel provvedimento, assume particolare rilievo l’email inviata da un rivenditore alla casa madre il 18 aprile 2023, con la quale il primo comunicava l’estrema oltre che reiterata gravità della situazione relativa all’approvvigionamento dei pezzi di ricambio (prendendo spunto da un ordine per un guasto in garanzia datato 5 settembre 2022) e conseguente impossibilità di dare seguito alla richieste di assistenza
dei clienti, anche in considerazione della totale mancanza di formazione tecnica per rendere detta assistenza:
“Mi rincresce dover periodicamente porre la vostra attenzione sulla questione ricambi e Service ma la preoccupazione ha ormai superato di gran lunga la speranza e la pazienza. […] Quando dal reparto commerciale riscontriamo il lancio continuo di nuovi prodotti, senza il supporto adeguato da parte del Service, non possiamo far altro che lanciare un ulteriore allarme, in quanto la crescita del postvendita non va a pari passo con quella commerciale.
Ad oggi, in quasi 6 anni che siamo concessionari (DR, ndr), non abbiamo ricevuto alcun tipo di formazione tecnica sui veicoli che commercializziamo e che ripariamo, né su motori, né su trasmissioni, né su impianti Gpl, il nulla assoluto! Solo la disponibilità e buona volontà di qualche vostro tecnico. Giornalmente il nostro magazzino ricambi e l’officina devono gestire le lamentele continue di clienti in attesa di ricambi non disponibili o risposte a problematiche tecniche irrisolte. È in gioco la nostra e la vostra reputazione. Il caso che porto alla luce oggi è uno tra gli innumerevoli […] e di casi come questi potrei elencarvene fino allo sfinimento“.
Nell’email di risposta il responsabile post-vendita di DR Service & Parts comunicava di aver “letto attentamente l’e-mail, i cui argomenti possono essere in termini generali condivisibili”, annunciando che l’azienda stava già implementando un piano d’azione che avrebbe portato il servizio offerto ai clienti del gruppo DR a un livello adeguato, precisando altresì che il supporto tecnico era già passato da 3 a 5 persone e che si stava creando un portafogli di offerta di formazione tecnica che sarebbe stato disponibile dopo l’estate.
ANTITRUST CONTRO DR AUTOMOBILES: PROVVEDIMENTO FINALE E MULTA (MA NON FINISCE QUI)
In conclusione, l’AGCM ha deliberato che l’insieme dei comportamenti posti in essere da DR Automobiles relativamente alla pratica riguardante il luogo di produzione dei veicoli, configura una pratica commerciale scorretta, connotata da elementi di ingannevolezza, consistente nella ingannevole rappresentazione e pubblicizzazione dell’Italia come luogo di produzione delle vetture a marchio DR ed EVO in violazione degli articoli 20, 21, 22 del Codice del Consumo.
Con riferimento alla seconda pratica commerciale ascrivibile alla DR Service & Parts nonché alla DR Automobiles, riguardante la fase successiva all’acquisto e che consta di condotte che si sostanziano nel mancato e/o non adeguato approvvigionamento dei pezzi di ricambio e nella mancata e/o non adeguata assistenza post-vendita, secondo l’Antitrust sarebbe emerso come le due società non abbiano gestito e soddisfatto in maniera adeguata l’assistenza post-vendita e le richieste di pezzi di ricambio inoltrate dalle officine autorizzate e/o dai consumatori, almeno a partire dal 2022. In particolare, una delle principali condotte poste in essere a danno dei consumatori avrebbe riguardato l’impossibilità, per il mancato approvvigionamento di pezzi di ricambio, di ricevere assistenza in relazione ad autoveicoli (talvolta appena acquistati) che necessitavano di interventi di manutenzione, anche in garanzia.
L’AGCM ha inoltre riscontrato una significativa carenza, se non totale assenza di adeguata formazione tecnica, da parte della casa madre, della rete di officine/concessionari dei veicoli a marchio DR ed EVO che avrebbe dovuto prestare assistenza post-vendita ai consumatori, come lamentato dai concessionari appartenenti alla rete ufficiale DR ed EVO (vedi email che abbiamo riportato prima).
Tali comportamenti, complessivamente considerati, alla luce delle risultanze istruttorie, costituiscono per l’AGCM una pratica commerciale scorretta, posta in essere in violazione degli articoli 20, 24 e 25 del Codice del consumo, in quanto contraria alla diligenza professionale e connotata da aggressività in quanto idonea a limitare considerevolmente l’utilizzo degli autoveicoli nonché a ostacolare l’esercizio dei diritti dei consumatori, tra cui quello di ricevere un’adeguata assistenza post-vendita, anche nell’ambito della garanzia legale di conformità del prodotto acquistato.
Per ciascuna delle due pratiche commerciali ritenute scorrette, l’Antitrust ha comminato a DR una multa di 3.000.000 di euro per totali 6.000.000 di euro.
Le due società (Dr Automobiles e DR Service & Parts), entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, dovranno comunicare le iniziative intraprese per far cessare queste condotte illecite. Allo stesso tempo potranno presentare ricorso al TAR del Lazio (entro 60 giorni) o al Presidente della Repubblica (entro 120 giorni), per cui la questione potrebbe clamorosamente riaprirsi nei prossimi mesi.