Le conseguenze della frana del Frejus: i treni alta velocità tra Italia e Francia sono stati cancellati fino all'estate 2024
La frana in Francia che lo scorso 27 agosto ha mandato in tilt il traffico ferroviario, con treni alta velocità cancellati da e per l’Italia, ha interessato anche il traffico stradale del Tunnel del Frejus, imponendo il divieto di transito per i tir. La situazione per quanto riguarda il traforo stradale si è poi risolta nel giro di un paio di settimane, rimane invece tutt’ora chiuso il traffico ferroviario. Anzi, in base alle ultime notizie provenienti d’Oltralpe, la circolazione dei treni tra Italia e Francia attraverso il Frejus rimarrà ferma addirittura fino all’estate del 2024, con il rischio di gravi ripercussioni sul fronte turistico ed economico.
Aggiornamento del 4 ottobre 2023 a seguito della notizia del prolungamento della chiusura del traforo ferroviario del Frejus fino all’estate 2024.
TUNNEL DEL FREJUS: RIAPERTO IL TRAFFICO STRADALE, OUT QUELLO DEI TRENI
Domenica 27 agosto 2023 una grossa frana sul versante francese del Frejus, precisamente in località La Praz, ha occupato i binari della ferrovia e un tratto dell’autostrada A43, che collega la Francia all’Italia tramite il Tunnel del Frejus, per fortuna senza causare feriti. A causa dello smottamento sono stati cancellati i treni alta velocità che collegano Parigi e Milano in entrambe le direzioni, inoltre la rimozione dei detriti dall’autostrada ha comportato il divieto di circolazione per mezzi superiori a 3,5 tonnellate nella galleria stradale del Frejus, poi revocato.
A distanza di oltre un mese dalla frana, mentre il traforo stradale del Frejus è stato riaperto, resta invece chiuso quello ferroviario. E in base alle notizie che arrivano dalla Francia, rimarrà tale ancora per molti mesi. Tutte le informazioni nel paragrafo successivo.
FRANA FREJUS: QUANDO RIAPRE IL TRAFFICO FERROVIARIO TRA ITALIA E FRANCIA?
La brutta notizia risale a venerdì scorso, quando Prefettura della Savoia e Ferrovie francesi (SNCF) hanno annunciato che la chiusura del traffico ferroviario tra Italia e Francia andrà avanti fino a giugno del 2024. Secondo le autorità di Parigi, infatti, i lavori di ripristino dopo la frana, che inizialmente si prevedeva di concludere entro novembre, non termineranno prima dell’estate dell’anno prossimo.
FRANA FREJUS: TRENI CANCELLATI FINO ALL’ESTATE 2024
L’interruzione della galleria ferroviaria del Frejus sta già provocando, e continuerò a farlo a tempo indeterminato, la cancellazione dei treni francesi TGV e dei treni Alta Velocità della relazione Milano – Modane – Parigi gestiti da Trenitalia, che sono:
- FR 9292 Milano Centrale (6:25) – Modane – Paris Gare de Lyon (13:22);
- FR 9281 Paris Gare de Lyon (7:30) – Modane – Milano Centrale (14:07);
- FR 9287 Paris Gare de Lyon (15:16) – Modane – Milano Centrale (22:07);
- FR 9296 Milano Centrale (15:53) – Modane – Paris Gare de Lyon (22:34).
Stop anche a 170 treni merci settimanali attivi sulla stessa linea, a testimonianza del grave disagio anche per le rotte commerciali.
CHIUSURA TUNNEL FREJUS AI TRENI: LE CONSEGUENZE
Come riporta il Sole 24 Ore, la Camera di commercio di Torino ha espresso grande preoccupazione per le inevitabili conseguenze che ricadranno sul territorio a causa di questo stop: “Con il blocco dei TGV e dei Frecciarossa, oltre che di 170 treni merci settimanali, è facile prevedere gravi ripercussioni per il territorio, con un aumento notevole del trasporto su gomma e una conseguente congestione del traffico. Occorre fare tutti gli sforzi necessari affinché i lavori di ripristino della linea vengano accelerati, per risolvere un problema che non si limita solo alla regione francese coinvolta, ma impatta fortemente su tragitti di lungo raggio tra due Paesi”.
Senza una rapida riapertura della linea ferroviaria, le migliaia di passeggeri del TGV e del Frecciarossa tra Parigi e Milano, così come i treni merci, dovranno trovare altre soluzioni, “e piuttosto che lunghe e costose deviazioni ferroviarie attraverso la Svizzera“, spiega ancora la Camera di Commercio torinese, “la maggior parte dei flussi si rivolgerà logicamente all’aereo e soprattutto alla strada, con più camion, pullman e auto sulle autostrade alpine già trafficate e una bolletta del carbonio che promette di essere ripida. Soprattutto la valle della Maurienne sarà particolarmente esposta data la chiusura del tunnel stradale del Monte Bianco dal 16 ottobre al 18 dicembre per importanti lavori di ristrutturazione e manutenzione“