I fatti di cronaca dimostrano come il furto in autolavaggio sia un pericolo da tenere in considerazione. Ma chi paga ed è responsabile del risarcimento?
E se ci rubassero la macchina mentre è nelle mani di un autolavaggio, chi ne è responsabile? Detto in maniera molto pratica, chi paga? Si dice che l’occasione fa l’uomo ladro ed è inevitabile che in un contesto in cui le portiere delle auto sono spesso aperte con le chiavi ben visibili sul cruscotto, qualcuno possa intrufolarsi per sottrarre oggetti preziosi lasciati incustoditi. O, ancora peggio, per rubare lo stesso veicolo. Certo, si tratta di un caso raro che rappresenta una eccezione. Ma non è affatto da escludere che possa accadere. In fondo, pensiamoci bene, basta cogliere quel momento (e ce n’è sicuramente più di uno) in cui gli addetti alla pulizia delle vettura sono impegnati in altre operazioni su altre auto, per consentire al ladro di entrare nell’area dell’autolavaggio e mettere a segno il colpo. Ci domandiamo allora come gestire questa situazione e a chi spetta il risarcimento.
FURTO IN AUTOLAVAGGIO, A CHI SPETTA IL RISARCIMENTO DEI DANNI?
Alla base dell’incertezza sull’assegnazione delle responsabilità nel caso del furto del veicolo all’interno dell’autolavaggio ci sono le versioni dei fatti delle parti in causa. Da una parte c’è il proprietario dell’auto che pretende l’esecuzione del servizio e soprattutto di tornare a casa al volante del proprio veicolo. Dall’altra c’è il titolare dell’autolavaggio, secondo cui la prassi lavorativa prevede che le chiavi dell’auto rimangano nel quadro di avviamento per via dei continui spostamenti del mezzo da un’area all’altra. Ma anche per evitare confusioni tra le tante vetture presenti. E se poi il gestore dell’attività spiega di aver immediatamente avvertito le forze dell’ordine per denunciare il furto, ecco che la questione non è immediatamente risolvibile. Chi paga? La compagnia di assicurazione con cui il proprietario del veicolo ha sottoscritto la polizza? Oppure il titolare dell’autolavaggio? O il proprietario del mezzo rubato rischia di rimanere a mani vuote? A dirimere la controversia ci ha pensato la Corte di Cassazione.
CHI PAGA SE UN VEICOLO VIENE RUBATO ALL’INTERNO DI UN AUTOLAVAGGIO?
Con estrema chiarezza, la Corte di Cassazione ha risolto il dilemma della responsabilità nel caso del furto di un veicolo all’interno dell’area dell’autolavaggio. A rispondere è il titolare dell’attività. Per i giudici ci sono pochi dubbi a riguardo. Al momento della consegna del mezzo con tanto di chiavi per la messa in moto, scatta l’obbligo di custodia da parte del ricevente. Questo onere si traduce anche nella predisposizione di tutte quelle accortezze, sia strutturali e sia di organizzazione del lavoro, per evitare danneggiamenti e furti. Sia di oggetti all’interno del mezzo e sia dell’auto stessa. In caso di inadempienze, il titolare ne è il responsabile, anche dal punto di vista economico. Entra quindi in gioco il principio della diligenza richiesta al prestatore d’opera ovvero l’adozione delle “cautele necessarie alla custodia del bene fino al momento della riconsegna”, secondo le parole degli stessi giudici della Cassazione.
QUANDO L’AUTOLAVAGGIO NON RISPONDE DEL FURTO DEL MEZZO
Il titolare dell’attività non risponde del furto all’interno dell’area dell’autolavaggio in un solo caso. Quando ha fatto di tutto per impedire il furto. Ad esempio se non ha lasciato le chiavi attaccate al cruscotto o comunque incustodite. Oppure se ha avuto l’accortezza di chiudere gli sportelli al momento dell’allontanamento. Dal punto di vista pratico, il titolare paga tutto il danno se l’automobilista non è assicurato contro il furto. Altrimenti la compagnia di assicurazione si può rivalere per chiedergli la restituzione della somma versata al danneggiato. Oppure pretendere il residuo del prezzo se il proprietario dell’auto ha stipulato una polizza che non copre l’intero valore del veicolo.
AUTOLAVAGGIO RESPONSABILE, NON IMPORTA COME E DOVE AVVIENE IL FURTO
Vale la pena ricordare un caso reale di furto in autolavaggio che è finito davanti ai giudici della Corte di Cassazione. Si tratta della vicenda che ha coinvolto il gestore di una stazione di autolavaggio e un cliente che aveva chiesto di fruire dei suoi servizi, ma che si era visto sottrarre la propria auto. A conferma di quanto abbiamo spiegato, i togati hanno confermato la condanna per il titolare dell’esercizio. A quest’ultimo era stata contestata una certa noncuranza nella gestione del veicolo, a tal punto da aver lasciato le chiavi nel quadro di avviamento, a portata dei ladri. Ma c’è soprattutto un altro aspetto da mettere in evidenza. Per i giudici non ha avuto alcuna importanza l’esatta dinamica dei fatti. In pratica, nella decisione di condanna non ha avuto alcun peso il fatto che l’auto fosse ferma nel piazzale o che il malintenzionato sia salito a bordo del veicolo durante le operazioni di asciugatura. Qualunque sia stato il luogo del furto, il titolare del punto di autolavaggio avrebbe dovuto sorvegliare l’auto ed evitare che venisse rubata.