GM: multa da 146 milioni di $ per emissioni CO2 superiori del 10%

GM: multa da 146 milioni di $ per emissioni CO2 superiori del 10%

Dopo una lunga indagine EPA ed NHTSA sanzionano General Motors per le emissioni eccessive di CO2, scatenando molti commenti

4 Luglio 2024 - 11:48

General Motors è finita nelle strette maglie dell’Agenzia USA per la Protezione dell’Ambiente (EPA) a causa di una questione legata alle emissioni di CO2 dei veicoli prodotti negli ultimi anni. A conclusione di un’indagine durata diversi anni, l’agenzia ha stabilito che circa 5,9 milioni di veicoli prodotti dalla GM tra il 2012 e il 2018 hanno emissioni di CO2 superiori a quanto dichiarato. Qualcosa che in Europa, è stato serenamente tollerato a causa di procedure di prova molto permissive per le Case auto e solo di recente sostituite dal protocollo di prova WLTP. Questo “scandalo” negli USA però è costato a GM una pesante sanzione e la perdita di crediti per il risparmio di carburante del valore di centinaia di milioni di dollari.

GENERAL MOTORS: EMISSIONI CO2 SUPERIORI A QUANTO DICHIARATO

L’EPA ha rilevato che i veicoli prodotti da GM hanno emesso in media oltre il 10% in più di CO2, rispetto a quanto dichiarato nei rapporti di conformità iniziali. Va ricordato che la CO2 è climalterante, non è un inquinante, come altre sostanze nocive emesse nell’ambiente come residui della combustione, non solo dalle auto o dal settore dei trasporti. Di conseguenza, come riporta Reuters, GM ha accettato di rinunciare a crediti equivalenti a circa 50 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio. Non solo, perché l’agenzia nazionale per la sicurezza dei trasporti (NHTSA) ha sanzionato GM con una penale di 145,8 milioni di dollari per problemi di conformità al risparmio di carburante e ha annullato più di 30,6 milioni di $ in crediti per il risparmio di carburante per i modelli degli anni 2008-2010.

L’IMPEGNO DI GENERAL MOTORS E LE STIME DELLA PERDITA PER LE EMISSIONI

L’agenzia di stampa sottolinea che questo non è il primo impatto finanziario subito da General Motors per le emissioni dei veicoli. Nel corso delle trattative con l’EPA e altri enti regolatori, il Costruttore avrebbe stimato una perdita complessiva di 450 milioni di dollari fino al 2023, inclusi i crediti confiscati, che sono valutati circa 300 milioni di dollari.

In risposta alle sanzioni, GM ha ribadito il suo impegno a rispettare tutte le leggi e i regolamenti applicabili nella certificazione e nei test dei veicoli. GM ha anche acquistato 38 milioni di crediti di emissioni per soddisfare i requisiti dell’EPA, nel tentativo di mitigare i danni.

REAZIONI, CRITICHE MA NESSUN RICHIAMO CORRETTIVO

L’annuncio delle sanzioni ha scatenato reazioni immediate da parte dei sostenitori dell’ambiente. Dan Becker, direttore della campagna per un trasporto sicuro a tutela del clima del Center for Biological Diversity, ha criticato duramente GM, affermando che questa ammissione dimostra l’importanza di avere regole severe sull’inquinamento per proteggere la nostra aria e la nostra salute.

Anche se l’analista Sam Abuelsamid di Guidehouse Insights ritiene che la reputazione di GM potrebbe subire solo un leggero colpo, l’episodio solleva importanti interrogativi sulla fiducia dei consumatori e sulla responsabilità delle case automobilistiche verso l’ambiente.

Un ulteriore interrogativo nasce dal fatto che, nonostante la gravità delle violazioni sanzionate, l’EPA non avrebbe intenzione di imporre a GM un richiamo correttivo dei veicoli con emissioni di CO2 eccessive. Una posizione che, se confermata, contrasta anche con la solidità dello scopo dei test dell’EPA: proteggere l’ambiente.

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