
Iveco rinuncia definitivamente alle sue attività in Russia cedendo la quota di partecipazione nella JV AMT detenuta da quasi 30 anni
Le aziende occidentali del settore automotive continuano ad abbandonare la Russia e l’ultimo esempio di tale trend arriva da Iveco Group. L’azienda, dopo mesi di valutazioni, iniziate con lo scoppio della guerra in Ucraina e l’avvio delle sanzioni da parte dei Paesi occidentali alla Russia, ha confermato le indiscrezioni delle ultime settimane. Iveco uscirà dal mercato russo, cedendo la sua partecipazione nella joint venture AMT. L’operazione si completerà nel corso delle prossime settimane. Come confermato dall’amministratore delegato di Iveco Group, Gerrit Marx, la scelta di abbandonare gli asset attivi sul mercato russo non è una mossa finanziaria ma una conseguenza delle sanzioni e del perdurare della guerra in Ucraina. Per Iveco ci sono ora nuove sfide in Europa, con la possibilità di creare un nuovo business legato ai futuri autobus ad idrogeno che potrebbero diventare un riferimento delle strade europee nel corso dei prossimi anni, anche in conseguenza delle recenti scelte UE sui motori ICE.
IVECO GROUP DICE ADDIO ALLA RUSSIA: AVVIATA LA CESSIONE DELLE QUOTE DI AMT
La scelta di Iveco Group è stata annunciata in queste ore. L’azienda ha confermato la cessione della sua partecipazione nella joint venture AMT, costituita quasi 30 anni da Iveco in collaborazione con il colosso industriale russo Gazprom e Uralaz. AMT è un’azienda attiva nella produzione di camion con capacità di produttiva di 600-700 unità all’anno. La partecipazione di Iveco nella joint venture russa era del 33% e rappresentava un importante asset finanziario per il gruppo che, nel corso degli anni, ha investito a più riprese nelle sue attività sul mercato locale. La cessione effettiva delle quote da parte di Iveco sarà formalizzata nel corso dei prossimi mesi, con una probabile conclusione dell’operazione entro la fine dell’anno. L’intera quota di AMT sarà trasferita da Iveco all’oramai ex partner russo dell’azienda. Per il momento, non sono noti i dettagli finanziari dell’operazione. Nel frattempo, AMT ha interrotto le attività in via temporanea dopo lo scoppio della guerra chiudendo il primo trimestre di circa 15-20 milioni di euro di ricavi. Per Iveco Group, l’annuncio dell’addio alla Russia si è tradotto in un forte calo in Borsa. Grazie ad una leggera risalita prima della chiusura, l’azienda ha poi limitato il calo al -3%. Negli ultimi 6 mesi, in ogni caso, Iveco Group ha perso oltre il 55% del suo valore.
I MOTIVI DELLA SCELTA DI IVECO DI ABBANDONARE LA RUSSIA
La conferma della cessione della partecipazione in AMT e, quindi, dell’addio alla Russia è arrivata dall’amministratore delegato dell’azienda, Gerrit Marx. Il manager già in passato era stato molto critico in merito al comportamento della Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina e ha confermato la sua posizione sottolineando come “non sia più possibile fare business di qualsiasi tipo” in Russia. Si tratta, quindi, di una presa d’atto della situazione. La Russia, anche se la guerra dovesse terminare oggi, non tornerà alla “normalità” e le relazioni con i Paesi e le aziende occidentali continueranno ad essere difficili anche nel corso del prossimo futuro. La scelta di cedere la partecipazione in AMT da parte di Iveco è, quindi, una naturale conseguenza di questa situazione. Mark ha aggiunto, infatti, che tale operazione “non è di natura finanziaria“. L’uscita di Iveco dalla Russia è, quindi, legata a doppio filo alla situazione geo-politica. Senza la guerra in Ucraina, probabilmente, Iveco, come anche altre aziende occidentali del settore automotive, come Renault, non avrebbe ceduto i suoi asset nel Paese. Nel frattempo, la Russia ritorna a produrre auto rinunciando a brevetti e componenti occidentali anche a scapito della sicurezza e dell’impatto ambientale.
IVECO GUARDA AL FUTURO DOPO L’ADDIO ALLA RUSSIA: SI PUNTA SUGLI AUTOBUS AD IDROGENO
La Russia è, quindi, un capitolo chiuso per Iveco Group, probabilmente in modo definitivo. Per il prossimo futuro, però, l’azienda prepara nuovi investimenti. Iveco ha, infatti, firmato un memorandum d’intesa con HTWO, azienda del gruppo Hyundai, per dar vita ad una collaborazione incentrata sui futuri autobus a idrogeno. Grazie a tale collaborazione, Iveco potrà utilizzare i sistemi di celle a combustibile realizzati dalla divisione del gruppo coreano. Questa partnership garantirà ad Iveco nuove risorse per risollevare le attività produttive e puntare su di un segmento di mercato potenzialmente molto importante per i prossimi anni. La diffusione dei veicoli ad idrogeno potrebbe aumentare rapidamente nel corso dei prossimi anni, soprattutto nel segmento dei mezzi “pesanti”. Questa collaborazione è, quindi, strategica per Iveco e per il suo futuro. Tale partnership, inoltre, potrebbe garantire anche una spinta alla produzione in Italia con ricadute positive sull’intero sistema economico.