L'automobile non è più una priorità per i giovani italiani. Ecco come sta evolvendo la mobilità per chi ha tra i 15 e i 35 anni
Una volta per i giovani l’automobile era sinonimo di libertà e simboleggiava per certi versi l’approdo all’età adulta. Non a caso il pensiero fisso di chi compiva 18 anni era prendere la patente nel minor tempo possibile. Ora, però, pare che non sia più così. In Italia, infatti, solamente 1 giovane su 3 (considerando come tali quelli di età compresa tra i 15 e i 35 anni) usa un mezzo motorizzato privato per le attività quotidiane e solo il 61% considera una priorità l’acquisto di un’auto.
MOBILITÀ IN ITALIA: SOLO 1 GIOVANE SU 3 USA AUTO E MOTO PER GLI SPOSTAMENTI
È questo il messaggio lanciato alla comunità dai partecipanti all’indagine “I giovani e la mobilità sostenibile” condotta da Skuola.net per ECO Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti, l’evento che espone lo stato dell’arte della transizione ecologica nei trasporti di persone e merci in Italia.
Tra gli intervistati, il 60% si ‘promuove’ in termini di attenzione quotidiana alla riduzione delle proprie emissioni carboniche quando si muove da un luogo all’altro. Questo aspetto risulta quello più importante da curare, secondo il 39%, per ridurre il proprio impatto ambientale, seguito dalla raccolta differenziata (24%) e dal recupero/riuso degli oggetti (23%). Ma c’è di più: l’impegno delle Generazioni Y e Z non si limita infatti alle parole ma si traduce nei comportamenti di tutti i giorni. Come abbiamo anticipato, oltre 2 su 3 sostengono di aver pressoché abbandonato i mezzi di trasporto a motore privati: il 33% preferisce, laddove possibile, sfruttare il servizio pubblico (bus, tram, metropolitane, treni locali, ecc.), il 13% si divide tra biciclette e monopattini, il 4% sta già sperimentando altre forme di micromobilità elettrica (come, ad esempio, hoverboard, monowheel e dintorni), il 19% quando ha modo va direttamente a piedi. Solo il 31% dunque (1 su 3) continua a prediligere i classici veicoli a motore (automobili, moto e motocicli), da ospite o guidatore.
MIGLIORARE IL TRASPORTO PUBBLICO PER AGEVOLARE LA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Ma quali sono le mosse che, secondo i giovani, potrebbero agevolare la transizione ecologica? Innanzitutto un riassetto del trasporto pubblico, ovvero i mezzi che conoscono meglio in quanto più utilizzati. Per quasi la metà di loro (45%) potrebbe bastare un potenziamento della frequenza delle corse, il 26% punterebbe piuttosto sull’allargamento della rete al maggior numero possibile di aree cittadine, il 21% pensa che il contenimento dei prezzi di biglietti e abbonamenti sarebbe la soluzione ottimale, solo l’8% in via prioritaria agirebbe sulla sicurezza e sul comfort dei veicoli.
Perché allo stato attuale è innegabile che l’automobile, specie in alcuni contesti (per esigenze lavorative, logistiche, famigliari, ecc.), rimanga un mezzo indispensabile o quasi. Gli stessi ragazzi, proiettandosi al domani, prevedono comunque di acquistarne una: tuttavia solo il 61% è praticamente certo di farlo, mentre il 23% potrebbe rinunciarvi se dovessero crescere e affermarsi definitivamente i servizi di car sharing o di noleggio e il 16% lo esclude a priori.
SÌ ALLE AUTO ELETTRICHE, MA BISOGNA AUMENTARE LE COLONNINE E SERVONO GLI INCENTIVI
Per quanto riguarda infine le modalità per imprimere una spinta decisiva verso un approccio ecologico al settore delle auto, secondo gli intervistati si dovrebbe agire su un doppio binario. Da un lato incrementando la presenza di colonnine di ricarica nelle città, visto che per 1 su 3 non si può prescindere da ciò. Dall’altro incentivando il passaggio tramite bonus e incentivi: li mette al primo posto il 31%. Solo in secondo piano vengono, invece, le campagne sulla conoscenza dei benefici dell’elettrico per il pianeta e dei benefit che si possono avere grazie a questi veicoli (parcheggi gratuiti, accesso ai centri storici, ecc.): a considerarle prioritarie è, in entrambi i casi, il 18%.
Il contesto urbano è, in ogni caso, il fulcro del discorso. Ma le città potrebbero essere sempre più a emissioni zero, non solo ricorrendo all’elettrico ma anche grazie alla ciclabilità. Per incentivare i cittadini a inforcare le due ruote per la mobilità quotidiana, sempre secondo i giovani, bisogna lavorare essenzialmente su due aspetti: il 47% degli intervistati ritiene che sia fondamentale aumentare le infrastrutture dedicate (piste ciclabili, bike station, ecc.), mentre il 27% crede sia fondamentale ripensare gli spazi urbani con più attenzione a ciclisti e pedoni. Oltre a questo, le città del futuro dovrebbero poi per poter contare su una riduzione dei limiti di velocità (il 71% sarebbe ben disposto ad accettarli in cambio di una riduzione della mortalità dovuta agli incidenti stradali), e su una maggiore riforestazione, per assorbire le emissioni di CO2 inevitabili: per 2 intervistati su 3, su questo punto ancora non si sta facendo abbastanza.