Ancora caos sulla circolazione dei monopattini elettrici: le regole sono poco chiare e da più parti piovono critiche al decreto che ne ha avviato la sperimentazione nei centri urbani.
Lo scorso mese di giugno è entrato in vigore il decreto ministeriale che autorizza la sperimentazione in città dei monopattini elettrici, ma le regole non sono sempre chiarissime e hanno già costretto qualche Comune (vedi Milano) a fare un rapido dietrofront in attesa di definire meglio le norme per la circolazione. Alcune direttive vengono infatti ritenute troppo ambigue e contraddittorie, altre di difficile applicazione. In certi casi molto severe, in altri fin troppo permissive. Difficoltà tutto sommato prevedibili dato che si tratta di una ‘sperimentazione’ (della durata massima di due anni) al termine della quale si tireranno le somme stabilendo regole (si spera) più chiare e precise.
MONOPATTINI ELETTRICI: REGOLE CONTRADDITTORIE
Al momento le maggiori criticità riscontrate nel decreto attuativo che regola la circolazione di monopattini elettrici e altri mezzi della micromobilità elettrica (hoverboard, segway e monowheel), sono dovute ad alcuni aspetti che si prestano a diverse interpretazioni, creando problemi a livello di osservanza delle norme del Codice della Strada. Per esempio il decreto definisce questi mezzi ‘dispositivi’ e non ‘veicoli’, rendendo assai complicata l’applicazione delle sanzioni previste dal CdS (che, ricordiamolo, regola la circolazione sulle strade di pedoni, veicoli e animali, non prevedendo da nessuna parte la dicitura ‘dispositivi’). C’è poi la questione della velocità: il dm fissa il limite massimo a 6 km/h nelle aree pedonali e a 20 km/h nelle altre strade autorizzate, ma nella realtà è molto difficile controllarla perché mancano gli strumenti adatti. Ve l’immaginate, per esempio, un autovelox piazzato ai bordi di… una pista ciclabile?
MONOPATTINI ELETTRICI: TUTTI I DUBBI
Le contraddizioni non finiscono qui. Il decreto limita l’uso di monopattini elettrici e mezzi simili ai conducenti maggiorenni e ai minorenni dotati almeno di patente AM. Allo stesso tempo, però, non obbliga i conducenti a portare con sé un documento: come si fa, quindi, a stabilire se sono in regola? Non c’è nulla neppure riguardo l’utilizzo del cellulare durante la marcia, né si fa alcun cenno ai sistemi di frenatura automatica (si parla solo di regolatore di velocità). C’è inoltre un aspetto forse sottovalutato che riguarda l’età massima dei conducenti e, più in generale, la loro efficienza fisica: è prudente che i micromezzi possono essere venduti anche a persone anziane, dato che la guida di monopattini, segway e hoverboard richiede una certa agilità nei movimenti? Infine i Comuni lamentano l’obbligo di apporre specifica segnaletica ovunque sia consentita la circolazione dei monopattini, operazione lunga e costosa.
PER CONDURRE I MONOPATTINI ELETTRICI CI VUOLE LA PATENTE?
Questo quadro decisamente confuso ha già mietuto qualche ‘vittima’, con alcune persone sanzionate senza sapere neppure il perché. Il caso più eclatante è accaduto qualche giorno fa a Brescia, quando un uomo di 40 anni ha ricevuto una super multa di 5.000 euro, oltre al sequestro del mezzo, per aver circolato sul monopattino elettrico senza patente. Questa la spiegazione della polizia locale bresciana: “Il monopattino sequestrato consente di superare la velocità di 16 km/h e quindi diventa a tutti gli effetti un motociclo, a cui deve essere applicato il Codice della Strada. Di conseguenza per guidarlo serve la patente e il guidatore ne era sprovvisto”. Il problema è sorto perché a Brescia, a differenza di altre città, non è ancora partita la sperimentazione, per cui è necessario stilare un apposito regolamento comunale. E in mancanza di questo si adottano le regole del CdS. Solo che tanti non lo sanno!
REGOLE PIÙ CHIARE O LA CIRCOLAZIONE SUI MONOPATTINI DIVENTA RISCHIOSA
Gli stessi vigili non hanno potuto negare l’attuale baraonda sulla circolazione di monopattini e mezzi simili, creatasi a causa di informazioni poco esatte o recepite male dagli utenti (ma la legge non ammette ignoranza): ‘La situazione purtroppo è molto ambigua e si presta a interpretazioni, perché la normativa in materia non è affatto chiara. La micromobilità elettrica va senz’altro incoraggiata, ma prima bisogna cambiare le norme. Altrimenti, se il mezzo non è assicurato e chi lo guida non ha la patente, noi non possiamo fare altro che sequestrarlo”. Insomma, non un quadro esattamente incoraggiante.