Il PPE propone un piano per salvare l'industria automobilistica europea, chiedendo a Bruxelles di rivedere molti dogmi della transizione green, a cominciare dal no ai biocarburanti
Qualcosa si muove in seno al Parlamento europeo sulle tematiche più urgenti che riguardano il futuro dell’automotive: il Partito Popolare Europeo (PPE), che con 186 seggi su 720 è il gruppo europarlamentare più rappresentato a Strasburgo, nonché leader della maggioranza che governa la Commissione UE, ha approvato infatti un piano per salvare l’industria automobilistica europea (‘Securing the Competitiveness of the European Automotive Industry’) in cui si chiede a Bruxelles di rivedere il sistema delle multe previste dal 2025 per le case automobilistiche che non centrano i nuovi target di tagli delle emissioni, nonché di garantire un approccio ‘tecnologicamente neutrale’ al traguardo del 2035 che prevede lo stop alla vendita di nuove auto benzina e diesel, consentendo l’uso di tecnologie alternative all’elettrico e all’idrogeno, come per esempio i biocarburanti.
PPE: SÌ ALLA SCADENZA DEL 2035 MA APRIRE AI BIOCARBURANTI
Più precisamente, il piano presentato dal PPE (scaricabile qui in lingua inglese), pur ribadendo l’impegno per la neutralità climatica da raggiungere nel 2050, chiede tuttavia di anticipare al 2025 (dal 2026) la clausola di revisione del regolamento sulle emissioni CO2 delle auto, che dal 2035 imporrà un divieto di immatricolare nuovi veicoli con motori a combustione interna, e di includere i biocarburanti nella transizione. La ‘revisione urgente’ richiesta dal PPE (gruppo di cui fa parte la presidente Von der Leyen, dettaglio da non trascurare) è necessaria per ‘riflettere il principio di neutralità tecnologica’, ovvero riconoscere il ruolo di tutte le tecnologie nel raggiungimento della riduzione di CO2, compresi ‘carburanti alternativi, efuels e biocarburanti‘.
RIVEDERE LA QUESTIONE DELLE MULTE PER I TARGET DI EMISSIONI
Il documento, di fatto, accoglie molte delle richieste avanzate negli ultimi mesi alla Commissione UE dall’Italia e riassunte nel non-paper presentato due settimane fa al Consiglio europeo, come appunto anticipare all’inizio del prossimo anno la revisione del regolamento e includere i biocarburanti nella transizione, non solo gli efuels richiesti dalla Germania. Il piano del Partito Popolare Europeo si occupa anche delle multe che dal prossimo anno colpiranno le Case automobilistiche che non raggiungeranno i target più stringenti sulle emissioni di CO2, proponendo, di fronte a ‘sanzioni inevitabili’, di reinvestire le entrate nel settore automobilistico europeo per scopi specifici, come ad esempio la realizzazione di infrastrutture, programmi di incentivi e digitalizzazione. Insomma, usare per l’automotive i soldi che arriveranno dall’automotive, invece che destinarli genericamente nel bilancio generale dell’UE.
ANCHE IL GRUPPO RENEW APRE A MODIFICHE SULLA TRANSIZIONE GREEN
Non è solo il PPE a chiedere di rivedere i regolamenti della transizione green. In un’intervista al Corriere della Sera, il vicepresidente esecutivo della Commissione UE con delega alla Prosperità e alla Strategia industriale Stéphane Séjourné (macroniano in quota Renew, gruppo centrista di orientamento liberale), ha dichiarato che in questo momento occorre essere pragmatici e iniziare a lavorare sulla clausola di revisione nel 2025 in modo da essere pronti nel 2026, “perché se iniziamo nel 2026, saremo pronti solo nel 2027“. Per Séjourné, i target fissati non sono in discussione, ma la questione delle multe dev’essere risolta in modo realistico per non penalizzare i produttori ai quali viene chiesto di fare molto.