Presidente ACI Sticchi Damiani a processo: ha nascosto milioni di euro?

Presidente ACI Sticchi Damiani a processo: ha nascosto milioni di euro?

Il presidente ACI Sticchi Damiani a processo per il reato di falso in atto pubblico. Intanto il suo legale ha già dichiarato l'insussistenza delle accuse

3 Maggio 2024 - 13:30

Una notizia turba il mondo dell’auto: il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, sarà processato per presunto falso in atto pubblico. Secondo gli inquirenti, il numero uno dell’Automobile Club non avrebbe dichiarato una parte cospicua del proprio stipendio, superando il milione di euro incassati ogni anno a dispetto del tetto fissato per i manager pubblici, che prevede un limite annuo di 240 mila euro. Il legale di Sticchi Damiani ha già dichiarato l’insussistenza di ogni addebito a carico del suo assistito e la capacità di dimostrarlo.

Aggiornamento del 3 maggio 2024 con la notizia del rinvio a giudizio del presidente ACI, Angelo Sticchi Damiani, con l’accusa di falso in atto pubblico.

PRESIDENTE ACI A PROCESSO: ACCUSA DI FALSO IN REATO PUBBLICO

In base all’accusa, Angelo Sticchi Damiani avrebbe depositato finte autocertificazioni sui redditi tra il 2017 e il 2020, commettendo, appunto, il reato di falso in atto pubblico (art. 483 del Codice penale, punito con la reclusione fino a due anni). Dai documenti dell’inchiesta, che sarebbe partita da una segnalazione interna all’ACI, emerge che per ciascun anno dal 2017 al 2020, a fronte di un guadagno dichiarato di 246 mila euro, il presidente sarebbe arrivato a ricevere fino a più di un milione e mezzo di euro grazie alle varie cariche ricoperte nelle società appartenenti alla galassia dell’Automobile Club d’Italia.

STICCHI DAMIANI DI ACI AVREBBE DICHIARATO COMPENSI PUBBLICI INFERIORI ALLA CIFRA EFFETTIVA

Ad esempio, considerando solo il 2017, quell’anno Sticchi Damiani ha autocertificato un guadagno composto da 125 mila euro in qualità di presidente Aci, 120 mila come presidente di Aci Informatica e poco più di 1.000 euro come consigliere nazionale del CONI (federazione di cui fa parte l’ACI), totalizzando la più volte citata somma di circa 246 mila euro. Tuttavia, nella ricostruzione dei magistrati, il manager come presidente ACI avrebbe ricevuto non 125 mila ma circa 231 mila euro. Ma soprattutto avrebbe omesso di aver guadagnato 96 mila euro in qualità di presidente del cda di Sara Assicurazioni e altri 216 mila euro per la carica analoga in Sara Vita. La presunta omissione sarebbe grave perché Sara Assicurazioni è partecipata all’80% da ACI ed è dunque sottoposta alla normativa sugli introiti dei manager pubblici, con la conseguenza che quanto percepito dev’essere obbligatoriamente certificato.

Sommando i vari guadagni, Angelo Sticchi Damiani avrebbe dunque ricevuto nel 2017 circa 665 mila euro da cariche pubbliche, superando di gran lunga la soglia massima. E negli anni successivi, sempre secondo gli inquirenti, sarebbe andata più o meno allo stesso modo: nel 2018 avrebbe dichiarato 246.679 euro quando ne avrebbe percepiti da presidente ACI e ACI Informatica 342.006, mentre nel 2019 e 2020 avrebbe omesso di dichiarare anche i redditi percepiti dall’Inarcassa, la cassa nazionale di previdenza e assistenza per gli ingegneri e architetti liberi professionisti.

Presidente ACI Sticchi Damiani processo

AVVOCATO DI ANGELO STICCHI DAMIANI PARLA DI ACCUSE INFONDATE

Il processo davanti al giudice monocratico del tribunale penale di Roma comincerà a novembre 2024. Intanto l’avvocato Roberto Eustachio Sisto ha espresso sorpresa per il rinvio a giudizio del suo assistito. “La correttezza comportamentale di Angelo Sticchi Damiani, peraltro già riconosciuta, trova concreta attestazione nella puntuale e trasparente presentazione, con annessa pubblicazione, della dichiarazione recante tutte le fonti di reddito”, ha dichiarato il legale. “pertanto non vi era e non vi è alcuna possibilità di equivocare sulla volontà del predetto di rispettare la legge. La corposa documentazione, che tanto inequivocabilmente dimostra, costituisce il compendio probatorio su cui riposa la convinta fiducia nel pronto riconoscimento della totale estraneità dell’Ing. Sticchi Damiani a quanto contestato”. Vedremo come finirà il processo, intanto giova sempre ricordare che la presunzione d’innocenza resta fino all’eventuale condanna definitiva della magistratura.

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